E' scomparso Francesco Rosi, un regista che dobbiamo ricordare e che sarebbe educativo anche presentare agli studenti di oggi per l’impegno civile, coraggioso, della sua produzione artistica.
Compagno, anche se in classi diverse, di Giorgio Napolitano in un liceo di Napoli, Rosi (Napoli, 15 novembre 1922 – Roma, 10 gennaio 2015) aveva poi studiato giurisprudenza, prima di dedicarsi definitivamente allo spettacolo. Fu sceneggiatore e regista sia teatrale sia cinematografico.
Dapprima aiuto regista di Luchino Visconti per i film La terra trema (1948) e Senso (1953), dopo varie sceneggiature (Bellissima, di Visconti nel 1951 e Processo alla città di Luigi Zampa nel 1952) girò alcune scene del film Camicie rosse (1952) di Goffredo Alessandrini. Con il suo film Salvatore Giuliano (1962) inaugurò il genere del film inchiesta ed iniziò così il suo vero successo. Un anno dopo ottenne il leone d’oro al festival di Venezia con Le mani sulla città (1963), una storia che portava sullo schermo una coraggiosa denuncia delle collusioni esistenti tra i diversi organi dello Stato e lo sfruttamento edilizio a Napoli.
Dopo una breve parentesi con un film di tipo favolistico, negli anni Settanta tornò a girare film di carattere civile, su eventi e problemi scottanti nel contesto contemporaneo, specialmente con Il caso Mattei (1972), per il quale aveva avuto contatti con Mauro De Mauro, giornalista siciliano per il cui assassinio si ipotizzano le indagini che andava svolgendo per incarico di Rosi appunto sulla morte del presidente dell'Eni. Poi girò Lucky Luciano (1973) e Cadaveri eccellenti (1976) , tratto dal romanzo Il contesto di Sciascia. Nel 1990 ancora una storia in funzione civile, con il film sulla mafia siciliana Dimenticare Palermo.
Ma un ricordo a parte di Rosi va ai film che hanno fatto avvicinare le scuole al cinema, quelli più usati didatticamente: Uomini contro (1970), tratto dal romanzo di Emilio Lussu Un anno sull'Altipiano, Cristo si è fermato a Eboli (1979), la versione cinematografica dell’omonimo romanzo di Carlo Levi, e La tregua(1997), dal libro di Primo Levi.