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di Marco Guastavignasopravvivere al 2.0

23/01/2017

Steve Jobs Act

Abbiamo ricevuto in via riservata alcuni frammenti dell’ultima produzione del Think Tank internazionale “Egemonia digitale e controllo delle menti”, contenente i principi generali della modernità. 
Li giriamo ai nostri lettori, nella convinzione che sapranno applicarli ai loro contesti nel modo più congruente e corrente con i loro valori etici, deontologici e civici.

  1. Lavorerai gratis ogni giorno – anche se festivo per il tuo calendario locale - per fornire dati e informazioni alle grandi corporation della rete globale, consentendo che i loro algoritmi costruiscano e aggiornino i tuoi profili e ne estraggano Big Data e, conseguentemente, valore;
  2. Ti compiacerai del fatto di essere dotato di strumenti (PC, smartphone, tablet e così via) o di essere inserito in sistemi gestionali che possono essere utilizzati per un tracciamento globale e costante del tuo agire, della tua efficienza e di ogni altro aspetto del tuo rapporto di lavoro; nel caso in cui l’ente o l’azienda da cui dipendi non siano in grado di sostenere le spese per i dispositivi, accetterai di provvedere in proprio (BYOD, acronimo per bring your own device) o di convertire parte del tuo salario potenziale in bonus d’acquisto vincolato; 
  3. Qualora tu sia un lavoratore della scuola, plaudirai in particolare all’introduzione del registro elettronico, che fidelizza fin dalla più tenera età alla mentalità del controllo panottico;
  4. Rinuncerai progressivamente alla pretesa che il lavoro sia retribuito in base al tempo, per far risaltare invece il risultato e l’apporto, e quindi la possibilità di agire da remoto, di impiegare strumenti ubiquitari, di essere disponibile h 24 a fornire qualsiasi prestazione, grazie al fatto che essa è stata dematerializzata e quindi svincolata dalla necessità di una distraente prossimità fisica con altri esseri umani, che rischia di innescare controproducenti meccanismi solidaristici; 
  5. Potrai erogare lavoro non prescritto a piacere, rinunciando definitivamente all’ingordigia salariale e pensionistica che ha contraddistinto le generazioni precedenti; 
  6. Premerai per affermare il pieno diritto dell’industria farmaceutica di fornire software gestionali gratuiti agli operatori in campo medico, in cambio della possibilità di trasferire informazioni sanitarie nei propri spazi privati, in ossequio all’idea della salute come ottimizzazione del rischio di contrarre malattie;
  7. Manifesterai con quotidiana passione da una parte il tuo irrefrenabile entusiasmo perché la connessione a Internet ti consente di partecipare a una “nuova” dimensione della socialità e delle relazioni tra individui e dall’altra il tuo violento disprezzo per coloro che non hanno ancora compreso il valore di questa trasformazione antropologica;
  8. Sostituirai la partecipazione alle manifestazioni politico-culturali sul territorio con la frequentazione di innumerevoli gruppi “social”, autoreferenziali ed autocompiaciuti, valorizzando il fatto che i già citati algoritmi ti proteggono da ogni intromissione critica, custodendoti – mediante i tuoi “mi piace” e le tue condivisioni – nella culla di coloro che la pensano come te;
  9. Apprezzerai la cessione di sovranità che i tuoi personaggi pubblici di riferimento metteranno in atto in misura sempre crescente, affidando le loro dichiarazioni a mezzi di comunicazione di massa fondati sulla trasmissione di bit e sulla quotazione in Borsa;
  10. Dimostrerai con energia e riconoscenza il tuo disaccordo nei confronti di ogni tentativo o anche solo proposta di intervento censorio e sanzionatorio nei confronti dei giganti della Rete tuoi benefattori, per quanto riguarda fisco, protezione dei dati, libero scambio; 
  11. Ti sforzerai di partecipare direttamente al crowdfunding, prendendo atto dell’inanità della pretesa che le istituzioni culturali siano sostenute da finanziamenti pubblici, secondo la novecentesca e pertanto superata prospettiva dello Stato sociale;
  12. Accetterai che la rappresentazione semantica della conoscenza da parte dei motori di ricerca generalisti sia costruita sulla base dei comportamenti dei navigatori della Rete; un approccio alla cultura sulla base di gerarchie concettuali confliggerebbe infatti con le esigenze di velocità del consumo culturale, la forma di sapere meglio e più facilmente monetizzabile.

Di che cosa parliamo

La rubrica vuole essere presidio del senso critico, contrastare i diversi elementi della deriva demagogica dell’innovazione tecnologica: pensiero pedagogico unico, marketing concettuale, darwinismo digitale.

L'autore

Insegnante di Scuola secondaria di secondo grado e formatore, si occupa da quasi trent’anni di “nuove” tecnologie e rappresentazioni grafiche della conoscenza. Traccia la sua attività intellettuale in www.noiosito.it.




Fogarolo Flavio, Guastavigna Marco,  Insegnare e imparare con le mappe. Strategie logico-visive per l'organizzazione delle conoscenze, Centro Studi Erickson, 2013

Il volume - dedicato all'uso didattico e educativo delle mappe come strumento in grado di sostenere l'apprendimento attraverso l'organizzazione visiva, logica e funzionale delle proprie conoscenze analizza e confronta i tipi di rappresentazione grafica più efficaci, ciascuno con un diverso modello logico-visivo e con uno scopo cognitivo differente. Nel volume si forniscono inoltre indicazioni operative per migliorare l'efficacia delle mappe come strumento compensativo per gli alunni con difficoltà di apprendimento o inadeguato metodo di studio, nonché per ridurre i rischi sottesi al loro utilizzo come facilitatori (mappe fornite già pronte): banalizzazione dei contenuti, apprendimento meccanico, atteggiamento passivo da parte dello studente.