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28/06/2014

"I bambini invisibili". Lettere dal Friuli

Caro  Direttore,

ti sollecito un rilancio di attenzione sul tema dei "bambini invisibili", cui è dedicata la mia i/stanza Bambini "clandestini" e diritti negati.

Augusta De Piero mi segnala una nota del Movimento di Volontariato Internazionale  del Friuli Venezia Giulia, L'esercito dei bambini invisibili, in cui si denuncia che "Sono in tutto 230 milioni; ovvero un piccolo su tre sotto i cinque anni ufficialmente «non esiste», in sostanza nel 2012 solo il 60% dei neonati nel mondo sono stati registrati all’anagrafe o in qualsivoglia ufficio pubblico. Molti di loro però non possono fornirne la prova: un piccolo su sette infatti è registrato ma non possiede un certificato di nascita". La nota riporta anche  una  dichiarazione di Geeta Rao Gupta, vice direttore esecutivo di Unicef: «La registrazione delle nascite è di vitale importanza.  E’ la chiave per garantire che i bambini non vengano dimenticati e che non vengano negati i loro diritti. Il certificato di nascita è il passaporto di un bambino».

Questo per dire che anche in Italia c'è qualche problema irrisolto, come ricorda la stessa Augusta De Piero: "oggi in Italia ci sono bambini cui è negata un’esistenza giuridicamente riconosciuta, destinati a vivere nascosti. Approvare una legge che garantisca il diritto alla registrazione anagrafica per tutti i figli, indipendentemente dalla situazione giuridico- amministrativa dei genitori senza la necessità di esibire documenti inerenti al soggiorno. In modo da evitare che ci siano “nati invisibili” con conseguenze aberranti di ordine sociale e sanitario”.

Qui è anche possibile leggere e sottoscrivere la petizione Mai più bambini invisibili agli occhi dello Stato italiano, rivolta alla Presidente della Camera per sollecitare la discussione e l'approvazione di una proposta di Legge (n. 740), depositata da più di un anno  in Parlamento presso la Commissione Affari Costituzionali, che consentirebbe di sanare le contraddizioni dell'attuale normativa nel nostro Paese sull’obbligo di presentazione del permesso di soggiorno per registrare gli atti di nascita.

Grazie e un caro saluto "dai confini",

Paolo Citran


 

Caro Paolo,

grazie a te: siamo lieti di portare all'attenzione dei nostri lettori questa problematica a difesa di quei diritti dell'infanzia che come sai stanno particolarmente a cuore a "insegnare".

Il Direttore

Rubrica di corrispondenza con la rivista. L'indirizzo mail è redazioneinsegnare2010@gmail.com 

Immagine: un fotogramma del Il postino (1994) con Massimo Troisi