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8 Marzo 2024: per Bice Chiaromonte Foà

Tra le madri del CIDI, Bice Chiaromonte Foà incarna quella idea modernissima secondo la quale l'affermazione dei diritti delle donne sia strettamente connessa con la parità istituzionale e sociale di ogni categoria intenzionalmente discriminata per mantenere un controllo egemonico improntato all'ingiustizia. 

 

Abbiamo conosciuto Bice al CIDI, a cui ha dato vita negli anni '70 con Luciana Pecchioli.
Da quando se n'è andata, ci siamo sempre sentiti un po' soli. 
Ritornano alla mente i suoi aneddoti, che avevano quasi sempre come protagonisti i suoi ragazzi, le persone del quartiere in cui aveva vissuto a Napoli prima del suo trasferimento a Roma, un mondo di relazioni e di vita e lingua napoletana inenarrabili.

Attraverso la sua storia familiare, ricostruita in Donna, ebrea e comunista. Una vita con i grandi del '900 ( Memori, 2007), la rivediamo bambina segnata dalle leggi razziali, componente dei Comitati per la Rinascita del Mezzogiorno, militante del PCI, componente della Commissione dei Programmi del '79, insegnante di educazione artistica. Importanti i suoi contributi sull'operatività come criterio delle discipline nell'allora scuola media. E' stata la prima a dirigere insegnare.
Per tutto questo e molto altro ancora che l'emozione ci impedisce di raccontare, ti diciamo "grazie, Bice". (C.G.)

Dalla quarta di copertina di  Donna, ebrea e comunista. Una vita con i grandi del '900 

“Io sola posso parlar male delle donne, degli ebrei, dei meridionali, degli insegnanti, degli architetti, dei comunisti, dei borghesi e di madri, mogli, figlie, sorelle, cugine, zie, nipoti… ad ognuno di loro sono debitrice perché ha contribuito a farmi essere, nel bene e nel male, quella che sono”.

 Da "Scienza a Due Voci" un Profilo biografico di Bice.