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13/12/2014

"Mayday Mayday", Italia chiama Finlandia!

di Angela Caruso

FINLANDIA: Geografia e GIS per rinnovare e innovare il sistema scolastico di base

ITALIA: la geografia esclusa dalla “Buona scuola”

 

 

 

 

La scuola finlandese punta tutto sulla geografia! Ebbene sì, la Finlandia rinnova i programmi scolastici e introduce a gran voce gli studi geografici, evidenziandone la loro veste attuale e interattiva. Lo stato finlandese, in merito, ha riflettuto a lungo sulle finalità da dare al proprio sistema di istruzione, decidendo di tagliare drasticamente con la tradizione per produrre un sostanziale rinnovamento.
La metamorfosi non ha avuto un procedimento di impeto, ma si identifica in un lungo e importante processo di riflessione e ricerca, che ha visto coinvolte tutte le parti interessate, in particolare operatori dell'istruzione, insegnanti, genitori e alunni. Sulla base di tale consultazione, il Ministero della Pubblica Istruzione finlandese ha ritenuto che la Geografia e in particolare i geo-media devono essere il centro di un programma comune in materia di istruzione scolastica.

Irmeli Halinen, Responsabile del Programma di Sviluppo presso il Consiglio Nazionale Finlandese della Pubblica Istruzione, ha più volte dichiarato che le componenti chiave coinvolte nel cambiamento vanno identificate nell’introduzione nei programmi scolastici di base di elementi geografici innovativi e multimediali: “These education leaders believe Geography and the use of geo-media must be central to a core curriculum in school education” (da Innovative learning network)

È una nuova importante prospettiva, che entra dai curricoli scolastici e si fa strada tra le nuove competenze base arricchendo il bagaglio conoscitivo ed esperienziale dei futuri cittadini finlandesi.
La Geo-media accede, così, nella scuola finlandese come supporto per la localizzazione spaziale delle informazioni, identificandosi come “geoinformazione”. Essa comprende tutte le rappresentazioni dello spazio, coprendo una vasta gamma di output, dalla descrizione verbale  a quella multimediale.

La Finlandia sta già ricercando e attivando innovativi modelli di formazione degli insegnanti e l’introduzione di grandi progetti, come “Spatial Citizenship Project” che verrà messo in pratica nei programmi scolastici entro l'inizio dell'anno scolastico 2016-2017.
Con il termine “Spatial Citizenship”, ovvero “Cittadinanza Spaziale”, si intende la capacità di imparare a destreggiarsi in relazione a:
-  il mondo fisico;
-  i significati attribuiti a oggetti fisici e all’ambiente;
-  le relazioni di potere coinvolte nella produzione del significato.

Tratto da http://www.spatialcitizenship.org/ 

Come risponde l’Italia?
Con il rilancio della nuova riforma nazionale viene dimenticata del tutto la geografia, cancellando così i contenuti geografici con le relative finalità e potenzialità, fondamentali per lo sviluppo delle autonomie personali.  “La buona scuola” non può essere tale senza la geografia!
La ricerca, in tutte le sue forme, è tenuta a riflettere e a interrogarsi in che direzione sta andando l’Europa e in che posizione si è fermata l’Italia. Grazie alla geografia il sapere si attualizza, concretizza, vivacizza; prende le forme dei territori, delle persone, dei sapori, dei colori che compongono il pianeta Mondo.
Oggi il comparto scuola, con la giusta formazione e competenza, può avere a disposizione una nuova tecnologia che con facilità e semplicità è in grado di suscitare interesse e motivazione.
Non dimentichiamo che tali risorse rappresentano un tesoro didattico inestimabile e gratuito, che in un solo click possono aprire un prezioso MONDO di conoscenza. 

La Cittadinanza Spaziale riguarda la necessità di creare un’identità europea attiva, costruttiva e partecipativa. L’approccio della Cittadinanza Spaziale è quindi importante dal punto di vista dei processi democratici: dalla pianificazione locale, urbana e regionale, alla conservazione della natura, all’organizzazione e preparazione delle attività di tempo libero e persino alle attività di volontariato.
Portare avanti progetti del genere nell’ambito dell’istruzione permette a docenti e studenti di acquisire consapevolezza del potere del pensiero “spaziale”, della geoinformazione e dell’uso del geo-web come strumenti partecipativi e comunicativi di cui i cittadini possono avvalersi.
Il pensiero spaziale unito all’uso delle tecnologie nell’istruzione di ogni grado è una capacità fondamentale nell’ambito dell’apprendimento permanente per i cittadini di Europa 2020.

Per approfondire


 

Scrive...

Angela Caruso Docente nella scuola secondaria di primo grado e dottore di ricerca in "Studi Umanistici" presso l'Università degli Studi "G. d'Annunzio". Membro direttivo del CIDI di Pescara

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