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una recensioneoltre la lavagna

02/08/2021

"Tutto un rimbalzare di neuroni"

di Giuseppe Buondonno

"Ministro, mi si sono ristretti gli alunni [...] Me li hanno compattati, me li hanno zippati ciascuno in un file". Difficile raccontare in modo più vivo l'acronimo in cui si è dibattuta la scuola, come un tonno nella rete, smettendo di essere scuola. È un testo di fantasia, ma è scritto allo specchio dell'esperienza; è un libro attualissimo, ma non è un instant book. Anzi, è un life book, perché c'è dentro tutta una vita nella scuola e le tante vite che la popolano, ma che sono state compresse nei quadratini dello schermo; che diventano microscopici per chi segue dal telefono.
Vanessa Ambrosecchio - docente palermitana in una scuola media, con diversi romanzi all'attivo - riesce a far vivere, anche a chi la scuola la ricorda appena, ciò di cui siamo stati privati, prima per necessità, poi per insipienza, con la didattica a distanza; e a spiegare, senza alcuno scivolone retorico, perché quella non è scuola. Anche per questo, sarebbe utile che lo leggessero coloro che avrebbero dovuto evitare il rischio, per il terzo anno consecutivo, di una esperienza assai negativa, sul piano umano e formativo.
Tutto un rimbalzare di neuroni si muove, con passione lucida e con sapienza letteraria, sul filo di un’ironia e di un'autoironia che non scade mai nelle tante facili parodie che abbiamo letto e visto. L'autrice ci fa passare agilmente in questa porta stretta, evitando gli spigoli, fin troppo frequentati, del sermone didascalico e della caricatura che riduce insegnanti e ragazzi a stereotipi di cui si ride per minimizzare, o, peggio, per evitare di capire. Insomma, ci racconta questi due anni con l'ironia che contiene in sè il giusto rispetto. L'antidoto di queste pagine è un amore reale, per il proprio lavoro e per questi adolescenti,confusi e adorabili, a cui non si può insegnare senza provare a conoscerli; e quando si ama davvero qualcuno, si ride con lui, non si ride di lui. Ci racconta, facendoli saltare fuori dalle pagine, ragazze e ragazzi in una delle età più difficili della vita, all’inizio di quella “linea d’ombra” che durerà ancora molto e in cui sono dovuti entrare distanziati tra loro, mentre invece neuroni e ormoni, paure e passioni rimbalzavano davvero dentro di loro.

Si sente, leggendolo, tutto quello che c'è mancato: gli odori, le goffe lotte con i propri corpi in formazione, risate, lagne e lamentele; e la passione che, quando si accende, è impagabile. Insegnare, ci dice Ambrosecchio, "è tutto un rimbalzare di neuroni nella stanza degli specchi", dare forma a sé stessi, cercando di formare giovanissime persone. Anche dentro gli schermi, e nelle situazioni più difficili, le insegnanti e gli insegnanti hanno cercato di tenere viva una relazione, senza però rinunciare a comprendere l'assurdo, senza confondere necessità e virtù, senza chiudere gli occhi davanti al "controsenso della scuola a domicilio". Critico, delicato, rispettoso e ironico questo libro, come ogni amore degno di questo nome.

 

Vanessa Ambrosecchio, "Tutto un rimbalzare di neuroni"; Giulio Einaudi editore, "I coralli", 2021. Pp. 136, euro 15,00. 

Scrive...

Giuseppe Buondonno Insegnante di Lettere al Liceo Artistico di Fermo; è responsabile Scuola e Università di Sinistra Italiana.