Lo scorso 8 Aprile, nell'I.C. Bologna 5 le RSU hanno promosso un'assemblea per avviare una lettura condivisa e una discussione aperta.
Qui di seguito la presentazione dell'attività di riflessione e il documento che ne è scaturito.
"Le modifiche proposte dal MIM sulle Nuove Indicazioni per il curricolo toccano aspetti sostanziali dell’impianto educativo, che da subito ci hanno destato perplessità. In questo contesto, la RSU d’Istituto, per aprire uno spazio di confronto e riflessione, ha proposto un’assemblea sindacale, svoltasi lo scorso 8 aprile, a cui ha fatto seguito un’ampia partecipazione da parte dei docenti.
L’assemblea ha rappresentato la prosecuzione di un lavoro già avviato in un precedente incontro di classi parallele, durante il quale si era deciso di inserire le Nuove Indicazioni all’ordine del giorno e di condividere un file collettivo per annotare osservazioni e considerazioni.
Nel confronto si sono toccati molteplici aspetti critici. In particolare, è emersa una forte preoccupazione per l’impianto prescrittivo e centralizzato del nuovo testo, che sembra limitare l’autonomia didattica e metodologica, e ostacolare un approccio realmente inclusivo e multiculturale. Alcuni docenti hanno sottolineato il ritorno a una narrazione della storia dove il concetto di identità nazionale appare preponderante e poco aperto al dialogo interculturale, rendendo il curricolo meno adatto alla realtà composita delle nostre classi.
Altri interventi si sono focalizzati sul tema della violenza di genere, trattato nel testo in modo riduttivo, come una “patologia” individuale più che come un fenomeno sociale e culturale, che richiederebbe invece un approccio educativo più ampio e strutturato, a partire dall’introduzione sistematica dell’educazione affettiva e sessuale, di cui non c’è alcuna traccia.
Tutti gli interventi hanno inoltre evidenziato la mancanza di tempo utile per un’analisi approfondita e collegiale del documento, compromettendo la possibilità di elaborare proposte migliorative e davvero condivise.
L’assemblea ha quindi redatto un documento, approvato all’unanimità, che raccoglie i principali nodi emersi e che si allega a questa riflessione. Ma più di tutto, ha espresso la volontà di continuare a interrogarsi, a confrontarsi, ad aprire il dialogo con altre scuole, altri collegi docenti, altre realtà educative della città e oltre.
A partire da questo primo passo, l’assemblea si impegna a promuovere altri momenti di confronto interno; a partecipare alla costruzione di una rete tra scuole del territorio per condividere analisi e proposte; a sollecitare forme di partecipazione anche a livello cittadino e sindacale, per riportare al centro della discussione l’idea di una scuola pubblica democratica, plurale e critica.
La scuola, se vuole essere davvero luogo di cittadinanza, deve saper coltivare la complessità, non rimuoverla."