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Insegnare ad apprendere in storia

di Anna Chiara Monardo

Un laboratorio sullo Stato nazionale per la scuola secondaria di primo grado

Introduzione (metodologica)
L'idea di strutturare un laboratorio di storia, adottando prevalentemente una metodologia di taglio costruttivista, è nata dall'esigenza di riflettere sulla specificità della storia come disciplina di studio in relazione a problematiche cognitive, strategie e abilità di studio messe in atto nei processi di apprendimento.
Nella maggior parte dei manuali, adottati nella scuola secondaria di primo grado, prevale una prospettiva di lettura e di interpretazione della storia come narrazione di una successione di fatti piuttosto che ricostruzione di eventi all'interno di processi che producono trasformazioni a più livelli (livello sociale, politico, economico, culturale). Pertanto l'insegnamento della storia incentrato esclusivamente sui testi scolastici e sulle attività strutturate e semistrutturate a fine capitolo, non sviluppa negli studenti quella conoscenza legata all'applicazione del metodo critico, all'interpretazione dei problemi umani che si struttura attraverso la costruzione graduale dell'oggetto di indagine e la formulazione di ipotesi, argomentazioni e sintesi.

Compito del docente, dunque, è quello di:

  • individuare il problema: un fenomeno, un concetto portante all'interno di un periodo preso in esame;
  • scegliere testi o fonti, oltre al manuale in adozione, per costruire il contesto;
  • scegliere una sequenza temporale, tematica, logica fra i testi selezionati;
  • fornire una chiave di lettura cioè individuare i nodi espliciti e impliciti per attivare il percorso.  

Secondo tale prospettiva, un intervento didattico dovrebbe attivare tre steps cognitivi fra loro correlati, in relazione all'apprendimento della storia:

  • decentrarsi, ossia osservare in modo oggettivo la situazione storica discostandosi da una semplice narrazione;
  • analizzare eventi lavorando su tre piani:
    •    la sequenza narrativa dei fatti,
    •    le motivazioni e i processi di lungo e breve termine,
    •    il piano economico e politico e le relative forze;
  • costruire un quadro organico di nessi logici e relazioni.    

 

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