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una recensioneoltre la lavagna

08/01/2024

1891. Il naufragio del piroscafo "Utopia"

di Annalisa Marcantonio

Come afferma Vincenzo Guarrasi nella Prefazione al saggio: “Il significato dell’operazione attuata da Roberto Lopes non si esaurisce nella ricostruzione storica di un evento specifico, individuato nello spazio e nel tempo”. L'autore, infatti, già insegnante di storia e filosofia, è da sempre dèdito alla ricerca storica attraverso un recupero minuzioso di fonti sulle vicende dei paesi interni in provincia di Palermo, allargando le riflessioni alle questioni storiche dell'Italia post-unitaria. Nel libro, egli accosta alla ricostruzione rigorosa dei fatti attraverso i dati relativi all’evento, oggetto dell'indagine, un sentimento di partecipazione alle vicende dei "viddani",  molti dei quali sono indotti ad emigrare in "America" attratti da promesse incerte, costretti a viaggi pericolosi, per i quali affrontano sacrifici enormi; questa dinamica migratoria da Lopes è messa in opportuna relazione con altre analoghe, dolorose esperienze che avvengono di frequente intorno a noi, e che riguardano molte migliaia di migranti per i quali, negli ultimi anni, il nostro Paese è divenuto il punto d’approdo.
La ricostruzione storica di Lopes riguarda, nello specifico, un viaggio che, nel 1891, doveva portare in America un gran numero di persone, provenienti dalle aree interne della Sicilia e di tutte le altre regioni del sud Italia,  a bordo del piroscafo “Utopia”. Il viaggio, con un beffardo destino che ha deciso di contraddire il nome dell'imbarcazione,  si interruppe tragicamente con un naufragio presso Gibilterra che causò la morte di più di cinquecento viaggiatori, uomini e donne legittimamente desiderosi di lasciarsi alle spalle condizioni di precarietà e miseria per cercare fortuna altrove.
Il focus dello studio di Lopes è posto non solo su questo evento specifico ma, più in generale, su quel lungo periodo della storia italiana segnato dal fenomeno migratorio, a partire dalla fine dell’Ottocento per arrivare alla vigilia della Grande Guerra, proseguendo oltre questo termine, con flussi di entità minore. L’Autore, in possesso di un’interessante e ampia documentazione, connessa anche con la propria storia familiare, avvalendosi dell’ausilio di autorevoli e accreditati studi sulla questione (come emerge dalla ricca bibliografia), ricostruisce il viaggio di Utopia attraverso le storie dei suoi partecipanti, iniziando dalla complessa fase preparatoria ed illustrando poi le miserrime condizioni in cui esso avvenne, fino al tragico esito di esso.
Il primo riferimento storiografico utilizzato da Lopes è costituito dal fondamentale report dell’inchiesta Jacini (1884), che nelle intenzioni del neonato Stato unitario doveva portare a conoscenza le condizioni reali in cui versava il mondo agricolo italiano. Il quadro che emerge dall'inchiesta costituisce il contesto di origine dell'emigrazione verso gli Stati Uniti: sfruttamento del lavoro contadino, epidemie che hanno colpito duramente la popolazione e i raccolti, un'Italia clamorosamente divisa in due nonostante l'unità politica. 
La parte più consistente delle fonti documentarie di cui l’Autore si serve è costituita da numerose lettere inviate dagli emigranti a parenti e amici, oltre ad articoli di giornale, italiani ed esteri. Le lettere, in particolare, forniscono interessanti riferimenti sul contesto privato in cui i soggetti operarono la difficile scelta di lasciare la loro casa, sebbene misera, per affrontare un salto nell’ignoto. Tali documenti mostrano anche l’impatto e la risposta che il fenomeno migratorio ebbe sulla società civile dell’epoca. Proprio nella parte acculturata e politicamente rilevante della società siciliana infatti, come fa notare Lopes, si sviluppò un significativo dibattito sulla legittimità delle spartenze. Si generarono, ad esempio, controversie sulle autorizzazioni da accordare ad atti di valore pubblico e privato, peculiarmente contratti di vendita di immobili, il cui esito favorevole costituiva spesso la condizione sine qua non dell’emigrazione di un nucleo familiare verso un paese lontano. Da questo dibattito, presente nelle cronache giudiziarie e avvalorato da precise testimonianze, Lopes fa emergere il quadro di una comunità siciliana sostanzialmente statica e conservatrice in cui, alla fine, ci si accordò su una posizione attestata da un articolo pubblicato nel Giornale di Sicilia nel 1891,  in cui si affermava che “l’emigrazione è una valvola di sicurezza per la Sicilia”, in considerazione anche del rischio dell’acuirsi dei moti popolari, dovuti all’eccessivo sfruttamento lavorativo e alla povertà endemica, che mettevano spesso a rischio l’ordine pubblico nell’isola. L’articolazione interna del saggio presenta poi una particolarità da evidenziare, cioè l’inserimento di quattro storie di vita: l’autore, infatti, ispirandosi a dati e caratteri desunti dalle fonti dirette in suo possesso, “costruisce” la storia di alcuni personaggi che, parlando in prima persona e presentando il proprio nucleo familiare, “mettono in scena” la loro esperienza di migrazione, talora caratterizzata da successo, più spesso da fallimento personale. Questi inserimenti narrativi che conferiscono spessore psicologico ed emotivo all’insieme dell’opera, rendendo avvincente la lettura e consentono di entrare in contatto interiore con le microstorie, secondo quel processo di immedesimazione molto utile anche nelle attività didattica: la scrittura narrativa del "verosimile". 
L’approccio antropologico qui adottato da Lopes, inoltre, ci permette anche di cogliere aspetti di storia e cultura locale, offrendo un vivido spaccato di ambiente contadino e popolare, reso ancora più credibile dal ricorso a termini ed espressioni tipiche della lingua siciliana.

Il libro di Lopes è una lettura importante per chi, insegnando, voglia educare alla ricerca storica rigorosa che cerchi non solo il "sensazionale", ma soprattuto la restituzione di dignità e memoria alle persone che, nel silenzio del tempo remoto, hanno determinato le vicende collettive. 

Roberto Lopes

1891. Il naufragio del piroscafo "Utopia"

 

Istituto Poligrafico Europeo, 2023

pp. 184, euro 15

Scrive...

Annalisa Marcantonio Ha insegnato Filosofia e Storia nei Licei; fa parte del direttivo del CIDI di Pescara e partecipa alle iniziative di formazione della Società Filosofica Italiana (SFI), sezione di Francavilla al Mare.