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editoriali

30/12/2013

... e soluzione

a cura di insegnare

Ed è venuto il momento di sciogliere l'enigma, accompagnando la soluzione con i più calorosi auguri di insegnare: che il 2014 sia per tutti un po' meno avaro di buon senso e un po' più prodigo di equità e di giustizia!

I giorni a disposizione non erano molti e il quesito difficile. Non abbiamo ricevuto ipotesi di soluzione. E allora affidiamo il responso alle parole di Angelo Bottiroli che aveva inviato gli auguri con quesito alla sua lista di amici... Lasciamo ai lettori ogni riflessione ed ogni eventuale commento...

Per trovare la soluzione al misterioso testo di auguri che vi abbiamo mandato, c’era un solo indizio, nel termine “maestro” della nostra breve comunicazione che precedeva l’allegato. Un maestro, infatti, è socialmente una persona importante, come mi sono permesso di far notare a qualcuno che mi appellava con un “professore”. Un maestro è di più: sono maestri del cinema alcuni registi, sono chiamati maestri i direttori d’orchestra, è maestra di vita la storia, ci sono i maestri d’ascia, e pure quelli di eleganza, nonché le vie maestre. E ci sono, ovviamente, i maestri che si occupano di educazione, prima che dell’insegnamento di una materia. Poi certo ci sono i professori di storia del cinema, i professori di musica, eccetera. Ma volete metterli a confronto, pur nella loro rispettabilità, con un maestro? Loro insegnano una disciplina, i maestri la creano.

Il maestro di cui si parla nel testo è un maestro del cinema, il regista dell’Armata Brancaleone, de Le rose del deserto, della Ragazza con la pistola, de La grande guerra, di Vogliamo i colonnelli, di Romanzo popolare, di Amici miei, e di molti altri film.

Il  testo che abbiamo proposto è tratto da un libro, scritto dalla sua seconda figlia, Ottavia Monicelli, che si intitola Guai ai baci. Così grande, così lontano: ritratto di mio padre, edito quest’anno da Sperling & Kupfer, e si trova alle pagine 67-69. Il padre, la persona di cui si parla nel brano è Mario Monicelli, che ha scelto di lasciarci tre anni fa.