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25/02/2016

Conoscere l'apprendimento per capire i DSA

di Barbara Gonzaga

Il 12 e 13 Febbraio a Pisa ha avuto luogo il primo Congresso Nazionale SOS Dislessia.
Il convegno ha affrontato il tema dei Disturbi di Apprendimento (DSA) superando l’ottica delle abilità di lettura, scrittura e calcolo, che si rivela ristretta e insufficiente per capire l’evoluzione degli studenti con DSA nel corso della scolarizzazione, ed è andato oltre. Nei vari interventi, soprattutto nelle lezioni  magistrali di Michael Ullmann e di Tracy  Alloway, è stato  affrontato il discorso sulle neuroscienze  e sulla psicologia cognitiva, approcci che hanno apportato molte conoscenze sui processi di apprendimento, assai  utili agli insegnanti, ma purtroppo ancora  oggi sconosciuti ai più. 

In generale il convegno ha affrontato i quattro pilastri  su cui poggia l’apprendimento  scolastico (apprendimento implicito, consolidamento, automatizzazione e funzioni esecutive) rispondendo così ai quattro interrogativi comuni a insegnanti e famiglie:

  • perché mio figlio/alunno anche se si esercita non impara?
  • perché dimentica nozioni che ieri aveva studiato?
  • perché non riesce a fare i calcoli o a scrivere una parola sempre nello stesso modo?
  • perché ogni tanto la sua testa sembra troppo piena e si blocca?

Il messaggio centrale è stato dimostrare che esistono prove che il linguaggio viene appreso attraverso il procedimento dichiarativo e quello procedurale, che fanno riferimento alla memoria dichiarativa e alla memoria procedurale, dunque due sistemi di memoria importanti per studiare il sistema del linguaggio. Altro punto sostanziale è stato il discorso sulla memoria di lavoro ed è stato detto che  in vari disturbi dell’apprendimento c’è un deficit nella memoria di lavoro che dipende non solo dall’esperienza, ma anche da quanto si riesce a rielaborare. Esistono delle strategie per arginare le difficoltà, nei casi in cui venga evidenziato un deficit nella memoria di lavoro, e  le ultime ricerche  sostengono che bisogna allenare la memoria di lavoro per migliorarne la funzionalità.

Le sessioni parallele della mattina e del pomeriggio hanno trattato tematiche specifiche per genitori e insegnanti e per clinici e insegnanti.
La sessione per gli insegnanti ha guardato con attenzione all’analisi della diagnosi, alla sua interpretazione e comprensione, e alla successiva stesura del documento PDP (Piano Didattico Personalizzato), che risulta  fondamentale nel percorso di studi di uno studente.

La chiusura dei lavori si è svolta ascoltando testimonianze del mondo scolastico e artistico, che hanno messo in evidenza come, nelle varie problematicità incontrate,  tutti possano camminare sulla stessa strada, ma ognuno con il proprio passo.

Scrive...

Barbara Gonzaga Insegnante e formatrice sui temi delle disabilità, referente DSA/BES presso un istituto superiore.