Home - la rivista - editoriali - Addio, Maestro Lodi

editoriali

02/03/2014

Addio, Maestro Lodi

Mario Lodi è morto oggi, 2 marzo 2014.  Aveva 92 anni.

Il modo migliore per ricordarlo ci sembra rileggere le  parole che scrisse nel 1979 nella “Prefazione” all’edizione nell’Universale Laterza dei 311 giornalini che aveva realizzato con i suoi allievi della scuola elementare di Piàdena dal 1973 al 1978. I tre volumi si intitolavano Il mondo. Mario Lodi e i suoi ragazzi.

Sul piano didattico la raccolta dà l'idea delle difficoltà
oggettive da affrontare nel passaggio dalla scuola trasmis-
siva fondata sul libro di testo uguale per tutti e sulla
lezione, a una scuola che parte dalla realtà del bambino
e su di essa innesta una ricerca articolata da sviluppare  
con gradualità fino a raggiungere i problemi più generali
del mondo moderno. [...]

Il giornale, quasi quotidiano, collocato in questo quadro,
non è dunque un’attività aggiunta alle normali “lezioni”
del programma preordinato dal maestro, ma strumento di
una metodologia.

I principi essenziali di questa metodologia, in contrappo-
sizione a quelli della scuola trasmissiva, sono:

 

a) il bambino fin dalla nascita, attraverso l'esperienza è
« produttore di cultura »: a scuola egli porta le sue capa-
cità di «ricercatore
», il suo bagaglio di esperienze già
organizzate, una sua concezione del mondo;

b) la ricerca è il mezzo con cui il bambino apprende usan-
do i sensi, il corpo, la sua capacità manuale;

c) ogni bambino (e ogni uomo) è diverso appunto per la
storia che ha vissuto:
è come un albero le cui radici stanno
nel terreno dell' ambiente socio-economico e culturale di
provenienza;

d) la scuola deve mettere i bambini nelle condizioni di
dare al massimo delle loro possibilità, in modo che l'arric-
chimento individuale si estenda sul piano sociale a tutti;

e) le attività rivolte a questo fine sono programmate sin
dal primo giorno di scuola in modo coerente e organico
e si potrebbero così schematizzare: una prima fase, preli-
minare,
è quella in cui il bambino, giorno per giorno,
attraverso le conversazioni e altre attività rivela agli altri
le proprie esperienze e la propria storia. Per l'educatore
questo periodo di conoscenza dei bambini richiede una
stretta collaborazione con i genitori, che sono i primi edu-
catori e i testimoni diretti delle conquiste. Nello stesso
tempo i bambini trovano nella organizzazione del lavoro
gli spazi necessari per dialogare, confrontare le esperienze,
esprimersi con i vari linguaggi. Da questo lavoro
risulterà
la situazione della classe, reale, con il potenziale di ener-
gie creative e dinamiche ma anche con i limiti derivanti
per ciascuno dalle esperienze più o meno stimolanti vis-
sute nell'ambiente familiare e socio-economico.

E dedichiamo queste parole a tutti coloro che si ostinano a pensare che la scuola innovativa, “non trasmissiva”, operativa, laboratoriale, inclusiva si debba fare oltre l’orario normale, oltre la scuola normale, oltre le "lezioni" con apporti di energie e risorse “altre” e non debba essere invece quella che con coraggio a fantasia si realizza ogni giorno, in ogni ora, ben sapendo che …

                                                              I risultati sul piano
culturale saranno più o meno interessanti a seconda del
livello culturale dei bambini e delle loro capacità, ma non
saranno mai inferiori a quelli che si otterrebbero con il
metodo trasmissivo, il quale non coinvolge le capacità di
osservazione, creative e logiche dei bambini.

Grazie, Maestro, anche delle tue critiche severe, che non ci sono mancate, talvolta. Ma avevi quasi sempre ragione!

 


 Tutto da vedere (e meditare!) il bel servizio di Vittorio De Seta, del 1979, Mario Lodi: un metodo di insegnamento (cliccare sull'immagine).

 

 


Infine ci piace anche ricordare che lo scorso anno la sezione scuola primaria del progetto "A scuola di Costituzione" è stata vinta dalla Classe II D del 2° Circolo Didattico, San Giuseppe (SS)  con un lavoro che prendeva le mosse dalla lettura del libro di Mario Lodi, Cipì e si ispirava a quella metodologia: Dai racconti del mondo ai diritti universali.