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lettere a insegnareoltre la lavagna

05/05/2014

Una realtà sempre più amara...

Caro “insegnare”,
ho letto il corsivo di maggio su "insegnare", dedicato ai libri di testo.

La situazione è molto più triste: sembra che molte dirigenti scolastiche non permettano ai cosiddetti informatori editoriali l'ingresso a scuola nemmeno in sala insegnanti, per cui  i tavoli forse restano "puliti" dalle multicolori pubblicazioni, ma in compenso fuori della scuola, tipo venditore ambulante, un signore molto poco azzimato parcheggia la sua macchina con cofano portabagagli aperto e attende l'uscita degli insegnanti per illustrare la merce.

In altre scuole sono stati stabiliti turni (dalle ore... alle ore l'informatore x,  dalle ore... alle ore l'informatore y... non più di un'ora però).

Salvo per quegli informatori che "garantiscono",  l'istallazione di Lim complete di computer in più classi  in caso di adozione dei propri libri: questi hanno l'autorizzazione a partecipare ai dipartimenti disciplinari in cui si trovano tutti i docenti della stessa disciplina (tranne quelli, che non condividendo la modalità o si ribellano, o non ci vanno trovando una scusa).

Belli i tempi in cui sui libri di testo si discuteva accapigliandosi a volte, ma sempre in nome del come descrivevano e trattavano la disciplina, magari arrivando a volte anche a negarne (per eccesso di ideologia) l'utilità!

Ma queste sono storie passate.
La realtà mi sembra sempre più amara...

Lettera firmata

Rubrica di corrispondenza con la rivista. L'indirizzo mail è redazioneinsegnare2010@gmail.com
                                                                                  Immagine: un fotogramma del Il postino (1994) con Massimo Troisi