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04/05/2014

Temi sensibili/1

a cura di insegnare

Censura e denuncia per oscenità al "Giulio Cesare" di Roma

La notizia è stata ripresa da tutti i maggiori quotidiani.  Quasi tutti, seppure con toni sensibilmente diversi, hanno riportato le proteste e successivamente la denuncia a carico di due docenti del liceo classico Giulio Cesare di Roma, colpevoli di aver suggerito in lettura ai propri allievi quindicenni un romanzo ritenuto da alcune associazioni di genitori inadatto per i suoi contenuti osceni e per essere troppo esplicitamente favorevole all’amore omosessuale.
Il romanzo in questione è Sei come sei di Melania Mazzucco [1].

I titoli delle versioni on line dei maggiori quotidiani, dal 28 aprile in poi, anche quelli apparentemente più oggettivi, rivelano l'atteggiamento che li anima.

Tra quelli più favorevoli alle due insegnati, segnaliamo dal Fatto quotidiano;

tra i più contrari quello del sito  Tempi.

A ravvivare la situazione con un tocco di sensibilità e di classe hanno provveduto alcuni esponenti  di Lotta Studentesca, la formazione giovanile di Forza Nuova, che ha esposto davanti al liceo uno striscione dai contenuti chiaramente omofobi: "Maschi selvatici. Non checche isterische" è il loro attraente slogan.  Anzi Repubblica focalizza evento e titolo più attorno al blitz di Forza Nuova che alla vicenda in sé e molte notizie sono partite proprio dalla denuncia di questo episodio più che da quello della censura nei confronti delle due docenti.

 

 

 

 

 

 

Ampio sin da subito appare lo schieramento di posizioni in campo come si desume soprattutto dagli articoli del Corriere  

della Stampa

e del Messaggero

Toni accesi, schieramenti forti, tutti apparentemente inamovibili nelle loro certezze: i contrari all'azione delle professoresse e favorevoli alla denuncia di oscenità e corruzione di minori, così come i favorevoli all'operato delle insegnanti e ostili alla denuncia, accusata di censura illiberale e di omofobia.

Il repertorio si fa in fretta a immaginare e a raccogliere. A essere interpellati sono soprattutto associazioni di genitori politicamente schierate, assessori e politici dell'una o dell'altra fazione in campo, gruppi a difesa dei diritti delle minoranze.

Alla fine, fra ciò che si raccoglie, si stenta a riconoscere qualcosa che possa esprimere i dubbi, le cautele ma anche le provocazioni, le ansie e le speranze di chi fa il mestiere di insegnare e di educare, che dovrebbe se non altro essere immune dall'arroganza e dalla presunzione delle certezze, del giudizio affrettato e sicuro, del posizionamento certo e spesso un po' preconcetto. 

L'educazione (almeno secondo noi) si muove da sempre sul filo di rasoio teso fra il dovere della trasmissione  generazionale di saperi e valori consolidati (ma quali?) e la necessità della provocazione e del non allineamento che garantiscano lo stupore e l'apprendimento, purché venga fatto nella salvaguardia della progressiva e autonoma conquista da parte dell'allievo di una propria identità e capacità critica e non nell'induzione, diretta o subliminale, di interpretazioni precostituite.

Il nodo del contendere

Se allora ci si chiedesse, magari da insegnanti,  se e in che misura sia opportuno leggere in classe o suggerire il romanzo e il brano incriminati, posto che il modo migliore sarebbe leggere il romanzo e decidere, non è facile, dalle notizie di stampa, farsi un'idea dell'effettivo oggetto del contendere.

«Due genitori gay, una figlia, una famiglia normale», recita la quarta di copertina. Una slogan a dir poco stravagante. Perché tutto si può dire della famiglia formata da Christian, Yuma ed Eva, meno che sia normale. Il primo motivo è semplice: Eva è stata concepita in Armenia, da una brava signorina che in cambio di una discreta sommetta ha offerto il proprio utero al seme di Christian. Cosa c’è di normale? Quante famiglie normali oggi avrebbero a disposizione decine di migliaia di euro per comprare una gravidanza in un paese esotico? Quante sarebbero disposte a farlo? Pochissime, senza dubbio. Non bastasse questo, sono i personaggi stessi, come li descrive l’autrice, a non essere affatto normali.
da  Tempi, 28.10.2014

Anzi il sito Tempi, prima citato, certamente duro e ostile nei confronti del romanzo della Mazzucco, non accentua la critica contro la presenza di una scena erotica omosessuale, che sembra invece per molti la vera pietra dello scandalo: "In questa atmosfera di miele e zucchero, c’è anche poco spazio per il sesso, che compare in un cammeo malinconico e dal sapore amaro (una fellatio omosessuale in una doccia dopo gli allenamenti di calcio)". Dunque non si tratterebbe solo di questo.
Qui infatti l'atto d'accusa rivolto al libro e quindi al suo uso a scuola, come si deduce dal brano ripropodotto a lato, è più profondo: è quello di stendere una cortina, si potrebbe dire una melassa, di dolcezza, per legittimare non solo rapporti, ma quel che è peggio, a giudizio delle associazioni cattoliche denuncianti, procreazioni in uteri in affitto, matrimoni e  famiglie omosessuali. E ce n'è anche per il neo ministro Stefania Giannini, che "sposa la linea di Repubblica anche senza aver letto il libro della Mazzucco", come recita il titolo di un successivo polemico articolo a firma Luigi Amicone.

Ancora due ricostruzioni dei fatti.  Quella  favorevole all'iniziativa delle insegnanti e al comportamento della scuola e dello stesso Ministro, fatta nell'articolo La riscossa laica e civile parte dal liceo Giulio Cesare, pubblicato sul sito dell'UAR, Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti. E quella di segno opposto in un articolo di Famiglia Cristiana.

Difficile a questo punto capire se per i genitori che hanno accusato le due insegnanti e chiesto un provvedimento di censura, fino a ipotizzare il reato di "corruzione di minore",  la cosa grave sia la scena incriminata o le scelte di vita  di personaggi omosessuali rappresentati positivamente. Se qualcuno ha puntato l'indice  sulla fellatio, altri sono andati invece al cuore del problema: l'evoluzione dell'idea e delle pratiche di amore e di famiglia, oggi.

Il brano incriminato

Sull'opportunità di affrontare a scuola il secondo tema, è abbastanza ozioso o preconcetto discutere. Se mai si tratta di capire quando, da parte di chi e come...
Per farsi invece un'opinione sull'altro aspetto del problema, non è facile trovare tra i vari articoli 
la citazione del brano incriminato. Tutti parlano dell'evento, giudicano, assolvono o condannano, teorizzano, classificano, ma molti danno la sensazione di farlo "a prescindere", come avrebbe detto il Principe de Curtis, ovvero senza conoscere davvero la sostanza dei fatti.

Insomma il tipico atteggiamento da informazione giornalistica sensazionalista e schieramentalista (neologismo improbabile per indicare chi ama immaginare o costruire schieramenti contrapposti, da sistema maggioritario a tutti i costi); tra l'altro l'esatto opposto di quello che vorremmo si facesse a scuola: schierarsi e giudicare a prescindere dalla conoscenza dei fatti e delle parole.

I quotidiani che parlano del brano usano giri di parole e parafrasi o ne citano una parte iniziale più innocente, che suscita più ilarità che scandalo: «Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay».

Alla fine qualcuno che abbia pubblicato il brano si riesce a trovare. Il Messaggero, accanto all'articolo in cui riassume i fatti e i commenti, colloca altri titoletti alla voce "Per approfondire": una intervista all'autrice del libro, le dichiarazioni di una associazione di genitori cattolici e una di presidi e anche le pagine incriminate. La riportiamo nel riquadro qui sotto.  Va notato che Il Messaggero avverte i suoi eventuali pudichi lettori del pericolo in cui incorrono leggendo: "Avvertiamo i lettori che il brano sotto riportato ha dei contenuti particolarmente espliciti".

"... Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benchè sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire - indifferente alle conseguenze.
Si inginocchiò, fingendo di cercare l'accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l'uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce.
Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita..."
da Sei come sei, riportato da Il Mesaggero, 28.04.2014

La cosa in sé paradossale è che sotto questa notizia, alla voce "Ti potrebbe anche interessare" scorrono, per gli stessi pudichi lettori, altri inviti alla lettura su servizi che riguardano, tra l'altro,  i casi fotografici in cui abiti troppo succinti rivelano parti intime di attrici famose; il caso del tizio che si reca a un appuntamento con una escort (ormai si dice così!) e ci trova la fidanzata del figlio e "finisce a botte";  il caso della donna che a causa di un sovradosaggio di antidepressivi ha dovuto essere ricoverata dopo cinque giorni di erezione clitoridea... insomma un vero e proprio potpourri di quelle edificanti notizie disponbili ogni giorno su molti siti di informazione e le home page di molti portali di posta on line! Ovviamente accessibili a utenti di tutte le età. 

La parola all'autrice del libro

Il Messaggero , si è detto, dà voce anche all'autrice del romanzo, Melania Mazzucco. Queste sono le sue parole.

«Apprendo con sbigottimento e dispiacere la notizia dell'esposto presentato contro i docenti del liceo che hanno fatto leggere e discutere 'Sei come sei' ai loro studenti. Trovo del tutto pretestuosa l'accusa di oscenità a un romanzo che parla, semplicemente, di famiglia e d'amore, e ridicola l'accusa rivolta agli insegnanti». Così la scrittrice del libro, la cui lettura in classe ha scatenato la protesta al Liceo "Giulio Cesare" di Roma, commenta quanto accaduto.
Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita - aggiunge la scrittrice - non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni. Dare loro gli strumenti per capire il mondo e se stessi - anche con un libro: è proprio questo che significa svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti».
da Il Messaggero, 28.04.2014

 

 

Conclusione (provvisoria)

Dunque? Giudicare senza aver letto il brano denunciato sarebbe certamente assurdo, a meno che si sia per principio contrari a ogni forma di censura, ma estrapolarlo dal contesto dell'intero romanzo è anch'esso almeno in parte un arbitrio. 

La proposta didattica, precisa la scuola, è stata fatta nell'ambito di un progetto di promozione della lettura che dura da due anni e la denuncia è arrivata dopo  mesi che lettura e relativa verifica erano state archiviate, circostanza che ne rivela la strumentalità,  frutto di un clima di tensione che si è riacutizzato negli ultimi mesi attorno a questi temi. La denuncia, per ora, non ha avuto seguito.

Nei vari articoli non è dato trovare dichiarazioni delle due insegnanti, e questo ci è parso un fatto positivo, perché la materia merita una riflessione attenta, più che una risposta frettolosa e poi magari strumentalizzata. 

 

Lasciamo ai lettori il compito di farsi un'idea e magari di raccontarcela, come su altro di cui parleremo nel seguito di questo "caso", ovvero degli opuscoli contro il bullismo prodotti a cura dell'UNAR, l'Ufficio Nazionale Antidisctriminazioni Razziali  e poi ritirati per la pressione di ambienti di area cattolica, anche in questo caso con l'accusa di essere in realtà strumenti di propaganda LGBT.[2] 

seguirà...

 

Per saperne di più

1. Melania G. Mazzucco, Sei come sei, Einaudi Stile libero, Torino, 2013.
La presentazione dell'editore

Sul treno per Roma c'è una ragazzina. Sola e in fuga, dopo un violento litigio con i compagni di classe. Fiera e orgogliosa, Eva legge tanti libri e ha il dono di saper raccontare storie: ha appena undici anni, ma già conosce il dolore e l'abbandono. Giose è stato una meteora della musica punk-rock degli anni Ottanta, poi si è innamorato di Christian, giovane professore di latino: Eva è la loro figlia. Padre esuberante e affettuoso, ha rinunciato a cantare per starle accanto, ma la morte improvvisa di Christian ha mandato in frantumi la loro famiglia. Giose non è stato ritenuto un tutore adeguato, e si è rintanato in un casale sugli Appennini. Eva è stata affidata allo zio e si è trasferita a Milano. Non si vedono da tempo. Non hanno mai smesso di cercarsi. Con Giose, Eva risalirà l'Italia in un viaggio nel quale scoprirà molto su se stessa, sui suoi due padri, sui sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e delle leggi, e sulla storia meravigliosa cui deve la vita. Drammatico e divertente, veloce come un romanzo d'avventura, Sei come sei narra con grazia, commozione e tenerezza l'amore tra un padre e una figlia, diversi da tutti e a tutti uguali, in cui ciascuno di noi potrà riconoscersi.

2. LGBT (o GLBT) è un acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender.

Immagine a  lato

Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne (1622-25), particolare; Galleria Borghese, Roma.