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una recensioneoltre la lavagna

26/11/2013

Michel Serres, "Non è un mondo per vecchi. Perché i giovani rivoluzionano il sapere"

di Giovanna Bertazzoli

 

A volte i libri capitano nelle nostre mani per caso. Li troviamo nel disordine della rete, nell'ordine soggettivo che stabiliamo nella rete.
Saputo della morte del Professor Walter Fornasa, ho cercato nel sito dell'Università di Bergamo i libri indicati agli studenti per il programma d'esame e ho trovato il pamphlet di Michel Serres, Non è un mondo per vecchi. Perchè i ragazzi rivoluzionano il sapere. Il libro è uscito già da qualche mese in Italia, con qualche recensione e una citazione entusiasta nel blog di Grillo.

Per me è stata una lettura intrigante e stimolante. Su carta ovviamente, perchè non sono né una migrante né una nativa digitale.
Il filosofo francese ci racconta i giovani con sguardo ottimista, descrive con poche parole il cambiamento delle nuove generazioni, che non riguarda solo la diffusione delle tecnologie o la virtualità di molte loro relazioni, ma il loro rapporto con la nascita e la morte, i luoghi dove abitano, la lingua e la scrittura, gli incroci culturali. Serres parla di una trasformazione ominescente che produce “una cesura così profonda ed evidente che solo pochi sguardi ne hanno saputo misurare l'ampiezza”.

Lo sguardo positivo, carico di prospettive del filosofo ultraottantenne, mi contagia. E, pur consapevole che il sistema scolastico con le sue rigidità, la scuola con i suoi spazi monofunzionali, gli insegnanti con le loro gerarchie concettuali vanno radicalmente ripensati, mi convince la valorizzazione del pensiero inventivo e creativo.

Walter Fornasa, con Luca Marini, in un recente dossier della rivista Bambini, scriveva: “Nessuno vuole sostenere che questa 'è' la strada giusta, ma solo che è quella che ci troviamo a percorrere. Se da un lato il pericolo è la 'fascinazione tecnologica', dall’altro vi è la pedagogia romantica del 'buon bambino' per il quale 'sappiamo' che cosa è necessario. Abbiamo di fronte una questione: apprendere è la condizione che ci permette di 'stare nel cambiamento', non possiamo quindi non-apprendere, rimanere sulle 'abitudini consolidate', siamo tutti apprendisti erranti, sempre migranti.”

Michel Serres
Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere
Bollati Boringhieri, Torino, 2013,
pp. 77, euro 8

Scrive...

Giovanna Bertazzoli Insegnante di scuola secondaria di II grado, presidente del Cidi Brescia