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editoriali

06/08/2014

E la chiamano estate...

di Mario Ambel

… cantava Bruno Martino nella Canzonissima 1968/69 ...
Invece, ieri sera, 5 agosto 2014, un autorevole esponente del PD, Matteo Orfini, alla edizione notturna delTG3 (minuti 34:00 e 36:30-38:00), rispondendo a una domanda sul pasticcio della quota 96 per i docenti  e a fronte delle proteste di Antonio Padellaro che si chiedeva perché gli insegnanti debbano essere sempre così “massacrati” e oltraggiati da qualsiasi governo, ha annunciato entro  fine agosto un pacchetto di riforme sulla scuola.
E così, se qualcuno, dopo i clamori suscitati dall’annuncio del “Piano per la scuola”, pensava che le ben altre preoccupazioni che affliggono il paese e il Governo avrebbero sconsigliato provvedimenti balneari sulla scuola, è stato smentito: i provvedimenti sono alle viste.
E a questo punto non si sa si tratta di una promessa o di una minaccia. Orfini assicurava che tutti capiranno da quei provvedimenti in arrivo che questo Governo ha in forte e buona considerazione la scuola e  che Padellaro dovrà fare  “un titolo in controtendenza”. Bene!

Ma... e la consultazione? Quella consultazione che solo poche settimane fa il responsabile scuola del PD, Davide Faraone, prometteva su Italia Oggi? Anzi, il 22 luglio, nell’articolo Per cambiare davvero ascoltiamo tutti. Fuori dai soliti circoli  - forse per non usare un concetto che evoca procedure non più à la page - la chiamava “campagna d’ascolto” e “grande riflessione collettiva”: “tutta la società ha il dovere di interrogarsi sul futuro della scuola e il Pd favorirà questa grande riflessione collettiva. Una riflessione che va fatta con gli insegnanti, ovvio, ma per gli studenti. Per il loro futuro, che è quello del nostro paese.” E ancora:  “«Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia» è una frase di Don Milani, molto citata e poco praticata. Facciamola vivere. Di scuola devono parlare tutti e tutti hanno il diritto di essere ascoltati. Nessun fastidio, nessuna superbia. Nessuna avarizia.”
Come possiamo non essere d’accordo? Noi, di insegnare, dico, che abbiamo quella frase - Sortirne insieme - come titolo di una delle nostre più autorevoli rubriche?

Siamo certamente d’accordo anche se con qualche cautela di cui ci piacerebbe discutere, perché vorremmo che nell’ascoltare tutti si cercasse anche, se possibile, di evitare improvvisazioni e dilettantismi. E soprattutto di ascoltare consiglieri di frode... Di azioni e leggi improvvide, sulla scuola, ne conviene anche Faraone nell’articolo, non ne sono mancate in questi anni. Anzi, abbiamo fatto il pieno! E allora, aspettiamo gli annunciati provvedimenti. Chi vive da molti anni nella scuola sa bene che d’estate bisogna sempre essere vigili. Mai distrarsi. 

Una cosa è certa: noi, come abbiamo annunciato, continueremo a elaborare, a confrontare, a mettere in pratica la nostra idea di scuola e, per quanto ci sarà possibile, ne daremo conto sulla rivista, anche perché siamo convinti che per cambiare la scuola sono anche necessari tempi lunghi, oltre che qualche solida idea di che cosa fare e come farlo.
Le nostre idee le raccontiamo da sempre e qualche debole certezza ce l’abbiamo anche: per esempio, la nostra idea di scuola ha molto poco a che spartire con i provvedimenti presi sulla scuola negli ultimi vent’anni. Quasi nulla.

Quindi, se qualcuno vuol “cambiare davvero” avrà tutta la nostra vigile attenzione.  Persino d’estate…

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Scrive...

Mario Ambel Per anni docente di italiano nella "scuola media"; esperto di educazione linguistica e progettazione curricolare, già direttore di "insegnare".