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editoriali

19/12/2023

Non sorgerà la cometa quest’anno a Betlemme

di Valentina Chinnici

Mancano pochi giorni al Natale e certamente per questo mio editoriale “augurale” avrei voluto poter adoperare toni ben più gioiosi e festivi. Con mio grande rammarico non riesco, tuttavia, ad usarli. Gli scenari storici e politici interni ed esterni all’Italia sono, senz’altro, fra i più oscuri che ci siamo mai trovati ad affrontare. Il Governo attuale sta operando con sistematicità lo smantellamento dei sistemi sanitario e scolastico nazionali: sulla scuola, in particolare su quella del Sud, si è abbattuta la mannaia del dimensionamento scolastico, con accorpamenti decisi più spesso per pressioni politiche che non per salvaguardare le comunità stesse. L’autonomia differenziata, che in poco tempo potrebbe portarci alla frammentazione del sistema scolastico nazionale in 20 sistemi regionali, continua il suo corso nelle commissioni di merito. Quanto alla Costituzione, il premierato si configura come un esplicito attacco alla figura del Presidente della Repubblica, che della nostra Carta è custode e interprete fedele. Per quanto riguarda gli scenari internazionali, alla guerra in Ucraina dal 7 ottobre si è affiancata, come ben sappiamo, una forte recrudescenza del conflitto israelo-palestinese. Dopo l’agghiacciante attacco di Hamas abbiamo assistito e continuiamo ad assistere a un sistematico rastrellamento della popolazione di Gaza, con la connivenza dell’Occidente sempre in imbarazzo per il suo debito inestinguibile col popolo ebraico. Mancano, insomma, i motivi per fare festa davvero. Betlemme, la “casa del pane” incarna il simbolo di un Natale mancato, dove Erode riesce a sterminare migliaia di bambini inermi (oggi a Gaza un bambino muore ogni 15 minuti). Di fronte a tanto orrore e allo sgomento che ci suscita un’Italia in piena torsione autoritaria e securitaria, abbiamo però una certezza. Siamo i partigiani e le partigiane della Costituzione e della Scuola della Repubblica, una, unica e indivisibile. Siamo le figlie e i figli di Don Milani e Maria Montessori, di Bruno Ciari e di Mario Lodi, siamo la comunità della Scuola Democratica sognata e costruita, con gioiosa fatica e tenacia, dal nostro carissimo Giancarlo Cerini. Non siamo soli insomma. Abbiamo un patrimonio di valori da custodire, rilanciare, continuare a disseminare. Abbiamo una visione di scuola chiara, netta e definita, ispirata all’art. 3 della Costituzione e al servizio di tutte le nostre alunne e alunni, italiani e non, perché a scuola, e forse solo a scuola, nessuno è mai straniero. E continueremo a ribadire che lo Ius Soli è una misura di civiltà improcrastinabile e che non ci fa paura il diverso, ma il pensiero omologato, massificante, razzista, nazionalista, che sa alzare muri e fili spinati e demolisce i ponti. Per questo il nuovo anno non ci troverà impreparati e per questo il nostro grande Convegno Nazionale, a Palermo, porta e “Tuttoporto” del Mediterraneo, sarà incentrato proprio sul Mare Nostrum, e sarà un atto politico, di impegno civico, di promozione culturale e quindi umana. Il CIDI è la nostra grande impresa collettiva, e, seppure piccoli e poco significativi nel palcoscenico del mondo, siamo e restiamo dalla parte giusta della Storia. Con questa consapevolezza che se da un lato ci rasserena, dall’altro non ci salva da un’inquietudine perenne, rivolgo a tutte e tutti noi un augurio di continuare con rinnovato impegno ed entusiasmo a fare la nostra parte.

Concludo con le parole di Salman Rushdie con cui ho chiuso anche il mio intervento all’ultimo coordinamento a Roma, perché continuo a sentirle profetiche e ispiratrici.

Viviamo in un’epoca che non avrei mai pensato di vivere, un’epoca in cui la libertà – soprattutto la libertà di espressione, senza la quale il mondo dei libri non esisterebbe – è attaccata da ogni parte da voci reazionarie, autoritarie, populiste, demagogiche, semi- istruite, narcisiste e distratte. La risposta più forte agli odiatori è proprio qui, tra la gente dei libri: è l’arte, e soprattutto l’umorismo, che è il contrario di ogni fanatismo. Dovremmo rispondere ai discorsi cattivi con discorsi migliori, contrastare le false narrazioni con narrazioni migliori, replicare all’odio con l’amore e credere che la verità possa avere successo anche in un’epoca di menzogne”.

 

L'immagine a fianco è una foto pubblicata sul Manifesto del 17/11/2023

Scrive...

Valentina Chinnici Docente di italiano nella scuola secondaria di I grado e Dottore di ricerca in Filologia e cultura greco-latina, è Presidente nazionale del CIDI