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di Maria Riccarda BignaminiLIBER(a)MENTE

24/03/2016

Booksound: far sentire la voce dei libri

Nella sua poetica “Messa a punto” che introduce La stanza di inverno, Gary Paulsen ci descrive le caratteristiche e, insieme, i limiti dei libri cartacei:  non possono avere odori, né suoni, né luci. Poi conclude, quasi in modo inaspettato: “Se i libri potessero possedere di più, dare di più, essere qualcosa di più e mostrare di più, avrebbero pur sempre bisogno di lettori che portino loro suoni, odori, luci e tutto il resto che non può essere contenuto nei libri. Il libro ha bisogno di te.”
Questa affermazione mette al primo posto il ruolo fondamentale del lettore, capace di far germinare, dalle parole, interi mondi. La lettura, nelle parole di Paulsen, sembra essere innanzitutto un’esperienza individuale, come di fatto è, un’esperienza di immersione totale, che ci fa sentire, vedere cose e persone, provare sensazioni che vanno ben oltre la pagina scritta.

Ma chiunque di noi, ancor più chi è stato genitore o insegnante, conosce perfettamente il ruolo fondamentale della lettura ad alta voce nell’avvicinare alla vocalità della lettura, nel far appassionare al libro chi ascolta. Non solo chi è ancora troppo piccolo per essere in grado di leggere, ma anche chi è già adulto: la consuetudine dei reading non è solo un’esperienza di qualche cultura o dei tempi più recenti. È un’esperienza che ha radici nella più lontana tradizione orale, nell’arte della narrazione che radunava accanto a un fuoco o a un cerchio persone di ogni ceto e di ogni latitudine.

Allora la magia della parola prende il sopravvento, e grazie al ritmo impresso dall’autore ogni libro suona, prende vita, emoziona”. “La storia della letteratura nasce grazie alle storie raccontate intorno al fuoco, la sera, da pastori e contadini tornati da una giornata di lavoro sui pascoli e nei campi, e da soldati scampati al furore della battaglia. Ogni pagina scritta risuona con tutta la sua forza e la sua bellezza nel momento in cui diventa racconto orale. Allora la magia della parola prende il sopravvento, e grazie al ritmo impresso dall’autore ogni libro suona, prende vita, emoziona”.  (Giuseppe Culicchia per Booksound).

La parola scritta, nata innanzitutto per la lettura individuale, si fa - tramite un mediatore - parola letta, e la “voce” del libro, il suo suono, può raggiungere così molte più persone. Un libro che non è letto muore, o è moribondo, come il libro del film d’animazione The Mr. Lessmore flying books, che rinasce solo quando Mr. Lessmore lo afferra e sprofonda nella sua lettura.

 

Ma un libro letto ad alta voce raggiunge un numero infinitamente più grande di persone, dallo spazio di una classe a quello più grande di una piazza o di un teatro fino a quello di una radio.
Dare voce ai libri, far alzare loro la voce, è lo scopo del "Progetto Booksound", realizzato da Marcos y Marcos con LaAV, Letteratura rinnovabile, Nausika e Libreria Leggere, al suo secondo anno di esecuzione in Italia.   Booksound si definisce come un’iniziativa che, puntando sulla lettura ad alta voce, vuol far “scoprire ai ragazzi il potere dei libri, la forza della loro voce e il piacere della condivisione”.

Per fare questo il progetto, rivolto a tutte le classi della secondaria di I e II grado, procede per passi: prima le scuole si iscrivono e scelgono il libro; poi le classi iscritte incontrano i “lettori LaAV” e si preparano a “leggere tecnicamente ad alta voce”; in seguito, sempre coadiuvate dai volontari, preparano la lettura o la performance da eseguire sul territorio esterno alla scuola (qualunque esso sia); filmano e documentano il lavoro svolto e a fine maggio (quest’anno il giorno sarà il 23) si incontrano ad Arezzo con gli altri Booksounder.

Torino è stata, da gennaio 2016, sede di una serie di laboratori di formazione e di appuntamenti negli spazi del Museo Italgas di corso Palermo 3, prima che il progetto in questione prendesse il via. Ai lettori LaAV si sono aggiunti i “ragazzi dell’Onda”, allievi della scuola di doppiaggio O.D.S. che aiuteranno i ragazzi delle scuole torinesi che hanno aderito al progetto a preparare letture e performances che verranno effettuate nella settimana dal 18 al 23 aprile 2016 in occasione di Torinochelegge , iniziativa al suo secondo anno che si conclude proprio nel giorno della Giornata Mondiale del libro.
È curioso come le esperienze della lettura in generale e di quella ad alta voce, che dovrebbero essere una consuetudine a scuola (e  non solo nelle ore d’italiano), prendano con questo progetto una piega nuova e stimolante anche per gli alunni che, fino al giorno prima, si nascondevano sotto il banco pur di non essere chiamati a leggere in classe.

Nasce la consapevolezza, forse, che con la propria voce si possa regalare una “storia”; nasce, anche, la consapevolezza che se si legge “bene” (con tono alto, chiaro, e in modo espressivo) la storia diventa più bella e chi ascolta segue di più, cosa che in un paese dove si legge poco e, spesso, ancora nella scuola secondaria, si legge “male”, diventa un enorme obiettivo. Nasce, infine, il piacere di entrare davvero in un libro, in un personaggio, nelle pieghe della narrazione e nel fascino della scrittura e provare a restituirlo ad altri. 

Ciò che rende interessante il progetto sono anche le proposte editoriali fatte ai ragazzi e ai giovani adulti. “Grandi storie per giovani lettori”, così le definisce la casa editrice Marcos y Marcos: “Sono storie 'grandi' perché sono in grado di parlare chiaro e forte, e soprattutto semplice, a moltissimi lettori di generazioni diverse. Autori come Cavina, Ervas, Gurrado, Boccadoro, Saroyan scrivono racconti e romanzi pieni di amore, avventura, umorismo, ma offrono spunti di riflessione non banali […] Cerchiamo di coniugare vicende concrete, un pochino esemplari, a un certo gusto paradossale. Il libro più amato dal pubblico lo scorso anno è stato I miei piccoli dispiaceri, di Miriam Toews. La storia di due sorelle legatissime; una pianista bella e famosa, che non ama troppo la vita, e sua sorella, pasticciona e stramba, unite da un amore sconfinato. Il romanzo oscilla dal drammatico al paradossale, pur raccontando una storia di depressione. Ed è tuttora un 'libro caldo' in molte librerie italiane!” 

Così mi spiega Marco Zapparoli, cofondatore della casa editrice Marcos incontrato a gennaio 2016 nel Museo Italgas di Torino in occasione dell’avvio del "Progetto Booksound" (il Museo ha ospitato e ospiterà fino a maggio 2016 diversi momenti formativi legati al progetto). La casa editrice ha deciso di “aprire ai giovani”, dopo 35 anni di lavoro dedicato al mondo adulto, col sogno di avviare con loro un discorso che non si interrompa mai più. Dietro "Booksound" c’è un sogno che tutte le classi d’Italia che vogliono mettersi in gioco e che lo desiderano possono sperimentare. Il sogno – conclude Zapparoli – è: “Far scoprire la lettura ai giovani e dall'anno prossimo anche ai bambini attraverso il loro grande desiderio di giocare con le storie, di interpretarle, di organizzare piccole letture, piccoli spettacoli che si basano sui testi che proponiamo; sogniamo che questo modo di entrata nella lettura li aiuti a sognare, a vedere, a godersi una storia… usandola nel modo più semplice e diretto. L'entusiasmo per la lettura non nasce da prescrizioni, da ingiunzioni paradossali del tipo "Leggi! E' una buona cosa" ma da un coinvolgimento in prima persona, più corrispondente a un appello del tipo: "Ehi, qui c'è un'avventura. Vogliamo entrarci insieme da protagonisti?" 

Sarebbe bello se, anche grazie a progetti come questo, la scuola riscoprisse il tempo per leggere – attività spesso trascurata da quando è subentrata l’ansia dei programmi e della preparazione alle Prove Nazionali INVALSI – ma anche i tanti modi del leggere, che permettono non solo di non far morire i libri e l’editoria, ma di far alzare loro la voce.

 

Credits        


Dall'alto:      
- copertina di G. Paulsen, La stanza d'inverno, Mondadori, Milano, 2001;
- trailer del film di animazione The fantastic flying books of Mr. Morris Lessmore;
- un momento del Laboratorio di formazione al Museo Italgas (foto Marco Zapparoli);
- copertina di M. Toews, I miei piccoli dispiaceri, Marcos Y Marcos, Milano, 2015.

Di che cosa parliamo

Tra lettura, scuola e cultura
Come leggere e far leggere a scuola, ma soprattutto come creare occasioni per “liberare la mente”, favorendo la ricerca di quei “giardini segreti” dove si costruisce l’identità dell’adolescente?
Di questo si parlerà, prendendo spunto da riflessioni di autori ed educatori, da alcune esperienze realizzate in Italia e all’estero, ma anche da esperienze che, in comune con la lettura, hanno come obiettivo lo sviluppare le capacità critiche ed espressive attraverso attività un tempo possibili negli spazi dilatati della scuola, oggi per lo più scomparsi. 
Lo scopo è  suscitare domande, proporre riflessioni, suggerire materiali per la formazione e l’approfondimento personale e qualche traccia di lavoro, liberamente.

L'autrice

Laureata in Storia del teatro, dal 1986 è docente di ruolo nella Scuola media. In Francia ha conseguito il Dottorato in studi teatrali ed è stata docente ai corsi di Lingua e cultura italiana all’estero. Dal 2001 si occupa di lettura e biblioteche scolastiche; è stata referente di Torinoretelibri. Ha coordinato, organizzato e gestito corsi di aggiornamento relativi alle biblioteche scolastiche. Coordina attualmente il PROGETTO LETTURA della propria scuola e ne cura il sito didattico. È autrice del volume La stanza dei libri. Organizzare e gestire la biblioteca scolastica, 2006, Carocci, Milano.

Siti di riferimento

"Progetto Lettura Caduti" della Sc. Caduti di Cefalonia (curato da m.r.b.)
"Torino Retelibri".