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testimonianzecultura e ricerca didattica

25/10/2015

Lettera aperta a chi insegna italiano 40 anni dopo

di Caterina Gammaldi

Gli incontri, il dialogo educativo, le letture personali e collettive, i gruppi di ricerca di didattica segnano questo frammento, che pone al centro aspetti che mi sembra opportuno segnalare nel quarantennale delle Dieci Tesi.

Non mi è facile dire quando ho scelto di prestare attenzione all’educazione linguistica democratica.
Posso solo richiamare alla memoria di chi legge l’esperienza nei gruppi ecclesiali del dissenso e le prime esperienze di  lavoro linguistico con i più deboli nella mia città,  dopo l’incontro – scontro con la lettura di Lettera a una professoressa.  

Studiavo allora filosofia e non immaginavo che dopo qualche anno mi sarei trasferita a Milano e avrei cominciato a insegnare lettere in un scuola media di un quartiere periferico, un  segmento del sistema scolastico che non ho mai lasciato, nemmeno quando mi è stato proposto di passare alla scuola superiore o altri incarichi mi hanno chiesto  di occuparmi di politica scolastica.

Il clima degli anni ’70 della scuola milanese è vivo nei miei ricordi. Riconoscermi come un adulto che mette al primo posto il possesso della lingua è  tutt’uno con l’incontro che segnò una svolta nella progettazione delle attività linguistiche destinate ai ragazzi delle mie classi (emigranti di prima e seconda generazione,autoctoni, in genere classi - problema).  

Segue... nella raccolta di testimonianze autobiografiche per i 40 anni dell'Educazione linguistica democratica

Parole chiave: educazione linguistica

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