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27/10/2015

500 euro: quelli che non ci stanno!

a cura di insegnare

Raccogliamo in questa pagina la segnalazione di alcune scelte, perlopiù ricavate da facebook, di insegnanti che in modi diversi hanno deciso di opporsi all'elargizione dei 500 euro. Se credete, inviateci le vostre proposte a redazioneinsegnare2010@gmail.com

 

Di Giovanni, insegnante umbro e gli altri...

Il 21 ottobre, alle 7.39, Matteo Renzi, sulla sua pagina fb, pubblica la lettera di un eglidicente docente umbro, il prof. Giovanni ...

Lui è un professore umbro, si chiama Giovanni.
Ha scritto questo post.
Mi piace condividerlo senza aggiungere nulla. E riflettere insieme su quanto sia cruciale per la nostra società il ruolo del prof oggi più che mai.

"Sono arrivati. 500 euro, tondi tondi. Non una chiacchiera o una promessa, ma un fatto. 500 euro sul mio conto corrente, provenienti dal Ministero della Pubblica Istruzione. E come me ad ogni INSEGNANTE di ruolo di questo paese, dall'infanzia al liceo. Compresi quelli che berciavano alla distruzione della scuola pubblica e alla deportazione dei neo-assunti, e che ora tacciono, col malloppo in tasca, pronti al prossimo piagnisteo. 500 euro da parte di un Governo che non ho nemmeno votato. E' la prima volta che succede in 25 anni che faccio questo mestiere, in cui di governi e di ministri ne avrò visti passare due dozzine. E di promesse di "riconoscimenti alla funzione docente e blablabla..." ne avrò sentite almeno il doppio. Un bonifico rivolto proprio a NOI, solo a NOI. Un bonifico per la mia formazione e aggiornamento. Un regalo neanche tanto simbolico ma immenso, per i significati che sottende e che vanno ben oltre i benefici materiali. Un bonifico con cui mi regalerò finalmente un mini abbonamento a Teatro, quel corso di aggiornamento fuori sede, quei due dizionari di psicologia costosi che puntavo da anni e non mi sarei mai potuto permettere. Ci potevano comprare i gessi e la carta igienica...grideranno scandalizzate e puntuali le anime belle di questo paese; invece io credo esattamente di NO, che averli dati a NOI sia stata la cosa più giusta e straordinaria di un governo dal dopoguerra ad oggi. Perché gratificare un insegnante è l'investimento migliore di una società lungimirante. E quindi anche il più urgente e sommamente utile. Perché i gessi passano, mentre gli insegnanti restano, come presidio di civiltà e di umanità"

Il post piace a 12.795 persone e raccoglie 3214 condivisioni e più di 9000 commenti. A leggerli si resta molto interdetti: di scuola, ormai, anche grazie a iniziative come queste e più in generale alla gestione mediatica di questo come di ogni altro tema politico, si parla e si sparla senza la minima cognizione di causa. Si arruffano giudizi e si rilasciano sentenze a buon mercato, in questo eterno carnevale dell'incompetenza...

Ma la lettera del prof Giovanni è troppo fasulla per sembrare vera o è talmente vera da sembrare fasulla e allora suscita qualche interessante reazione...
Non crede all'autenticità della lettera Andrea Caputi che risponde con una sua lettera dal titolo Caro tenero Giovanni, professore umbro. Gianluca Vacca (M5S) scrive al premier dichiarando di aver ricevuto anch'egli una lettera che fa il verso a quella di Giovanni, capovolgendone il senso...  Del resto chi di patacca ferisce di patacca perisce ed è inevitabile che alla missiva filogovernativa, l'opposizione risponda con egual moneta.

Insegnante restituisce a Matteo Renzi i 500 euro del bonus docenti della "Buona Scuola": "Non la voglio la sua elemosina"
"Renzi, riprenditi la tua elemosina". Non c'è solo Giovanni, l'insegnante umbro che ha commentat positivamenteo su facebook il bonus docenti di 500 euro e che il premier Matteo Renzi ha rilanciato sul suo profilo. C'è anche Mary Lo Fiego, un'insegnante di base a Roma che ha dato mandato al suo istituto bancario di restituire i soldi che il ministero dell'Istruzione ha accreditato sul suo conto. Secondo l'insegnante, infatti, i 500 euro del bonus per i docenti sono "un'elemosina", perché la riforma della scuola approvata dal governo Renzi non affronterebbe i veri problemi, come la retribuzione dei docenti precari o il rinnovo del contratto nazionale.
Segue su  L'Huffington Post 

"Con il bonus regala un libro al governo perché si aggiorni sulla buona scuola!"
“Gli Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica”, delusi dalla dannosa Riforma della Scuola e indignati per l'elargizione dello school bonus di ben € 500 ricevuti il 19 ottobre, (una partita di giro per editori commercianti e negozi commerciali), spediranno un libro per l’aggiornamento professionale al Ministero e lanciano lo slogan: “Fai buon uso dei 500 euro di bonus: regala un libro al governo perché si aggiorni sulla vera buona scuola!"
Segue da La Tecnica della scuola

Dovrei anche ringraziare?

Qualche giorno fa sono stati accreditati i 500 euro di bonus per la formazione degli insegnanti.
Qualcuno mi chiede perché non ammetto che questa è una buona cosa della cosiddetta “buona scuola”.
La mia risposta inizia con la metafora numero 1.
Immagina che qualcuno prima ti rubi l’automobile; poi, dopo sette anni, quello stesso ladro, fingendosi pentito, ti restituisca… solo il portachiavi. 
Gli diresti “grazie”?

Segue su  Like@Rolling Stone di MauroPresini

Bonus 500 euro. Rifiutarli si può rispedendoli al mittente.
Lettera inviata da Claudia Farini -
A fronte di tutte le comunicazioni provenienti da canali d’informazione generici o specializzati in problematiche relative al mondo della scuola, ho deciso di andare alla fonte.
Segue su  Orizzontescuola.it

Insegnanti di ruolo condividono bonus 500 euro con colleghi precari
Segnaliamo l'iniziativa adottata in una scuola astigiana, nella quale alcuni insegnanti di ruolo hanno deciso di condividere il bonus di 500 euro per l'autoformazione con i colleghi precari.
Segue su Orizzontescuola.it