Michela Murgia ha smesso di vivere in questa società terrestre il 10 Agosto del 2023, per trasferirsi nel mondo delle "maestre" iperuranie. 
Noi continueremo a leggerla e ad ascoltarla, ma avremmo preferito continuare ad apprezzare il suo uso intelligente dei social, aspettare il suo prossimo libro, ascoltare i suoi interventi in tutte le pubbliche occasioni in cui le è stato chiesto di esserci, invece i suoi giorni di vita, condivisa con amore fino alla fine, si sono conclusi. 

Michela Murgia, di cui si sono date molte definizioni, a noi piace pensarla anzitutto perchè ha usato le parole nel modo migliore possibile: sapendone il significato, il peso politico (nel senso più alto) e sociale (nel senso più democratico), senza infingimenti e, soprattutto, senza trascuratezze o banalità. Ha conosciuto e usato persino i numeri, nel modo giusto, perchè per parlare di qualcosa bisogna documentarsi con rigore e attendibilità. 
Lei sapeva argomentare, con una chiarezza e una concretezza che dovremmo studiare nelle scuole.

Sapeva il valore dell'appartenenza e della tradizione di origine, senza paura nè della memoria nè del presente, che va garantito alla memoria stessa attraverso la consapevolezza culturale. 

Ha saputo vivere i diritti, praticarli, non predicarli nè usarli come arma, affinchè ciascuno e ciascuna possa trovare, ben oltre il 10 Agosto, una strada di condivisione di un sè e di un noi centrato su libertà e rispetto per la famiglia umana. 

Proponiamo ai nostri lettori e lettrici la visione di questo filmato, in cui lei è intervenuta (a partire dal minuto 20) sui temi dell'educazione e del linguaggio per la parità di genere all'Università di Padova, nel 2020, in occasione di "Una giornata con Elena", per celebrare la figura di Elena Cornaro Piscopia, conosciuta come la prima donna laureata al mondo. 

L'immagine a fianco è tratta da un articolo di RaiNews.