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24/02/2016

"Maestri" di ieri e di oggi: se n'è parlato a Napoli

di Adriana Passione

Venerdì 19 febbraio 2016 alle ore 16,30 nel Liceo Eleonora Pimentel Fonseca di Napoli è stato presentato il bel libro di Annamaria Palmieri, Maestri di scuola  Maestri di  pensiero. La scuola tra letteratura e vita nella seconda metà del Novecento: Pasolini, Sciascia, Mastronardi, Edizioni Aracne 2016.     

Ne hanno discusso con l’autrice Mario Ambel, Direttore di “insegnare”, Maura Striano, Docente di Pedagogia Generale presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli e Carlo Vecce, Docente di Letteratura Italiana presso l’Università L’Orientale di Napoli.

Carlo Vecce ha illustrato la genesi del percorso di ricerca da cui muove il libro, ricordando come nella seconda metà del Novecento si possa rintracciare un momento fondativo dell’idea di scuola intesa come “istanza di democrazia e di inclusione sociale”.
Mario Ambel ha sottolineato la necessità di una riflessione che, nel riconoscere nella denuncia dei mali della società il punto di contatto che unisce Pasolini, Sciascia e Mastronardi, inviti la scuola a riappropriarsi di un compito etico, promuovendo al suo interno le istanze democratiche di maturazione civile.
Maura Striano ha ribadito come la spinta pedagogica proveniente dalle esperienze didattiche di Pasolini in particolare sia ancora oggi ricca di suggestioni, soprattutto a partire dall’idea della classe come nucleo di una comunità dialettica in cui il maestro, anziché cercare gratificazione attraverso l’esplicito riconoscimento del suo ruolo,  debba "eclissarsi" per consentire agli allievi di trovare la propria voce. 

Un dibattito vivo e serrato sulla figura dei Maestri di vita e di pensiero e sulla funzione etica e civile che la scuola, oggi più che mai, è chiamata ad assolvere ha coinvolto tutti i presenti, suggestionati dalle riflessioni dei relatori e dalla potenza di un libro che ha saputo ricondurre l’accento sulla necessità di riconoscere nella scuola un elemento fondamentale del percorso di formazione del cittadino.

Ricordando attraverso le parole di Pasolini evocate da Annamaria Palmieri,  che “la critica dovrebbe essere la prima cosa da coltivare in un ragazzo, anche se questo dovesse costare la caduta di un’infinità di idoli”, e che il “ primo idolo da far cadere è l’insegnante stesso”, i presenti sono stati chiamati a rispondere alla domanda chiave che il libro implicitamente pone: quale debba essere il ruolo del Maestro oggi, quale quello della scuola?

È stato un bel pomeriggio di passioni, durante il quale si è affacciata l’idea che la scuola possa e debba continuare a contribuire a un’idea di società più giusta. E non è forse un caso, o non deve essere avvertito come tale, che l’incontro si sia svolto proprio alla vigilia del convegno nazionale del CIDI, volto a ribadire come le "Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica" siano, a distanza di quarant’anni dalla loro formulazione, “una sfida ancora aperta”.

 


Leggi la recensione  del libro di Rosanna Angelelli