Materiali di studio e di consultazione
► Tre interventi di Tullio De Mauro:
Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica,
Testo letto il 14 marzo 1975 al convegno del Cidi su « Organi collegiali e rinnovamento culturale e democratico della scuola» (Roma, 14-15 marzo 1975)
"Premessa"
a T. De Mauro, Minima Scholaria, Editore Laterza, Bari, 2000
Se insegnare è il compito di ogni giorno,
da 40 anni di Cidi per una scuola migliore, a cura di Emma Colonna e Margherita D'Onofrio, © CIDI, 2012, in "insegnare", 10.01.2017
► Puglia come metafora - Rosalia Gambatesa, Introduzione, 2018
A partire da queste considerazioni abbiamo approfondito lo studio di questa letteratura, immaginando delle unità di apprendimento curricolare in cui mettere a punto insieme a voi un lavoro di analisi di testi letterari che sostenesse nello stesso tempo le capacità linguistiche e quelle di contestualizzazione e, laddove possibile, anche di storicizzazione. Nell’ideare tali segmenti del percorso curricolare il ricco immaginario territoriale condiviso dalla lingua degli studenti e delle opere ci ha offerto il grimaldello per progettare attività didattiche rivolte a sostenere nello stesso tempo sia l’approfondimento delle capacità linguistiche, di analisi e eventualmente di storicizzazione di un’opera letteraria, sia di crescita sentimentale e civile.
► Mario Ambel, Il possesso della lingua: una questione (politica) di fondo, "insegnare", 2017
Personalmente ritengo che nella didattica di quelle che venivano definite allora le “abilità linguistiche” non solo non si è fatto tutto quello che si poteva e si doveva fare, ma si sono innescati, per cause diverse, alcuni processi involutivi che hanno peggiorato - anziché migliorare - la didattica disciplinare. E non solo per cause esterne alla scuola. Non ho tema ad affermare che oggi, a fronte di difficoltà assai maggiori, si insegna a leggere e a scrivere complessivamente peggio di come si faceva, o almeno si tentava di fare, nella seconda metà degli anni ottanta del secolo scorso.
► Mario Ambel, Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica, la ricerca, loescher, 2016
È giusto ricordare il contesto in cui nacquero le Dieci tesi perché la loro forte caratterizzazione “democratica”, marcata da quell’attributo che si richiamava esplicitamente al mandato dell’art. 3 della Costituzione, testimonia come quell’auspicato rinnovamento educativo avesse solide ragioni sociali e politiche.
►Maria Piscitelli, Verso la costruzione di un curricolo verticale di educazione linguistica , "insegnare dossier", ed. ciid, 2008
Tutto ciò richiede che l’apprendimento della lingua, come ribadiscono le nuove Indicazioni, ”avvenga sempre a partire dalle competenze linguistiche e comunicative che gli alunni hanno già maturato nell’idioma nativo” (“Indicazioni per il curricolo”, p. 49); al cuore dell'insegnamento è quindi posta l'attività del linguaggio degli alunni, ricorrendo ad un'ampia gamma di pratiche di lettura, scrittura ed espressione orale. Mentre quest’attenzione al bambino competente è, nella classe, talvolta trascurata.
► Maria Piscitelli, L'italiano nelle "Indicazioni per il curricolo", ed. ciid, 2007
Dal nostro punto di vista occorrerebbe da un lato riprecisare la distinzione tra Riflessione sulla lingua e Grammatica sulla quale c’è ancora confusione, accogliendo le osservazioni di M. L. Altieri Biagi; dall’altro indicare, per l’eventuale esplicitazione grammaticale, modelli metalinguistici plurali, individuando fra questi quelli più adeguati al bambino (piano epistemologico-pedagogico), con lo scopo di condurlo a ragionare sui diversi significati ed usi della lingua, compresa quella orale, e a operare scelte, tramite il controllo consapevole sulla lingua.