Abbiamo conosciuto Bice al CIDI, a cui ha dato vita negli anni '70 con Luciana Pecchioli.
Da quando se n'è andata, ci siamo sempre sentiti un po' soli.
Ritornano alla mente i suoi aneddoti, che avevano quasi sempre come protagonisti i suoi ragazzi, le persone del quartiere in cui aveva vissuto a Napoli prima del suo trasferimento a Roma, un mondo di relazioni e di vita e lingua napoletana inenarrabili.
Attraverso la sua storia familiare, ricostruita in Donna, ebrea e comunista. Una vita con i grandi del '900 ( Memori, 2007), la rivediamo bambina segnata dalle leggi razziali, componente dei Comitati per la Rinascita del Mezzogiorno, militante del PCI, componente della Commissione dei Programmi del '79, insegnante di educazione artistica. Importanti i suoi contributi sull'operatività come criterio delle discipline nell'allora scuola media. E' stata la prima a dirigere insegnare.
Per tutto questo e molto altro ancora che l'emozione ci impedisce di raccontare, ti diciamo "grazie, Bice". (C.G.)
Dalla quarta di copertina di Donna, ebrea e comunista. Una vita con i grandi del '900
“Io sola posso parlar male delle donne, degli ebrei, dei meridionali, degli insegnanti, degli architetti, dei comunisti, dei borghesi e di madri, mogli, figlie, sorelle, cugine, zie, nipoti… ad ognuno di loro sono debitrice perché ha contribuito a farmi essere, nel bene e nel male, quella che sono”.
Da "Scienza a Due Voci" un Profilo biografico di Bice.