I giochi risultano intrisi di apprendimenti impliciti, giocare è un piacere, ma anche un apprendistato di regole comuni e favorisce la formazione della persona nel rispetto dell'altro.
Chi si pone di fronte ad un gioco diventa protagonista, soggetto attivo alla ricerca della soluzione, della strategia vincente; la sfida con se stessi, il controllo delle fasi di gioco, il piacere della scoperta risultano elementi stimolanti per l'attività cognitiva, migliorano l'attenzione e la capacità di previsione.
Alcuni giochi offrono un’occasione per riflessioni su temi della matematica, possono essere utilizzati nella didattica per favorire un atteggiamento positivo verso questa disciplina e introdurre concetti teorici in un contesto motivante. La ricerca della strategia risolutiva è spesso legata a processi induttivi, dall’osservazione, dall’analisi di regolarità e analogie alla scoperta di leggi generali, dal caso particolare ad una dimostrazione di validità universale.
I giochi hanno una potenzialità ancor più importante: favorire l’argomentazione e avviare verso la padronanza della razionalità matematica.
I ragazzi comprendono che giocare a caso non conduce ad un esito positivo e prendono coscienza di dover fare una mossa pensando alle successive, progettano percorsi nello spazio e nel tempo di gioco, fatti di ipotesi, previsioni e verifiche. Il confronto con le affermazioni dei compagni rimanda al controllo dei processi, alla revisione/integrazione delle proprie idee e porta ad un affinamento delle osservazioni.
Si possono osservare i passaggi ben descritti da Habermas da una razionalità empirica e teleologica ad una razionalità strategico-teorica, grazie alla quale l’alunno arriva a capire pienamente la teoria del gioco.
Giochiamo in classe
Un percorso sui giochi di strategia può essere sviluppato nei vari ordini di scuola, a diversi livelli; la nostra esperienza si riferisce all’attività svolta in una classe prima della secondaria di 1° grado. Si utilizzano materiali non strutturati: fogli, matite o gessi colorati, tappi.
Quando è stato proposto il primo gioco non è stato usato il termine “di strategia”, ai ragazzi sono state spiegate le regole (poche e semplici) e sono stati invitati a provare.
Dopo alcune partite viene posta la richiesta: annotate osservazioni relative al gioco.
Per tutti i giochi presentati la modalità di gestione è stata la seguente:
È importante che anche l'insegnante giochi, per contribuire al clima di condivisione e fiducia, e per scegliere opportune sequenze di gioco con funzione di controesempio ad eventuali osservazioni non corrette.