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di Marilena Lucentewi fi zone

14/02/2015

Il Principe abusivo

L’ultima cosa che impariamo dalla vita è l’effetto che le nostre azioni hanno sugli altri. La finezza psicologica di George Eliot si sente in ogni parola. E questa frase qui dovremmo tenerla sempre a mente. Certo che lo sappiamo che le nostre azioni producono effetti sugli altri. Ma saperlo è una cosa, tenerne conto è un’altra. Infatti lo scrittore puntualizza: l’ultima cosa che impariamo dalla vita. Ovvero:  ce ne rendiamo conto ogni volta che sbagliamo. E allora, a seconda del carattere, sono... capate nel muro, voglia di sprofondare, colpevolizzarsi, colpevolizzare. 

Anche se sei il Principe abusivo e al botteghino non sbagli un colpo da anni, anche se sei abituato a stare sotto gli occhi di tutti e conosci - esattamente – gli effetti che gli altri desiderano da te, succede: di scivolare, di farla grossa (nel senso letterario della parola), di cadere dal punto più alto del piedistallo nazionale. Perchè Sanremo è Sanremo.

Questa è la sola carta a favore di Alessandro Siani, sorriso dolce e rassicurante, battute buone, intelligenza ironica, ironia intelligente. Deve essersi proprio emozionato per lasciarsi andare e perdere il controllo delle sue battute. 

E così alla vista di un ragazzino obeso ha detto: “Sei tu da solo? Pensavo che eravate una comitiva”.  Più o meno questa la vulgata sul web.  Insieme a proteste per la scorrettezza dell’attore. Si è scusato, ha tentato di fare marcia indietro appena ha potuto, come ha potuto. Tutto inutile: il web è una gogna, un patibolo. Sa superare se stesso, quanto a ferocia.

A me il Principe abusivo  continua a fare simpatia. Però se  avessi l’opportunità di ragionare con lui vorrei solo ricordargli che non più tardi di cinque mesi fa un ragazzino è stato seviziato con un compressore, perché grasso. (E  abbiamo dato pure i temi a scuola, sono uscite paginette piene di sdegno che dichiaravano il diritto alla diversità e a essere se stessi). Quando questa discriminazione si trasforma in una battuta facile che succede? Succede che gli obesi vengono inchiodati ai ruoli, che tutto hanno meno che la voglia di mangiare di meno, che acculano frustrazioni che poi verranno fuori da altre parti. Seguiranno altre azioni di cui non potremo prevedere gli esiti. In un circolo vizioso inutile e logorante.

Abbiamo indossato realmente e virtualmente l’identità di Charles Habo – je suis Charles Habo – in nome della libertà della satira, dobbiamo decidere cosa fare delle gaffes della comicità. Riderci sopra sino alla prossima battuta o stigmatizzare all'infinito?

E poi l'abbiamo sempre detto che ci piacciono le persone che cadono e si rialzano. Questa volta tocca a te, Alessandro Siani!

Di che cosa parliamo

Perché nella rete ci siamo finiti tutti. E sembra che per adesso non abbiamo nessuna voglia di venirne fuori, anzi  sappiamo che “Google è un amico che non ti abbandona mai”, dunque nemmeno in classe. Dal piccolissimo schermo dei cellulari alla Lavagna Interattiva Multimediale, che è già comparsa in qualche aula, passando per i tablet e i registri elettronici dei prof: noi siamo continuamente connessi e il mondo è a portata di touch. Come cambiano, se cambiano, i verbi “insegnare” e “imparare” con la disponibilità delle reti wi fi anche a scuola. Cronache, idee, esperienze da condividere.

L'autrice

Marilena Lucente insegna materie letterarie a Caserta. Ha incominciato raccontando la scuola nel libro Scritto sui banchi (2005, Edizioni Cargo, Napoli) e continua a farlo con articoli di cronaca, testi narrativi e saggi di pedagogia. Di recente ha realizzato un audio documentario per Rai Radio Tre, per la rubrica Fahrescuola (2013).

 

 

è in libreria il nuovo romanzo di

Marilena Lucente
Le giocatrici
Lotto. Slot machine. Bingo

Edizioni Spartaco,  2014

 

Novanta miliardi spesi ogni anno per il gioco d’azzardo, un intero Paese invaso da slot machine, sale bingo e centri scommesse, il numero dei malati di ludopatia che aumenta di giorno in giorno: ma quanto giocano le donne? E soprattutto come, dove, perché? Il libro "Le giocatrici" di Marilena Lucente (Edizioni Spartaco) racconta il fenomeno del gioco declinato al femminile e il modo in cui stravolge le esistenze delle giocatrici e di chi sta loro accanto. (da La Feltrinelli)

Raccontate con una scrittura sempre più matura tre storie di donne complicate e di uomini sbagliati. Teresa, figlia persa alle carte e moglie di un giocatore che non può far altro che vincere fino a perdersi; Anna, vittima della coazione del giorco e delle sue fragilità e le altre, maschere tragiche attorno al tavolo del Bingo. Tra sfida e autopunizione, protagoniste  e comprimari inseguono un riscatto forse improbabile o forse affidato all'alea, benevola alleata o cieca nemica di ogni giocatore (m.a.).