La redazione e gli autori di insegnare partecipano al dolore per la scomparsa di Umberto Eco e ne rimpiangono gli stimoli culturali e gli insegnamenti raccolti e apprezzati negli anni.

C'è una frase che, da quando la lessi sul risvolto di copertina di Lector in fabula,  mi ha incessantemente accompagnato e guidato nella mia attività di insegnante, di ricercatore e formatore nel campo dell'educazione linguistica e in particolare della didattica della comprensione:

Il testo è una macchina pigra che chiede al lettore di fare una parte del suo lavoro. (U. Eco, 1979).

Quella frase alla prima lettura mi sconvolse, mi rivelò un mondo e poi mi accompagnò a lungo. L'idea e  la pratica della cooperazione testuale fra testo e lettore nella comprensione e nella interpretazione del testo hanno infatti dato senso e continuità a quasi quarant'anni di lavoro sui testi e rappresentano il contributo che Umberto Eco ha offerto alla mia professionalità docente, orientando il mio agire didattico verso il profondo rispetto per le potenzialità, la fatica e le difficoltà degli allievi a essere e diventare lettori consapevoli e competenti.

Mario Ambel

Leggi il pensiero che ci ha inviato Mariangela Colombo