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di Antonella Tredicineappunti oltre il brusio ...

15/05/2022

Buon Compleanno prof Pasolini!

In occasione del centenario della nascita, pubblichiamo questo omaggio di Antonella Tredicine e dei suoi allievi alla memoria del "prof" Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975).

Di dov'era Pasolini? Uno studente migrante... È noto, Pasolini nasce il 5 marzo 1922 a Bologna, il padre militare di carriera è soggetto a continui trasferimenti che lo portano a Parma, Conegliano, Belluno... poi frequenta la seconda elementare a Casarsa, momento in cui scopre il Friuli, la terra materna; la terza a Sacile segna l'anno delle prime poesie, la quarta a Idria, la quinta di nuovo a Sacile. Agli esami di quinta viene bocciato in italiano, lui abituato a svolgere temi eccellenti! Superata la prova di recupero a ottobre, comincia il ginnasio a Conegliano, raggiunto in treno: "partiva di casa prestissimo, e arrivava prestissimo a scuola: non c'era nessuno, soltanto lui, i libri e il panino della colazione involtato nella carta" [1].
"Il suo quadernetto di poesie si arrichisce di nuovi composizioni illustrate da disegni, ormai considera la vocazione poetica un dovere" [2].
Finito il ginnasio a Cremona, la famiglia si trasferisce a Scandiano, da lì, in treno, raggiunge la scuola a Reggio Emilia; poi dal 1936 frequenta il liceo laico Galvani e l'università a Bologna. Nei periodi estivi torna a Casarsa, dove Pasolini "si trova e si rivela": è sempre a Casarsa, nel 1941, che, in una cartella intestata Scartafascio raccoglie le molte poesie scritte in italiano tra cui compaiono alcune in friulano. Tutt'intorno i rumori delle attività contadine, la cui lingua è quel "friulano" che lo aiuterà a comprendere un mondo così diverso dal suo di giovane borghese. Una scoperta linguistica che lo segnerà profondamente e per sempre; intanto dipinge e in quei paesaggi - protagonista un'infinità di fontanili-, ecco una delle prime poesie scritte nel 1941:

Dedica

Fontana di aga dal me paìs
A no è aga pì fres-cia che tal me paìs
Fontana di rustic amòur  [3]

 


1. E. Siciliano, Vita di Pasolini, Rizzoli, Milano, 1979, p. 51.
2. P.P. Pasolini, Lettere, 1940-1954, a cura di Nico Naldini, Einaudi, Torino, 1986, p. XXIII.
3. Cfr. in Id. Poesie a Casarsa, che uscirà il 14 luglio 1942 per la libreria antiquaria Mario Landi, a Bologna.

 

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Di che cosa parliamo


La rubrica è animata dalla convinzione che dialogare con gli alunni insegna a ridefinire mappe etnografiche per ri-orientare l’Antropologia dell’Educazione dal piano della conoscenza a quello del riconoscimento dell’Altro, conferendole quella dimensione dinamica di rinegoziazione di punti di vista diversi, che decostruiscono nuove e più oculate forme di colonialismo culturale.
Dal brusio delle buone pratiche alla memoria condivisa, resistere alle tendenze omologatrici della  globalizzazione e promuovere un percorso, che, partendo dalle “alterità negate” e attraverso esperienze sul campo,  rappresenti una svolta etica interculturale. Promuovere e condividere la magia dell’educazione, che è un lavorare con e non sugli alunni, andando oltre la siepe della propria cultura, scoprendo il “filone d’oro”  che è in ognuno di loro. Gli alunni ci ricordano che non si può essere maestri se non si è sempre scolari, in un interscambio proficuo e sodale, verso un’educazione aperta ai riposizionamenti dettati dalle esigenze dall’umanità attraversata, prendendo appunti all’insegna di una possibile, rinnovata umanità, vedendo nell’Altro, che si sottrae all’invisibilità,  “qualcosa di buio in cui si fa luminosa / la vita” (Pasolini, La Guinea).

L'autrice


Laureata in Lettere e in Discipline Etno-Antropologiche, insegna Materie Letterarie a Roma. Dopo il conseguimento del Master in Filosofia e Interculturalità,  ha  ideato e promosso progetti di innovazione, di ricerca/azione, convegni e laboratori multiculturali anche in coordinamento con ONG e docenti dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Collaboratrice di Alberto Sobrero all’Università di Roma “La Sapienza”, ha al suo attivo vari interventi saggistici su riviste di ambito letterario, poetico e filosofico. 

 

Antonella Tredicine, Pier Paolo Pasolini, “scolaro dello scandalo”, Verona, Ombre corte, 1975​,  pp.135, euro 13,00

Il lavoro nasce dalla convinzione che nell'opera di Pasolini vi siano gli strumenti critici per contrastare un processo di progressiva omologazione delle menti e per cogliere le "sfumature rischiose ed emozionanti delle differenze". In questa direzione la Scuola è il primo fronte contro il pregiudizio; su di essa grava il compito difficile ed esaltante di produrre uomini e donne uguali e diversi. In questo volume l'autrice, con le opere di Pasolini sotto il braccio, ci permette di seguire la sua pratica quotidiana nell'esperienza interculturale, fra ragazzi che spesso sono considerati, per usare un'espressione di Pasolini, poco più che "stracci della storia". È un percorso non breve, esposto a successi e fallimenti, che da parte dei docenti richiede una continua rinegoziazione della propria esperienza, e da parte della Scuola come istituzione, una piena consapevolezza del proprio ruolo nella costruzione di quella società diversa, che è ormai alle porte.
(Da www.ombrecorte.com)

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Leggi su insegnare la recensione di Alberto M. Sobrero