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Gruppo redazionale 40ELDL'Educazione Linguistica Democratica

08/10/2015

L'opinione dell'esperto: Adriano Colombo

Pubblichiamo le risposte ai nostri quesiti rivolti a testimoni  scelti fra docenti universitari, ricercatori, studiosi, formatori e docenti che in questi anni abbiano attivamente operato nel campo dell'educazione linguistica.

1. Quali tra gli auspici e le raccomandazioni contenuti nelle “Dieci Tesi per l’educazione linguistica democratica” le sembra che sia stato maggiormente perseguito e realizzato? Quale, al contrario, le sembra che stato fortemente o del tutto disatteso?

Forse le Dieci Tesi hanno contribuito a diffondere una certa tolleranza per la lingua d’uso, hanno contribuito al regresso dell’ “italiano scolastico”. C’è stato un certo cambiamento tra gli insegnanti nel discorso sull’educazione linguistica, sulle sue finalità; ma nelle pratiche didattiche il cambiamento è stato minimo o ha riguardato esigue minoranze.

2. Appare a molti innegabile che particolarmente negli ultimi anni la didattica  nel campo dell’educazione linguistica e letteraria abbia registrato un sensibile arretramento su posizioni (neo)conservatrici. Condivide questo giudizio? Quale o quali ritiene sia o siano le principali cause di  tale arretramento?

Condivido questa valutazione: si torna indietro non solo nelle pratiche, ma anche nelle parole. Difficile indicare la principali tra le molte responsabilità. Dico le prime che mi vengono in mente, senza ordine di priorità:
- la carenza di insegnamenti linguistici, in particolare di linguistica italiana, nelle università;
- la carenza, quando non la mancanza totale, di formazione iniziale degli insegnanti (con la breve parentesi delle SSIS, che qualcosa, sia pure di parziale e frammentario, avevano fatto, e per questo sono state prontamente distrutte); del TFA attuale non so nulla, tanto meno delle sue scorciatoie;
- l’irresponsabile miopia dell’editoria scolastica, che sistematicamente punta sulle fasce di insegnanti più sprovvedute e pigre;
- l’ignoranza in materia del mondo politico e dell’informazione; di educazione linguistica si parla poco, e per lo più per dire spropositi.

3. Negli anni che ci separano dalle “Dieci Tesi” si sono verificati fenomeni di forte impatto sulla realtà comunicativa e linguistica del nostro paese (la diffusione dei media digitali, i flussi migratori, la crisi occupazionale, le trasformazioni stesse dell’italiano, ecc.): vi sembra che università e scuola abbiano saputo fronteggiare in modo adeguato le emergenze educative che ne sono derivate?

Scuola e università non sono istituzionalmente adatte a far fronte alle innovazioni e alle emergenze. Nel lungo periodo, qualcosa si è fatto e si fa per l’alfabetizzazione e l’integrazione dei nuovi italiani: comunque più di quanto faccia qualunque altra agenzia. Di fronte all’innovazione digitale mi sembra che prevalga nella scuola la tendenza ad adeguarsi supinamente alle pressioni del mercato.

4. Qualche  speranza  per il futuro: quale attenzione si sentirebbe di consigliare per dare nuovo vigore all’Educazione linguistica democratica nel nostro paese?

Non ci possono essere speranze per il futuro se per prima cosa la scuola non trova un assetto più stabile e insieme flessibile, e con questo una maggiore serenità. Alcuni passi del progetto “La buona scuola” mi sembra che vadano in questa direzione, ma non sono affatto sicuro degli effetti che avranno. Solo se si recuperano condizioni minime di agibilità si potrà ricominciare a parlare di didattica e di educazione linguistica.

 
 

Adriano chi? 
Ho cominciato a insegnare nel 1962 (allora si cominciava presto): qualche anno nella scuola media, una ventina in istituti tecnici. Nel 1984 sono entrato all’IRRSAE Emilia-Romagna e ci sono rimasto dieci anni, poi sono andato in pensione. In seguito ho avuto vari contratti universitari: corsi di scrittura a Bologna, un insegnamento di Grammatica italiana a Forlì (mi piaceva tanto che dopo due anni lo hanno soppresso), sette anni alla compianta SSIS. Adesso sono in pensione davvero.

 

 

Il resto segue qui...  con ampia bibliografia delle pubblicazioni  e con materiali scaricabili. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

work in progress dedicato all'Educazione Linguistica Democratica:
dalla ricostruzione delle speranze e delle delusioni di una grande scommessa solo in parte compiuta a 40 anni delle Dieci Tesi per l'educazione linguistica democratica (1975 - 2015)  alle sfide e alle proposte di oggi;  con indagini, interviste, rassegne bibliografiche, proposte didattiche, ricostruzioni storiche ...

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Vi ricordiamo anche gli appuntamenti organizzati dalle associazioni che più hanno lavorato in questi anni e ancora si impegnano costantemente per salvaguardare e promuovere i principi della linguistica democratica : GISCEL, CIDI e Lend.

Novità
E' in preparazione un Convegno
in onore di Tullio De Mauro
che si terrà a Roma
il 25 novembre 2017
organizzato congiuntamente da
Cidi - Giscel - Lend - Mce
Non mancate!

GISCEL Nazionale
Roma, 27 maggio 2017
Seminario "Dopo Tullio, con Tullio"

dal sito del Giscel nazionale : i testi delle relazioni delle relazioni Ambel [documento], Deon [documento], De Santis [documento], Grandi [documento], Guerriero [documento], Lavinio [documento]
 

CIDI Torino - Lend Torino - GISCEL Piemonte
in collaborazione con insegnare
Torino, 30 novembre - 1 dicembre 2015

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GISCEL Lombardia  
Milano, 11 novembre 2015
Scarica il programma

CIDI Palermo e GISCEL Sicilia  
Palermo, 12 ottobre 2015 

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GISCEL nazionale 
Roma, 9 settembre 2015  
  
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Per report, articoli e materiali dei singoli seminari si rimanda anche ai contributi pubblicati sulla rivista e raccolti nelle diverse parti della bacheca.

    Gruppo di lavoro redazionale  40ELD   
Mario Ambel (coordinatore), Luigia Amoroso, Rosanna Angelelli, Giovanna Bertazzoli, Daniela Casaccia,  Caterina Gammaldi, Agata Gueli, Lina Grossi, Maria Luisa Masturzo, Anna Chiara Monardo, Oriele Orlando, Claudia Provenzano, Marilena Rossetti, Maria Angela Truccolo, Vittoria Saracino