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una recensioneoltre la lavagna

19/06/2019

"Matematica, giochi, idee sul mondo…"

di Giuliano Spirito

Con questo suggestivo e impegnativo sottotitolo si presenta “Prisma”, la rivista mensile di divulgazione matematica (e non solo) che ha visto la luce di recente (nasce nell’ottobre 2018, a cura di mateinitaly srl,  in formato Pdf e cartaceo)

E allora, la prima cosa che viene in mente è di elogiare il coraggio dell’impresa: in un Paese come il nostro, dove la cultura scientifica è poco diffusa e rigorosamente separata dalla cultura umanistica, e dove, in particolare, la matematica viene vissuta come un oggetto ingombrante, estraneo e misterioso, per di più frequentemente “ansiogeno”, concepire un’operazione culturale di questo tipo è certamente una scommessa.

Si tratta dunque di una prova di coraggio, ma anche – si potrebbe aggiungere – di generosità: affrontare un difficile cimento significa mettersi in gioco. E, nella fattispecie, significa esperire una prova che richiede una notevole dose di creatività e di fantasia, giacché ci si muove su un terreno in gran parte inesplorato, dove modalità e soluzioni sono tutte da inventare.

Prendendo a prestito un’immagine di una bella canzone di un nostro cantautore: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia ... (Francesco De Gregori,  “La leva calcistica del ‘68”), bisognerà riconoscere che ci troviamo davanti a giocatori di valore; dunque è lecito aspettarsi gioco elegante e belle partite!

Il gruppo Mateinitaly che promuove “Prisma” nasce, molto prima della rivista, dall’incontro tra l’esperienza del centro Pristem dell’università Bocconi e l’esperienza di Matematita, nata all’università Statale di Milano. Mateinitaly promuove da anni mostre, giochi matematici, convegni, attività di formazione dei docenti. Dunque l’attività di Mateinitaly è legata a una duplice sensibilità: verso gli orizzonti della divulgazione scientifica (e in particolare matematica); e verso il mondo della scuola e dell’innovazione didattica. Questa duplice tensione interviene a plasmare “Prisma” e questo intreccio, per certi versi “naturale” ma di gestione tutt’altro che banale, rende la rivista unica nel (ristretto) panorama delle pubblicazioni in circolazione in qualche modo analoghe.

I titoli delle varie sezioni, alcune permanenti, altre che comunque si presentano con una certa regolarità, illustrano alcune caratteristiche della rivista, dando conto della ricchezza di spunti che la percorrono meglio di tante parole. Abbiamo così Almanacco – Accadde in questi giorni, spazio dedicato a fatti e personaggi legati al mese di uscita della rivista; le suggestive fotografie (con ampie didascalie, veri e propri brevi “pezzi” che giustificano, illustrano, spiegano le immagini e il loro perché) delle Visioni; i numeri degni di nota del Focus in breve; le escursioni A spasso con il prof alla scoperta della matematica che si nasconde nel mondo che ci circonda; le ricche interviste a protagonisti del dibattito politico-culturale e scientifico; le recensioni di Parole di carta, e così via.

Abbiamo anche una vasta gamma di articoli di “varia umanità scientifica”, non sempre costretti in sezioni dedicate, bensì in grado di spaziare dall’attualità alle tecnologie, dalla logica alla riflessione sula probabilità.
È sempre presente, poi, un’ampia sezione dedicata al “tema” (che può essere le “bolle di stupore” come “a lezione da Leonardo”) scelto di volta in volta, richiamato in copertina e nel fumetto della Controcopertina, e ampiamente sviluppato all’interno della rivista.

Ci soffermiamo un momento, infine, sulle pagine di Prisma giochi, perché è questo il luogo privilegiato ove si delinea in modo esplicito la saldatura e il dialogo tra il sapere scientifico e il mondo della scuola, tra la divulgazione e un’idea innovativa di didattica (in questo caso, in particolare, di didattica della matematica). L’idea del problema spesso giocoso come componente essenziale di un approccio lieve e godibile, ma cionondimeno strategico, alla matematica, investe criticamente la prassi didattica e anche la pubblicistica scolastica, così spesso caratterizzate dalla presentazione di imponenti moli di esercizi ripetitivi e/o virtuosistici, senza legami non artificiosi con la realtà e, cosa ancor più grave,  senza la capacità di far scattare coinvolgimento e “gusto del pensare” nell’allievo.

Infine qualche breve nota sulle modalità della comunicazione. Il tentativo, in gran parte riuscito, è quello di parlare di scienza e di tecnologia senza utilizzare uno stile paludato e respingente, “ingessato” e non inclusivo; in questo senso va letta la stessa scelta di affidare la direzione a Vincenzo Mulè, un giornalista dell’informazione (non proveniente cioè dal giornalismo specialistico di tipo scientifico). È davvero possibile fare della narrazione scientifica un’avvincente avventura della mente, senza banalizzare e sacrificare lo “spessore” culturale di quanto si racconta? A nostro avviso è possibile (e ne vale assolutamente la pena!); la rivista “Prisma”, seppure arrivata da poco, sembra fornire un’importante e confortante conferma di questo assunto…

Il primo numero è uscito giovedì 4 ottobre al prezzo 3,90 euro, ha 96 pagine di reportage, approfondimenti, articoli foto e rubriche.

L'appuntamento, oltre che in edicola, è con il sito PRISMA magazine dove la redazione terrà informati i lettori sulle novità.