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07/07/2022

Laicità Diritti Democrazia

di Claudia Maria Dogliani

Il Cidi Torino ha sviluppato, attraverso una lunga collaborazione col Comitato torinese per la laicità della scuola, una particolare attenzione a che siano garantiti a tutti, nella scuola, eguali diritti alla libertà di pensiero e di espressione, il che significa anche prevenire e denunciare ogni forma di discriminazione.

La laicità è la condizione fondamentale perché si realizzi nella scuola un terreno d'incontro costruttivo, tra diverse scelte, religiose o irreligiose, nessuna delle quali può accampare pretese di superiorità e autenticità, in modo tale che siano riconosciute e rispettate le differenze, considerate come ricchezza e non come anomalie.

È quindi chiaro che la scelta di avvalersi o non avvalersi della possibilità dell'ora di religione cattolica a scuola non deve creare nessuna discriminazione ma anche nessun privilegio.

Per queste ragioni abbiamo presentato all'ultimo coordinamento a Roma dei Cidi un documento sulla attribuzione delle ore di educazione civica ai docenti di IRC, attribuzione che crea situazioni di privilegio per chi si avvale. Di seguito potete leggere il documento del Cidi Torino, su cui vorremmo aprire un confronto.

La legge 92/2019 attualmente in vigore prevede che all'insegnamento dell'educazione civica siano dedicate 33 ore annuali prese dall'orario dell'obbligo (monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti). La distribuzione delle ore tra i docenti varia a seconda dei livelli di scuola e in alcuni consigli di classe è accaduto che siano state assegnate ore di educazione civica al docente di IRC nonostante sia chiaro che la disciplina non è obbligatoria per tutti ma oggetto di libera scelta. Sono nate quindi delle criticità perché in tal caso gli studenti che non si avvalgono (e hanno il diritto di non avvalersi e anche di non seguire eventuali ore alternative) vengono privati di ore di insegnamento di educazione civica. Le soluzioni adottate hanno peggiorato la situazione, si è arrivati  in alcuni casi a coinvolgere forzosamente studenti alle lezioni del docente di IRC diventato docente di educazione civica per tutti. Questo chiaramente contrasta con il carattere di scuola pubblica e laica, quindi non confessionale, della scuola italiana.

Ma ci sono altri elementi critici: ad esempio nel triennio della scuola secondaria di secondo grado l'assegnazione di ore di educazione civica al docente di IRC può portare a una differenza nella valutazione del credito scolastico con una ricaduta sul voto finale dell'esame di stato, avvantaggiando  gli studenti che hanno scelto IRC rispetto agli studenti che non si avvalgono.

Una contraddizione analoga si verifica per gli esami della scuola secondaria di primo grado, dove il voto di educazione civica incide sul calcolo del voto di ammissione all'esame, e quindi sull'attribuzione del voto finale, e dove i docenti di IRC e di attività alternative sono parte della commissione.

Non la legge, ma la prassi adottata in alcune scuole discrimina chi non si avvale. Si crea inoltre di fatto un monopolio di temi etici lasciato alla religione cattolica, col rischio ad esempio che interpretazioni dottrinali di temi di bioetica siano presentati come “educazione civica”. Poiché la legge è attualmente alla fine del secondo anno di sperimentazione si chiede che, al di là di altre eventuali modifiche legate ai risultati della sperimentazione, si definisca con chiarezza che le ore vanno assegnate a docenti di discipline presenti nel monte ore obbligatorio, e quindi non a docenti di IRC.

Giugno 2022                                                                                                   CIDI Torino

Scrive...

Claudia Dogliani Docente di lettere nella scuola secondaria di I grado; Presidente del Cidi Torino

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