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Quando la valutazione è ricerca, n. 2/2008

Questo dossier … nasce da un problema antico e da una preoccupazione recente.
Il problema è la scarsa diffusione della cultura professionale in tema di valutazione; la preoccupazione è data dalle recenti normative che anche su queste tematiche rischiano di far arretrare la scuola italiana o certamente di rallentarne le possibilità di crescita qualitativa e di innovazione.
L’aspetto più delicato della questione è oggi a chi spetti e attraverso quali strumenti sia possibile realizzare la «valutazione degli apprendimenti», per usare una formula ormai consolidata nelle normative che riguardano sia le pratiche didattiche sia le attività di soggetti ed enti che agiscono
all’interno del sistema scolastico, ma fuori dalla classe o dalla scuola.
Per questo abbiamo deciso di affrontare i tre ambiti in cui si articola la valutazione di classe, di scuola e di sistema, proponendo interventi di carattere generale e problematico accanto a spunti operativi ed esemplificativi.
Abbiamo quindi articolato in altrettanti settori la trattazione di una materia necessariamente vasta:
- l’osservazione dei processi, dedicato alla valutazione degli apprendimenti all’interno delle dinamiche di insegnamento/apprendimento, con strumenti e modalità inevitabilmente descrittivi e qualitativi;
- la ricerca-azione sugli esiti, dedicato alle indagini che nelle scuole, singolarmente o organizzate in rete, è possibile attuare sugli esiti degli allievi attorno a determinate competenze;
- l’analisi delle prove nazionali, dedicato al rapporto fra sistema scolastico e istituto di valutazione e in particolare alla possibilità, per gli insegnanti e le scuole, di dotarsi di strumenti di riflessività professionale sulle prove nazionali.
La copia anastatica ripropone un articolo pubblicato su “insegnare” nel 1994, nel momento in cui giungeva a pieno compimento il processo innovatore avviato dalla legge 517 del 1977: un testo normativo che varrebbe la pena rileggere, anziché precipitare verso improvvisazioni motivate
più da pulsioni semplificatorie che da reali approfondimenti scientifici.
Abbiamo inoltre chiesto ad alcuni esperti di confrontare le loro opinioni sulla fattibilità della valutazione degli apprendimenti da parte di soggetti esterni: ne è scaturito un interessante dialogo a più voci.
La speranza che accompagna la pubblicazione del dossier è rivolta alla scuola, in un momento così complesso e difficile: che si possa aprire una stagione di crescita culturale e professionale attorno ai temi della valutazione e del rapporto fra progettazione educativa e criteri valutativi
orientati all’inclusione e allo sviluppo e non alla selezione e alla competitività.
A questo scopo abbiamo anche avanzato una proposta organica che sottoponiamo alla riflessione di chi legge. Sono momenti delicati, in cui si stanno compiendo scelte che potrebbero
segnare in modo irreversibile il sistema scolastico e la valutazione è certamente uno degli ambiti più complessi e fragili. Con questa pubblicazione vorremmo contribuire almeno un poco a rendere queste scelte più consapevoli e più sagge.
Per ora siamo qui, al dossier n. 2 del 2008, novembre.

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