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14/11/2020

"la Repubblica" e "la" dad

di Luigi Tremoloso

Forse non è difficile capire la logica con la quale è stato costruito l’articolo pubblicato mercoledì 11/11 sulla edizione torinese di “la Repubblica”. 

Vediamo. Le evidenze in neretto sono nostre.
Sotto il titolo: “La 'dad' supera l'esame all’Università” è stata inserita la tabella riassuntiva dei risultati di una indagine, che pubblichiamo qui a lato.

La domanda che ci si pone scorrendo la tabella è: dov’è la promozione? 
Al primo punto di capisce che il 76%  dei docenti è soddisfatto della propria esperienza di didattica a distanza. Non della DAD.

I docenti sono chiari:

  •  sempre il 76% dichiara infatti di essere riuscito a svolgere tutto il programma
  •  E l’88% ha fatto le stesse ore dei corsi.

Perciò il 76% è soddisfatto di se stesso e del proprio lavoro,  mentre esattamente il restante  24% non è riuscito ad attivare la DAD in tempi rapidi.

È  questa dunque la lettura corretta dei dati? Altre risposte  alimentano forti dubbi.

 Come fa il 76% ad essere soddisfatto della dad se il 41% non vede l’ora di tornare alla situazione precedente, senza mantenere niente dell’esperienza della didattica a distanza?
Anche il complementare 58% la pensa come “forma mista”, di integrazione. Non si è indagato sul rapporto tra parte in presenza e parte a distanza. Solo questo dato avrebbe potuto chiarire il pensiero dei docenti.

Infine gli studenti, Anche loro, a giudicare dal titolo, promuovono la dad. E da cosa si ricava? Dalla percezione dei docenti che hanno rilevato, per il 69%, che il numero di coloro che hanno partecipato alle lezioni è rimasto invariato o è addirittura aumentato. 

Ma è serio tutto ciò? Che "Repubblica", la Fondazione Agnelli, il gruppo Gedi (di proprietà della famiglia Agnelli) siano in campo per spingere verso una trasformazione tecnologica della scuola - si veda il loro partenariato  con Google - è un dato. E non credo sia per il bene della scuola e delle future generazioni, se si alleano con Google.

Tuttavia, interpretare dei dati a proprio uso e consumo, su una tesi precostituita, è informazione?

Scrive...

Luigi Tremoloso Insegnante di matematica e scienze nella scuola secondaria di I°; membro della segreteria del Cidi Torino