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31/08/2018

La scuola al tempo delle frammentazioni ...

di Ermanno Morello

Affrontare i rapporti tra cultura educazione etica e politica, come proposto da insegnare, è questione assai complessa, forse inarrivabile. Posso farlo  con gli occhi (i miei) di un insegnante, che ancora (si) dibatte nella scuola, appare questione 'inarrivabile' nell'era della frammentazione eletta a sistema.

In base alla percezione di vicinanza al ruolo agito, credo che una inevitabile chiave di lettura sia quella della “frammentazione”, tipica del nostro tempo. Si tratta, anche per la scuola, di una frammentarietà poliforme, o forse di molte forma di frammentazione,  che fra loro si intersecano..

Frammentazione …

… della scuola, con il colpevole e sistematico abbandono di un progetto identitario ispirato a una precisa ‘idea’ di scuola democratica, naturalmente in permanente ‘rapporto’ con i cambiamenti sociali e culturali dei tempi. Identità smarrita insieme alla spinta alla cooperazione e alla discussione, politica per essere scientifica e didattica, animata da insegnanti consapevoli e custodi delle proprie responsabilità di intellettuali e ricercatori.

… dei saperi, con la separazione tra conoscenze e competenze e la riduzione di queste alla sola dimensione di strumenti specialistici voluta da un Ministero incapace di elaborazione critica (ad esempio nei confronti dei dettati europei). Persino oltre la deriva disciplinarista che ha afflitto la scuola che ancora discuteva lasciando il deserto progettuale che caratterizza la scuola di oggi, facilmente manipolabile dalle più varie istanze esterne.

… della cultura, con la quasi scomparsa degli intellettuali, dello stesso 'status' di intellettuale, indistinguibili nel magma universale dell'esibizione comunicativa dell'opinione (senza l'essenzialità del pensiero né della conoscenza) rappresentato dalla grande piazza mediatica della rete/social, e dei derivati talk televisivi: il ‘non-luogo’ per eccellenza, senza forma né confini, cioè senza la cornice che dà senso a ciò che contiene attraverso il significato di ciò che rappresenta (le piazze sono vuoti definiti, nella forma e nelle dimensioni, dai pieni che le circondano, a loro volta oggetti con identità culturale, storica e artistica, identificabile nell’origine e nei cambiamenti: tutto ciò che vi avviene è inevitabile vi si riferisca, diventando potenziale oggetto di lettura critica).

… della politica, con la netta separazione tra la sua rappresentazione mediatica, ormai intesa come essenza e unica dimensione dell’agire politico vocato alla trasformazione degli umori popolari in consenso, e la realizzazione della rappresentanza democratica (in parlamento? nei territori?), ormai orfana di ideali e pensiero in grado di ispirare un progetto sociale comprensibile, così che sia condivisibile sui diversi versanti culturali (anch’essi smarriti) e, appunto, politici. Le differenze un tempo stabili e individuabili nei partiti oggi annegano nella liquidità di tutto, in cui finiscono per manifestarsi solo come gli elementi di un caleidoscopio, frammenti ondivaghi che si aggregano in combinazioni a geometrie continuamente variabili, talmente instabili da non permettere nemmeno l’individuazione della forma prima che cambi: non resta così che la sconclusionata discussione da bar per alzare i toni di un contrasto fazioso, autoreferenziale (tutti esperti di tutto…) quindi senza incisività né reale aggregazione

… dell’etica: non saprei: appare forse dimensione ‘troppo’ astratta, nel senso doppio della difficoltà di definirla teoricamente e rintracciarla nelle espressioni e nei comportamenti, ormai così assente come riferimento condiviso dal fare scuola, dall’essere insegnante … anche qui frammenti di intendimenti individuali, non spiegabili sia per mancanza del bisogno e della richiesta sia per mancanza di contenuti e argomentazioni … anche qui l’ideologia dell’autoreferenzialità genera una frammentazione impossibile da comporre.

Rapporti tra cultura educazione etica e politica

Si tratta di ‘rapporti’ tra dimensioni della vita e della socialità che già appaiono, esse stesse, entità frammentate. Tuttavia, per rimanere nella specificità dei compiti dell’insegnante a scuola, ancor più preoccupante appare il problema aperto dalla parola chiave ‘rapporti’: concetto opposto a quello di frammentazione e, allo stesso tempo, strumento essenziale per la composizione di un qualunque sistema di significazione e prospettiva unica per una formazione globale della persona, compito primo della scuola della cittadinanza (per altro chiaramente individuato anche dalla nostra recente legislazione, ad esempio nelle Indicazioni per il curricolo del primo ciclo). Individuare ‘rapporti’ è condizione essenziale di un qualunque ‘progetto’, pedagogico formativo educativo disciplinare didattico, e indicatore di qualità di una qualunque scelta operata a scuola, ancor più se collegiale (almeno nell’ambizione e nell’aspirazione della sua, residuale, esistenza).

Ormai il  "caso" più eclatante e grave che dobbiamo fronteggiare è il degrado dell'atmosfera civile, culturale e politica in cui il paese sta precipitando.

A fronte di episodi diversi e variamente drammatici, si sono moltiplicati, in queste ultime settimane, gli appelli a non tacere, a intervenire nel confronto culturale e politico in difesa degli ideali e delle pratiche della convivenza civile e democratica.

Riteniamo che anche la scuola non possa e non debba tacere.
Invitiamo i colleghi a intervenire, a esprimere le loro valutazioni e le loro proposte orientate alla necessità di salvaguardare e diffondere i principi educativi costituzionali e la cultura democratica nella scuola pubblica.

Probabilmente è venuto il tempo di riaprire il confronto sui complessi rapporti fra cultura -educazione - etica e politica: si tratta si un tema complesso, a tratti scivoloso, cui però non possiamo più sottrarci. Il paese sta pagando un deficit grave su ciascuno di questi versanti e sarebbe assai grave e irresponsabile far finta di nulla, nella speranza che le cose si risolvano da sé.

Scrive...

Ermanno Morello Insegnante di Arte e Immagine nella scuola media, formatore, fa parte della Segreteria del Cidi Torino.

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