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editoriali

26/08/2014

E venne il giorno delle anticipazioni

di Mario Ambel

L'estate dunque sta finendo e, come promesso, le novità per la scuola sono alle viste. Anzi, siamo già al giorno delle anticipazioni.
Il ministro Giannini, con una scelta extraparlamentare quanto mai inopportuna (lo stesso, intendiamoci, sarebbe stato se si fosse presentata alla Festa del PD o al Congresso - che so - della Flc o dell'Anp...), ha anticipato ieri al meeting di CL le imminenti riforme che il Governo si appresta a predisporre:  le parole reboanti ormai si sprecano e qualcuno parla addirittura di... rivoluzione, mentre sono scattate già da oggi le prime sintesi e reazioni.

Diciamo subito che non è stato un bell'inizio. Se davvero ci si vuole confrontare sulle "idee di  scuola", lo si faccia su di esse, sulla loro efficacia, sul bene o il male che possono fare alla scuola, ma non è  accettabile che alcune idee siano presentate come neutre e buone e altre immediatamente bollate di "ideologia". L'ingresso dei capitali privati nella scuola pubblica: un'esigenza fin qui bloccata da "pregiudizi ideologici", così si apre oggi l'articolo di Concita De Gregorio  su la Repubblica e se le virgolette indicano le parole del ministro, allora vorremmo non averle lette. Non è infatti accettabile che l'ingresso dei privati nella scuola, il merito, la detassazione degli istituti parificati siano intesi come proposte innovative e il non condividerle come resistenza ideologica. O sono tutte idee, da confontare sul terreno della loro legittimità ed efficacia,  o sono tutte posizioni ideologiche, semplicemente di segno opposto. 

Vero è che da vent'anni siamo abituati al vezzo mediatico per cui le idee di chi governa sono proposte innovatrici e quelle di chi vi si oppone conservatorismo ideologico, ma quel periodo, certamente non glorioso sul piano del confronto culturale e politico, ci era sembrato fosse stato chiuso. O no?

E allora, in attesa dei provvedimenti ufficiali di venerdì 29, concludiamo la rassegna delle prime reazioni al "Piano per la scuola" condivise su queste pagine con la pubblicazione di Una mappa delle cose da fare. Essa in un certo senso rappresenta la sintesi degli argomenti che vorremmo veder affrontati e della logica con cui ci piacerebbe che ciò accadesse: per cambiare davvero la scuola nel solo interesse del suo buon funzionamento.

In questi due mesi abbiamo infatti raccolto alcune nostre idee e proposte, convinti che si volesse aprire un confronto serio sulla scuola e sui suoi destini. Continueremo a farlo con questa prospettiva. Da venerdì sarà certamente inevitabile confontarsi con le proposte che verranno messe in campo dal Governo, ma per l'oggi valgono ancora le nostre convinzioni e proposte, a bocce (quasi) ferme, come si diceva una volta...

Credits

Immagine a lato: il ministro Giannini al meeting di CL, foto da repubblica 25/08/2014

Scrive...

Mario Ambel Per anni docente di italiano nella "scuola media"; esperto di educazione linguistica e progettazione curricolare, già direttore di "insegnare".