Titolo originale: Foxfire - confessions d'un gang de filles
Genere: Drammatico
Regia: Laurent Cantet
Soggetto: il romanzo Foxfire: Confessions of a Girl Gang di Joyce Carol Oates
Sceneggiatura: Robin Campillo, Laurent Cantet
Attori principali: Raven Adamson, Katie Coseni
Fotografia: Pierre Milon
Musiche: Timber Timbre
Produzione: Francia, Canada
Anno: 2013
In fondo alla pagina il trailer del film
In questo suo primo film in lingua inglese il regista Laurent Cantet, già autore di un’altra storia sugli adolescenti con La classe (Palma d’Oro a Cannes nel 2008), racconta abilmente le ribelli iniziative, culminanti nella criminalità, e le conseguenti vicende di un gruppo di ragazzine di una piccola città dello Stato di New York negli anni 50. Il soggetto è tratto dal romanzo Foxfire: Confessions of a Girl Gang di Joyce Carol Oates, già rappresentato in un altro film nel 1996, per la regia di Annette-Haywood Carter.
Alcune quindicenni che frequentano la stessa scuola si scoprono d’accordo nel volersi vendicare delle umiliazioni subite dagli uomini. Guidate dal carisma della compagna Legs, una vera leader (non a caso l’unica che si scopre alla fine della storia, da adulta, divenuta terrorista), a questo scopo fondano la società segreta "Foxfire", giurandosi reciproca fedeltà a costo della morte: un patto di sangue suggellato con un marchio tatuato con dolore sulla schiena di ciascuna di loro.
L’attività vendicativa del gruppo femminile, spronata anche da una compressa rabbia per la subalternità sociale della famiglia di appartenenza, sfida ogni regola, scardinando il soffocante conformismo dell’epoca. Ma, mentre aumentano le adesioni al gruppo da parte di altre ragazze, le stesse necessità economiche della loro vita in comunità le spingono senza scrupoli nel precipizio della violenza, in un crescendo al cui culmine solo una di loro, proprio quella che registrava puntualmente e narra in flashback la storia del gruppo, si sottrae.
Molti gli stimoli che questo film può offrire a una discussione con allievi del biennio: psicologici, etici, sociali. Uno di questi è il rapporto tra ragazzi e ragazze in quella società. E’ necessario quindi contestualizzare il racconto nel clima storico degli USA in quegli anni Cinquanta: spiegare come allora dominava la cultura del “maccartismo”. Questo nome, com’è noto, deriva da quello del senatore repubblicano Joe McCarthy che, fin dalla fine del decennio precedente, con la sua ferrea politica censoria aveva creato e diffuso nella società il sospetto generalizzato (caccia alle streghe) determinato da un anticomunismo ottuso con conseguente rifiuto reazionario di qualsiasi cambiamento sociale, compreso il rapporto tra uomo e donna.
Si possono interrogare gli allievi sugli indizi riscontrati nel film a questo proposito. Ma anche sul piano estetico è possibile svolgere in classe un’osservazione ed un’analisi esemplari per quanto riguarda il linguaggio cinematografico e lo stile del regista Cantet. E’ fondamentale, per esempio, far osservare il punto di vista da cui viene raccontata tutta la vicenda e lo stile fluido e coerente degli inserimenti dei flash back.
Una proposta ... d'epoca
Titolo originale: Captains Courageous
Genere: Avventura, drammatico
Regia: Victor Fleming
Interpreti: Spencer Tracy
Soggetto: Il romanzo di Rudyard Kipling(1897)
Durata: 115 min
Colore: B/N
Audio: sonoro
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 1937
Questo vecchio film e' perfetto per illustrare la tesi del recente "Complesso di Telemaco" di Massimo Recalcati: il bisogno di ogni adolescente di trovare un padre per costruire il proprio desiderio di crescita e la funzione paterna che può svolgere un adulto che sappia assumersene la responsabilità.
Un ragazzino undicenne viziato, in quanto figlio unico di un grande industriale ricchissimo che lo circonda di benessere materiale, ma, distratto dal lavoro, lo lascia privo della cura e della guida paterna, cade nell’Oceano da una nave di lusso. Viene salvato da un marinaio e, costretto a vivere su una goletta con un equipaggio di pescatori per tre mesi,impara a responsabilizzarsi e ad apprezzare la dura vita di mare.
Il racconto del rapporto educativo che , tra severità, comprensione e amichevoli riconoscimenti, il pescatore Manuel intrattiene con il ragazzo è esemplare in ogni tempo per tutti coloro che hanno il compito di aiutare i giovanissimi a diventare uomini e donne. Gli insegnanti in particolare potrebbero quindi essere indotti ad una proficua riflessione sulla propria relazione con gli allievi.
Ai piccoli adolescenti, che si possono identificare nel protagonista, il film fornisce la possibilità di riflettere sulle potenzialità utili e gratificanti di un rapporto con persone adulte, diverse dai genitori, specialmente attivandosi e responsabilizzandosi in esperienze di tipo lavorativo. Si deve tenere conto però che gli accenti sentimentali, specialmente nella conclusione, mostrano il film datato nel tempo e nei modi, tipici di molto cinema Holliwoodiano degli anni Trenta. Quindi oggi può risultare difficilmente apprezzabile da parte dei ragazzi più grandi. A meno che lo si proponga in un confronto con il romanzo di Rudyard Kipling da cui è tratto.
Una scena del film: Oh Oh pesciolino...