Come e perché
Questa rubrica, in cui si segnalano, si espongono e si commentano film adeguati a potenziare gli insegnamenti in ogni livello di scuola, è fondata sulla convinzione di quanto il cinema sia un elemento, e oggi sempre più una componente così imprescindibile della cultura contemporanea da dover essere presa in piena considerazione nell’istruzione scolastica. Perciò la cultura cinematografica dovrebbe divenire parte delle conoscenze di ogni docente (di qualsiasi disciplina), non solo per aggiornare la sua professionalità come educatore, ma soprattutto per completarne la personalità di cittadino/a della nostra contemporaneità, con cui interagisce insieme ai suoi discenti.
La particolarità della “settima arte”, per agire sulla formazione dei giovani, richiede infatti una trattazione di contenuti e forme con funzioni e finalità proprie, cioè non limitata a un uso strumentale, ancillare, della didattica nelle singole discipline. Più che mai quindi necessita di un innovativo aggiornamento degli e delle insegnanti a riguardo, che tenga conto dei nuovi bisogni formativi degli allievi e delle allieve attuali: il cinema, considerato soprattutto nella varietà delle forme che con le tecnologie digitali è andato assumendo, è un genere di comunicazione, sociale, culturale e/o artistica, tra i più familiari per i ragazzi e le ragazze d’oggi, grazie ai dispositivi di cui essi/e dispongono individualmente, sia per la fruizione sia per la produzione di film e filmati.
Quindi introdurre il cinema nella scuola, a ogni livello, vuol dire prima di tutto considerare non una soltanto, ma due categorie di attività in materia:
Ma ovviamente i e le docenti che vogliono introdurre il cinema nella propria scuola hanno bisogno non solo di una formazione sui relativi aspetti specifici (generalmente poco conosciuti), ma anche talvolta dell’assistenza di un esperto. È poi precipuamente di loro competenza scegliere e costruire esperienze didattiche adeguate a ogni allievo delle loro classi.
L’AIACE di Torino (Associazione Italiana Amici Cinema d'Essai) da oltre trent'anni elabora e realizza progetti di intervento didattico presso le scuole e quegli insegnanti che ne fanno richiesta, negli ambiti relativi sia al linguaggio del film e alla storia del cinema, sia a percorsi tematici e confronti interdisciplinari. Inoltre ogni anno si deve a questa associazione il festival del cinema per bambini e ragazzi intitolato Sotto i diciotto, che accoglie e mostra anche filmati prodotti dagli allievi delle scuole soprattutto piemontesi.
In un seminario alcune proposte
A partire da questo patrimonio di esperienze, quest’anno il nuovo presidente Domenico Chiesa, noto esperto in scienze dell’educazione, attivo da sempre nel Cidi, ha voluto progettare un modo di portare il cinema nella scuola ancora più adeguato, nei metodi e nei contenuti, ai bisogni degli studenti attuali. Prima di tutto si trattava di creare un gruppo di lavoro in cui far interagire esperti di cinema con esperienze di didattica cinematografica con docenti che, appassionati della cultura del cinema, erano abituati a usare didatticamente i film. Attraverso alcune riunioni di questo piccolo comitato di volontari guidato da Domenico Chiesa e da Sara Giraudo dell’AIACE si è progettato un modo per offrire agli insegnanti interessati opportunità di formazione in vari settori della settima arte, con possibilità di scegliere il più adeguato da proporre alle proprie classi.
Per presentare tale progetto, che vedrà la sua realizzazione all’inizio del prossimo anno scolastico, è stato organizzato un seminario, che si è svolto a Torino il 30 aprile nei locali del Cidi, frequentato (gratuitamente) da circa una trentina di insegnanti, di scuole di ogni ordine e grado, particolarmente interessati/e a questo aggiornamento. La mattinata è stata dedicata alla presentazione di cinque argomenti ( tramite relazioni di altrettanti esperti dell’Aiace, abituati a intervenire nelle scuole con le proprie competenze) da ritenersi funzionali per educare alla visione e/o alla produzione cinematografica:
L’apporto degli/delle insegnanti e le motivazioni educative e didattiche
Nel pomeriggio i partecipanti circolavano in cinque gruppi diversi di lavoro : ogni tavolo (su ciascuno dei temi delle relazioni del mattino) ha avuto a disposizione 20 minuti di dibattito e approfondimento (dai bisogni degli insegnanti alla traduzione pratico/operativa nelle classi); dopo i primi 20 minuti ciascun partecipante girava da uno all’altro gruppo in modo da prender parte a tutti i tavoli di lavoro affrontando i diversi argomenti ; rimaneva invece fissa in ciascun tavolo il rispettivo relatore. Erano presenti insegnanti della scuola secondaria inferiore e superiore di italiano, storia e filosofia (tra i più motivati professionalmente!): peccato che mancavano maestri/e elementari e docenti di materie diverse da quelle umanistiche.
Attraverso le conversazioni svolte in questi gruppi si sono potuti raccogliere alcuni spunti relativi ai temi e agli aspetti del cinema che gli insegnanti avvertono come i più praticabili in base ai propri interessi e alla funzionalità per entrare in contatto con quelli degli allievi. E’ emerso nel complesso come la preoccupazione condivisa, intorno alla quale si focalizzano tutte le pur diverse domande di aggiornamento riguardo il cinema, consiste nel trovare strumenti culturali adeguati a svecchiare l’insegnamento scolastico in modo da favorire l’incontro comunicativo tra docenti e discenti, oggi in crisi. Notevole è l’idea di fondo che assume infatti tutta questa esperienza finalizzata a realizzare un progetto di rinnovamento del fare scuola: questo approccio didattico a tutto ciò che può concernere oggi la cinematografia favorisce l’educazione al digitale, in tutte le sue forme e dimensioni, in modo funzionale all’apprendimento culturale e critico, evitando i pericoli di una risposta al bisogno (è innegabile oggi la necessità di introdurre nella scuola le tecnologie della comunicazione, come stabilisce la stessa L.107) limitata ad una acritica, neutra, istruzione tecnologica.