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15/04/2024

Le Indicazioni Nazionali: sono ancora il faro per insegnare a scuola?

di Mariella Ficocelli Varracchio

 

Il senso di questa iniziativa sulle Indicazioni Nazionali nasce dal bisogno di riprendere la discussione su un documento fondamentale per la scuola di base in Italia, documento che ancora molti non conoscono e che invece rappresenta il faro per la professionalità docente, e per la scuola democratica, quella che vuole assolvere al mandato dell’art. 3 comma 2 della Costituzione: rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della cittadinanza piena e intenzionale.   

Si è ritenuto importante confrontarsi anche con le altre associazioni che come noi lavorano e riflettono per una scuola equa ed inclusiva, inserendosi, inoltre nell’alveo del lavoro di ricerca e riflessione che, nel corso di questo intero anno scolastico, è stato portato dal C.I.D.I. in più occasioni: l’incontro condotto da Simonetta Fasoli (C.I.D.I. di Roma) il 12 Gennaio e il seminario online organizzato da insegnare il 21 Febbraio, insieme con il seminario di Pescara del 12 Aprile costituiscono le tappe di un percorso che porterà al seminario nazionale di Forlì 19 aprile ( in memoria di Giancarlo Cerini ).

Ci chiediamo dunque se davvero la scuola del primo ciclo oggi è fondata sulle Indicazioni, se le pratiche didattiche nelle classi, così come i curricoli degli istituti siano animati dallo spirito e dalla lettera delle Indicazioni, concepito sì come documento “aperto”, cioè passibile di sperimentazioni, ma sicuramente prescrittivo, in quanto norma di legge.

Il laboratorio è uno dei punti focali delle Indicazioni Nazionali, laboratorio che da intendersi come ambiente di apprendimento, come strumento metodologico capace di sviluppare conoscenza e apprendimento, sostenuto da una valutazione che deve assumere una dimensione formativa, collocandosi nel vivo dei processi e non limitandosi a misurare i risultati.  

Questo impianto, se funzionante, garantisce l’attivarsi del pensiero critico, nel corso di uno sviluppo scolastico di lungo periodo (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado) che mantenga una visione complessiva della scuola e della persona.

Le Indicazioni non riguardano solo gli insegnanti del primo ciclo, giacché, leggendo il profilo di uscita, lì si trovano le basi per la continuità con il secondo ciclo; risulta, tuttavia, spesso difficoltoso il raccordo curricolare con il segmento successivo, in termini di contenuti ma anche, soprattutto, di approcci metodologici laboratoriali.

 

La registrazione, a cura della scuola ospite, si trova a questo link

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate a Mario Ambel, che ha supportato il suo ragionamento con le slides in allegato.

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Scrive...

Mariella Ficocelli Varracchio docente di discipline giuridiche ed economiche, criminologa, Presidente del Cidi Pescara