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Gruppo redazionale 40ELDL'Educazione Linguistica Democratica

30/04/2016

Le testimonianze: Caterina Gammaldi

Le testimonianze autobiografiche                                                                        
Raccontateci il vostro incontro con l'educazione linguistica: i modi e le ragioni della scoperta, le letture fatte, i maestri di riferimento, i gruppi di lavoro, lo scambio tra colleghi e soprattutto le esperienze didattiche...


Inviate i vostri racconti a redazioneinsegnare2010@gmail.com ; oggetto: "Io e l'Eld"

Caterina Gammaldi, Cosenza 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lettera aperta a  chi insegna italiano 40 anni dopo

Gli incontri, il dialogo educativo, le letture personali e collettive, i gruppi di ricerca di didattica segnano questo frammento, che pone al centro aspetti che mi sembra opportuno segnalare nel quarantennale delle Dieci Tesi.

Non mi è facile dire quando ho scelto di prestare attenzione all’educazione linguistica democratica. 

Posso solo richiamare alla memoria di chi legge l’esperienza nei gruppi ecclesiali del dissenso e le prime esperienze di  lavoro linguistico con i più deboli nella mia città,  dopo l’incontro – scontro con la lettura di Lettera a una professoressa.  

Studiavo allora filosofia e non immaginavo che dopo qualche anno mi sarei trasferita a Milano e avrei cominciato a insegnare lettere in un scuola media di un quartiere periferico, un  segmento del sistema scolastico che non ho mai lasciato, nemmeno quando mi è stato proposto di passare alla scuola superiore o altri incarichi mi hanno chiesto  di occuparmi di politica scolastica.
Il clima degli anni ’70 della scuola milanese è vivo nei miei ricordi. Riconoscermi come un adulto che mette al primo posto il possesso della lingua è  tutt’uno con l’incontro che segnò una svolta nella progettazione delle attività linguistiche destinate ai ragazzi delle mie classi (emigranti di prima e seconda generazione, autoctoni, in genere classi - problema).

Conobbi allora Daniela Bertocchi, componente nel Comitato scientifico della scuola in cui allora lavoravo, a cui devo la lettura delle "Dieci Tesi  per l’educazione linguistica democratica" e il confronto appassionato che ne seguì.  
Il dibattito a scuola – la mitica Anna Frank -, le scelte progettuali condivise nei primi gruppi di ricerca didattica  sono l’esperienza professionale a cui ancora oggi posso riferirmi con orgoglio quando incontro insegnanti più giovani  al CIDI e nelle scuole, lontani anagraficamente (e non solo) da quelle esperienze.

Il clima è cambiato -  certo -, ma non penso sia inutile, in questa fase, richiamare alla memoria il contributo di autori – colleghi che,  più di altri,   hanno consentito di orientare la progettualità curricolare  verso un principio che solo anni dopo sarebbe stato presente nella ricerca pedagogica, ovvero la centralità del soggetto che apprende e del diritto dei soggetti a apprendere. 
Sono princìpi  a cui ancorare il lavoro dell’insegnare e dell’apprendere oggi e nel futuro,  soprattutto se ci si  vuole porre con rigore  il tema del rapporto “cosa insegnare e come”,  con particolare riferimento alla lingua e ai linguaggi, stanti i significativi cambiamenti nella società. 

Fra tutti  i libri di quegli anni scelgo di riproporre quelli che mi/ci hanno permesso di costruire un significativo rapporto con la teoria linguistica assente in molti curricoli universitari e la ricerca – formazione sul sapere linguistico a scuola. 

C’è un aspetto che voglio evidenziare. Molti degli insegnanti  e autori a cui ho fatto nel tempo riferimento appartengono tutti  alla generazione 1946 – 1951.  Condividiamo idealità, lavoro in classi di frontiera, pensiero democratico, interesse per quale lingua per tutti. Un patrimonio significativo che ha influenzato il dibattito e le scelte progettuali successive sul terreno delle  competenze linguistico – comunicative.
Se mi riferisco alla competenza di lettura non posso ignorare il contributo che in quegli anni e, anni dopo, hanno dato  Daniela Bertocchi e Mario Ambel. Mi riferisco in particolare alle prime edizioni delle antologie per la scuola media che in quegli anni furono un utile riferimento per il lavoro in classe. Parlo di  Progetto lettura (La Nuova Italia) e  Leggere per … (SEI) nelle edizioni del 1984.

Di seguito fornisco alcune indicazioni per reperire i testi che hanno orientato alcune delle mie scelte e riporto brevi citazioni che possono rappresentare un invito alla (ri)lettura per chi voglia riflettere su come debba/possa cambiare l’ora di italiano in un tempo poco incline alla centralità delle dimensioni dell’insegnare e dell’apprendere insieme. La scelta cade sulle capacità linguistiche, sul curricolo verticale, sulla comunicazione a scuola  e sui problemi non ancora risolti, con particolare riferimento alla competenza di lettura – scrittura e alla trasversalità lungo tutto il percorso scolastico.  

Scuola di Barbiana, Lettera ad una professoressa, Libreria editrice fiorentina 1967 :
...  a Barbiana avevo imparato che le regole dello scrivere sono: Aver qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti. Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quel che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Eliminare ogni parola che non usiamo parlando. Non porsi limiti di tempo. Così scrivo con i miei compagni questa lettera. Così spero che scriveranno i miei scolari quando sarò maestro
(…) 

Tullio De Mauro, Scuola e linguaggio, Editori Riuniti 1977 (in "Per una educazione linguistica democratica"):
  (…) Pochi hanno davvero capito che formazione delle capacità linguistiche non significa addestramento a scrivere o apprezzare sonetti o a praticare un presunto bello stile … sviluppare le capacità linguistiche degli individui significa dunque sviluppare le loro possibilità di rapporto con la società e la cultura, le loro capacità di intervento pratico e di  elaborazione conoscitiva.(…)

Daniela Bertocchi et alii,  Educazione linguistica e curricolo, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, Milano, 1981 (in "Premessa")
 (…) Noi riteniamo che mentre il programma è strutturato come un repertorio di contenuti,il curricolo è un processo che tiene conto delle variabili che intervengono negli atti di insegnamento – apprendimento: aspetti psico – sociologici, culturali, didattici, istituzionali, ambientali. Esso parte da un’analisi della situazione nella quale deve operare e tiene conto delle risorse esistenti)  (…)
Daniela Bertocchi, La  lettura,  Milella, Lecce, 1983.
(…) Dunque non è vero in assoluto che i nostri allievi “non sanno leggere”, ma è certamente vero che nella scuola molti allievi non sono lettori competenti rispetto al tipo di lettura che è loro richiesta. (…)    

Mario Ambel, "Il consiglio di classe di fronte al rapporto fra discipline e linguaggio" in CIDI, a cura del CIDI, I programmi della scuola media:una sfida ancora aperta, Marietti – Manzuoli, Milano, 1987 
 (…) Il rapporto fra discipline e linguaggio, seppure in prospettiva didattica, può essere affrontato da molteplici punti di vista. Almeno due sembrano gli approcci ineludibili: uno, di natura più generale, è relativo al rapporto fra i processi conoscitivi di ogni singola disciplina e il linguaggio; l’altro, di natura più direttamente didattica ma in qualche misura legato al primo, è relativo al rapporto fra pratiche scolastiche e abilità linguistiche richieste agli allievi. (…)  

Daniela Bertocchi,  "Comunicazione"  in Alba Sasso, a cura di, La cultura della scuola e la contemporaneità, La Nuova Italia, Firenze, 1996  
(…) La comunicazione può divenire, anzitutto nella scuola paradigma positivo di contemporaneità se si sarà capaci di salvaguardarne le differenze (di interlocutori, di culture, di situazioni, di mezzi, di scopi, di messaggi), ma contemporaneamente di acquisire consapevolezza delle nuove logiche che la frammentarietà impone...  

Mario Ambel, "Il ruolo del linguaggio nella ridefinizione dei processi formativi" in La scuola nella società della conoscenza, Bruno Mondadori,  Milano, 1999 (…) Non a caso l’elenco delle finalità strategiche dell’educazione linguistica coincideva allora (e mi pare ancora oggi) con un elenco dei diritti dei singoli, che sono al contempo garanzie di progresso civile per la collettività: a) il diritto al pensiero ..b) il diritto alla parola e alla competenza comunicativa … c) il diritto all’immaginario … d) il diritto ai linguaggi, ai repertori e ai modelli concettuali …; e) il diritto alla consapevolezza di sé e del proprio agire nel mondo e, contestualmente, il diritto al controllo delle parole e delle occasioni per esprimere tale consapevolezza. (…)

   
   

work in progress dedicato all'Educazione Linguistica Democratica:
dalla ricostruzione delle speranze e delle delusioni di una grande scommessa solo in parte compiuta a 40 anni delle Dieci Tesi per l'educazione linguistica democratica (1975 - 2015)  alle sfide e alle proposte di oggi;  con indagini, interviste, rassegne bibliografiche, proposte didattiche, ricostruzioni storiche ...

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Vi ricordiamo anche gli appuntamenti organizzati dalle associazioni che più hanno lavorato in questi anni e ancora si impegnano costantemente per salvaguardare e promuovere i principi della linguistica democratica : GISCEL, CIDI e Lend.

Novità
E' in preparazione un Convegno
in onore di Tullio De Mauro
che si terrà a Roma
il 25 novembre 2017
organizzato congiuntamente da
Cidi - Giscel - Lend - Mce
Non mancate!

GISCEL Nazionale
Roma, 27 maggio 2017
Seminario "Dopo Tullio, con Tullio"

dal sito del Giscel nazionale : i testi delle relazioni delle relazioni Ambel [documento], Deon [documento], De Santis [documento], Grandi [documento], Guerriero [documento], Lavinio [documento]
 

CIDI Torino - Lend Torino - GISCEL Piemonte
in collaborazione con insegnare
Torino, 30 novembre - 1 dicembre 2015

Scarica la locandina

GISCEL Lombardia  
Milano, 11 novembre 2015
Scarica il programma

CIDI Palermo e GISCEL Sicilia  
Palermo, 12 ottobre 2015 

Scarica la locandina

GISCEL nazionale 
Roma, 9 settembre 2015  
  
Scarica la locandina

 

Per report, articoli e materiali dei singoli seminari si rimanda anche ai contributi pubblicati sulla rivista e raccolti nelle diverse parti della bacheca.

    Gruppo di lavoro redazionale  40ELD   
Mario Ambel (coordinatore), Luigia Amoroso, Rosanna Angelelli, Giovanna Bertazzoli, Daniela Casaccia,  Caterina Gammaldi, Agata Gueli, Lina Grossi, Maria Luisa Masturzo, Anna Chiara Monardo, Oriele Orlando, Claudia Provenzano, Marilena Rossetti, Maria Angela Truccolo, Vittoria Saracino