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di Maria Luisa Jorilo specchio di Alice

06/05/2016

Il cinema nella scuola

Come e perché
Questa rubrica, in cui si segnalano, si espongono e si commentano film adeguati a   potenziare gli insegnamenti in ogni livello di scuola, è fondata sulla convinzione di quanto il cinema sia  un elemento, e oggi sempre più una componente così imprescindibile della cultura contemporanea da dover essere presa in piena considerazione      nell’istruzione scolastica.  Perciò la cultura cinematografica dovrebbe divenire parte delle conoscenze di ogni docente (di qualsiasi disciplina), non solo per aggiornare la sua professionalità  come educatore, ma soprattutto per completarne la  personalità di  cittadino/a della nostra contemporaneità, con cui interagisce insieme ai suoi discenti.

La particolarità  della  “settima arte”, per agire sulla  formazione dei giovani,  richiede infatti una trattazione  di contenuti e forme  con  funzioni e finalità proprie, cioè non  limitata a  un uso strumentale, ancillare, della  didattica nelle singole discipline. Più che mai quindi necessita di un innovativo aggiornamento degli e delle insegnanti a riguardo,  che tenga conto  dei nuovi bisogni formativi  degli allievi e delle allieve attuali: il cinema, considerato  soprattutto nella varietà delle forme che con le  tecnologie  digitali è andato assumendo, è un genere di comunicazione, sociale, culturale e/o artistica,  tra i più familiari per i ragazzi e le ragazze d’oggi, grazie ai  dispositivi  di cui essi/e dispongono individualmente, sia per la fruizione sia per la produzione di film e filmati.
Quindi introdurre il cinema nella scuola, a ogni livello,  vuol dire prima di tutto   considerare  non una soltanto, ma  due categorie di attività in materia:

  1. La fruizione (di film, filmati,  documentari, ecc.)
  2. La produzione di riprese cinematografiche (genericamente comunicative, narrative, documentarie,  artistiche, scientifiche, ecc.).

Ma ovviamente i e le docenti che vogliono introdurre il cinema nella  propria scuola hanno bisogno  non solo di una formazione sui relativi aspetti specifici (generalmente poco conosciuti), ma anche talvolta dell’assistenza di un esperto. È poi  precipuamente di loro competenza  scegliere e costruire  esperienze didattiche adeguate  a ogni allievo delle loro classi. 
 L’AIACE di Torino (Associazione Italiana Amici Cinema d'Essai)  da oltre trent'anni elabora e realizza progetti di intervento didattico presso le scuole e quegli insegnanti che ne fanno richiesta, negli ambiti relativi sia al linguaggio del film e alla storia del cinema, sia a percorsi tematici e confronti interdisciplinari. Inoltre ogni anno si deve a questa associazione il festival del cinema per  bambini e ragazzi intitolato Sotto i diciotto, che accoglie e mostra anche   filmati  prodotti dagli allievi delle scuole soprattutto piemontesi.

In un seminario  alcune proposte   
A partire da questo patrimonio di esperienze, quest’anno  il nuovo presidente  Domenico Chiesa, noto esperto in scienze dell’educazione, attivo da sempre nel Cidi,   ha voluto   progettare   un modo di portare il cinema nella scuola  ancora più  adeguato, nei metodi e nei  contenuti,  ai bisogni  degli studenti attuali. Prima di tutto si trattava di creare un gruppo di   lavoro in cui far interagire esperti di cinema con esperienze di didattica cinematografica    con  docenti che, appassionati della cultura del cinema, erano abituati a usare didatticamente i film. Attraverso alcune riunioni di questo piccolo comitato di volontari guidato da Domenico Chiesa e da Sara Giraudo  dell’AIACE si è progettato un modo per offrire agli insegnanti interessati  opportunità di formazione in vari settori della settima arte,   con possibilità di scegliere il più adeguato da proporre alle proprie classi. 

Per presentare  tale progetto, che vedrà la sua realizzazione all’inizio del prossimo anno scolastico, è stato organizzato un seminario, che si è svolto a Torino il 30 aprile nei locali del Cidi,  frequentato (gratuitamente) da    circa una trentina di    insegnanti, di scuole di ogni ordine e grado,  particolarmente interessati/e  a questo aggiornamento.  La mattinata è stata dedicata   alla presentazione  di cinque  argomenti ( tramite relazioni di altrettanti  esperti dell’Aiace, abituati a intervenire nelle scuole con le proprie competenze) da ritenersi funzionali  per educare alla visione e/o alla produzione   cinematografica:

  1. L’estetica del film, anche in interscambio con le  altre arti (luce, montaggio, scenografia,ecc.). Il cinema vanta di un proprio specifico filmico e se all'inizio ha attinto da altre forme artistiche per affermarsi, ha poi trovato una propria strada per esprimersi (Cristina Colet).  
  2. Il cinema come narrazione (cfr. Jonathan Gottschall , L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani; J. Bruner, La ricerca del significato): è un modo immediato e strutturato di creare storie e di riferire immagini precise di questo mondo. Agisce sugli spettatori come una diretta testimonianza del mondo, in ogni aspetto della nostra quotidianità,  dando senso a ciò che sta capitando o potrebbe capitare (Giampiero Frasca).
  3. Il cinema e la storia (cfr.Pierre Sorlin, Ombre passeggere.Cinema e storia):  Federico Fellini ha detto che è un film è una “reinvenzione della storia” e  che la verità storica è cartapesta. Tutti i film storici sono di finzione. Gli studenti però richiedono la soggettività per avere un approccio alla storia e spesso il cinema aiuta ad attualizzare eventi storici con un  punto di vista soggettivo in cui essi possono identificarsi (come nel film Ogni cosa è illuminata, dove il passato è mostrato con un flash back a partire da un personaggio attuale) (Umberto Mosca).
  4. Il cinema come  produzione  collettiva.  Il film non è creato da una persona singola, liberamente, come avviene per gli autori nella letteratura. Lo stesso  creatore  artistico principale, il regista, oltre   alla sua dipendenza da  una sceneggiatura di altri (se non ne è egli stesso l’autore), è condizionato da vari fattori  economici( il finanziamento del produttore) e dal funzionamento di una vasta filiera di lavori di vario tipo(basta leggere i titoli di coda di un lungometraggio per accorgersi di quanto siano numerosi i mestieri impegnati nella produzione di un film). Poi c’è tutto il problema commerciale della distribuzione del film nelle sale e della pubblicità per assicurarne gli incassi. Il cinema  è un sistema creativo fondato su una organizzazione di tipo economico  di struttura  industriale (Manuela Michetti).
  5. Il cinema come produttore di immaginario (cfr. Marco Trasciano, a cura di, E. Morin, Cinema e immaginario, Officine Editoriali e-book, 2013) fin dalle sue origini, non si è mai limitato ad essere una semplice "finestra" sul mondo, ma ha sempre agito anche come uno "specchio", che allo stesso tempo assorbe, rielabora, stilizza e diffonde rappresentazioni sociali e culturali dei contesti storici e geografici in cui viene prodotto. Il riflesso dello specchio può attivare molteplici livelli di riflessione  critica e analitica, che permettono di utilizzare i film come strumenti didattici chiave per interrogarsi sullo spirito del tempo e per indagare una conoscenza non superficiale della realtà in cui si vive. Il visibile nel cinema è ciò che i fabbricanti giudicano visibile. Quindi il cinema, come   tutte le altre arti (e forse in modo ancor più immediato), costringe i fruitori a vedere ciò che non vedono (Michele Marangi).

L’apporto degli/delle  insegnanti e le motivazioni educative e didattiche
Nel pomeriggio i partecipanti circolavano in cinque  gruppi diversi di lavoro : ogni tavolo (su ciascuno dei temi delle relazioni del mattino) ha avuto  a disposizione 20 minuti di dibattito e approfondimento (dai bisogni degli insegnanti alla traduzione pratico/operativa nelle classi); dopo i primi 20 minuti  ciascun partecipante  girava da uno all’altro gruppo in modo da  prender parte a tutti i tavoli di lavoro affrontando i diversi argomenti ; rimaneva invece fissa  in ciascun tavolo il rispettivo relatore.   Erano presenti insegnanti della scuola  secondaria inferiore e superiore  di italiano, storia e filosofia (tra i più motivati professionalmente!): peccato che mancavano maestri/e elementari e docenti di materie diverse da quelle umanistiche. 

Attraverso le conversazioni svolte in questi gruppi si sono potuti raccogliere alcuni spunti relativi ai temi e agli aspetti del cinema che gli insegnanti  avvertono come i più praticabili in base ai propri interessi e alla funzionalità per entrare in contatto con quelli degli allievi.  E’ emerso nel complesso come la preoccupazione  condivisa, intorno alla quale si focalizzano  tutte le pur diverse domande di aggiornamento riguardo il cinema, consiste nel   trovare strumenti culturali adeguati a svecchiare l’insegnamento scolastico  in modo da favorire l’incontro comunicativo  tra docenti e discenti, oggi  in crisi.  Notevole è l’idea di  fondo  che assume   infatti  tutta questa esperienza  finalizzata a  realizzare un progetto  di rinnovamento del fare scuola: questo approccio didattico  a tutto ciò che può concernere oggi la cinematografia  favorisce  l’educazione  al digitale, in tutte le sue forme e dimensioni,  in modo funzionale all’apprendimento culturale e critico, evitando i pericoli di una risposta al bisogno (è innegabile oggi la necessità di introdurre nella scuola le tecnologie della comunicazione, come stabilisce la stessa L.107)  limitata  ad una acritica, neutra, istruzione tecnologica.        

 

Di che cosa parliamo?

Il cinema narrativo è uno strumento di comunicazione educativa e didattica  quasi indispensabile  nella scuola di oggi, sia come arte visiva sia come mezzo per far passare e fissare  l’apprendimento attraverso emozioni. Gli insegnanti   hanno bisogno di  mantenersi    informati sui film più adeguati a questi scopi della loro attività professionale. “Lo specchio di Alice” (in quanto il cinema può essere un  vero specchio del mondo per  i ragazzi e le ragazze in formazione) si propone  di informare i docenti sui film contemporanei e su quelli del passato più interessanti e comprensibili   da parte di allievi e allieve adolescenti. Come a scuola per le letture, a  volte verranno  recensite, e didatticamente corredate,  anche opere cinematografiche meno valide esteticamente, ma capaci di suscitare interrogativi, introdurre problemi, illustrare argomenti di studio presso  gli studenti.

L'autrice

Ha insegnato in un triennio linguistico.  Supervisore di tirocinio dal 1999 al 2003  e docente di didattica della letteratura fino  al 2008 presso la SSis dell’università di Torino.  Esperta di cinema e didattica, dal 2003  ha recensito assiduamente sulla rivista insegnare  il “Torino film festival” e i film in uscita più adeguati  a prestarsi come sussidi  nell’insegnamento agli adolescenti.

 


All’indirizzo   marialuisa.jori@gmail.com  su richiesta si forniscono  gratuitamente sia  informazioni  su film  utilmente  collegabili ad  argomenti  dei  programmi scolastici (per es. di storia) sia indicazioni metodologiche   sull’uso didattico del cinema nella scuola di ogni ordine e grado.