Home - la rivista - editoriali - Eravamo a Montesilvano

editoriali

21/10/2013

Eravamo a Montesilvano

a cura di insegnare

E siamo contenti di aver assistito a un ottimo convegno. Non intendiamo qui personalizzare il contenuto, la qualità o il senso di ciascuno dei contributi dati alla buona riuscita del convegno, che i lettori e gli abbonati di insegnare avranno modo via via di apprezzare nello “speciale” che cercheremo di allestire con i materiali raccolti o che andremo raccogliendo frutto di queste  intense giornate.

Qui ci limitiamo a segnalare i nodi che durante il convegno non solo sono stati esposti con una chiarezza che riscatta l'amarezza causata dal doverli affrontare ormai da troppo tempo, ma sui quali sono state anche  indicate importanti vie di soluzione:

  • la necessità e la possibilità di pensare e organizzare la continuità e la progressività del progetto educativo attorno alla centralità del soggetto che cresce e apprende - e non del docente o delle discipline - facendone il protagonista di una rinnovata passione per la comprensione degli oggetti di studio e conoscenza, purché reali e portatori di senso;
  • la possibilità in questa ottica di innalzare l'obbligo scolastico per dare continuità e completamento al percorso di costruzione della cittadinanza in una società complessa;
  • la responsabilità e la centralità della scuola nei processi di integrazione fra soggetti e forze diverse che devono prevenire ancor prima che combattere la dispersione scolastica;
  • la necessità di far acquisire competenze "trasversali" di cittadinanza attraverso e non contro la qualità culturale, esperienziale e conoscitiva dei singoli approcci disciplinari, purché capaci però di andare oltre le proprie peculiarità;
  • la necessità di trasformare radicalmente l'intero dispositivo scolastico agendo su tutte le sue componenti e cercando anche fuori dalla scuola alleanze e cooperazioni forti, soprattutto nelle aree e nelle età più a rischio.

Sono temi e contenuti ai quali abbiamo dedicato da sempre enorme attenzione seppure con alterne fortune. E non ci stancheremo di riproporre all'attenzione e alla elaborazione della scuola.

Volutamente avevamo escluso dal tessuto narrativo e argomentativo del convegno la valutazione degli apprendimenti, dei soggetti, del sistema scuola. Temi troppo vasti, troppo sofferti, troppo devastati perché li si potesse intrecciare agli altri. Ma una notazione, a questo proposito, va fatta. Tutti i relatori, ciascuno a modo loro, hanno dedicato un passaggio all'assurda e velleitaria perniciosità dei “voti”, in particolare nella scuola di base. E anche questo è stato un buon segno, forse persino della speranza che la scuola saprà liberarsi di quei lacci e lacciuoli che a taluni paiono di minor rilievo ma che spesso impediscono i movimenti, oltre a essere simbolo di idee e pratiche che inibiscono ogni forma di reale cambiamento...

 


I materiali del convegno saranno via via resi disponibili, in buona misura per i soli abbonati, nello “Speciale obbligo” che allestiremo nei prossimi mesi.

Programma del convengo