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iniziative e incontrioltre la lavagna

12/11/2014

Nulla dies sine linea

a cura di insegnare

Benedetto Vertecchi ci segnala un importante seminario di presentazione di Nulla dies sine linea, un "esperimento" promosso dal suo Laboratorio di Psicologia Sperimentale (LPS) in alcune scuole romane.
Queste, in sintesi, le carattesristiche del progetto di ricerca, che ha preso avvio il 13 gennaio scorso in due scuole romane ed è centrato sullo sviluppo della capacità di scrittura degli allievi delle classi III, IV e V.  L’attività sul campo si è protratta fino alla fine di aprile e ha impegnato le classi un quarto d’ora, dal lunedì al venerdì. Nel complesso sono stati coinvolti oltre 380 alunni, ai quali è stato chiesto ogni giorno di produrre brevi testi rispettivamente di 4, 5 e 6 righe. Sono stati raccolti circa 25.000 documenti (scritti a mano), sui quali sono state effettuate analisi secondo una logica di tipo diacronico. Sono state prese in considerazione variabili come l’ortografia, la calligrafia, il lessico, la sintassi, la retorica, ma anche i riferimenti impliciti ed espliciti alle condizioni di contesto nella scuola e fuori della scuola.

I risultati delle analisi condotte saranno presentati il 28 novembre 2014 nel corso di un incontro che si svolgerà presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme, a Roma.

Così lo stesso Benedetto Vertecchi presenta  e commenta il senso dell'iniziativa: "Bambini e ragazzi mostrano una crescente difficoltà a scrivere a mano. Molti hanno perso la capacità di usare il corsivo e lo sostituiscono con caratteri stampatelli, affiancati gli uni agli altri. C’è una evidente relazione tra questa caduta della scrittura manuale e la diffusione di mezzi digitali. Ci si deve chiedere però se ci si trovi di fronte solo a un cambiamento tecnico nella produzione dei segni, oppure se al diverso modo di scrivere corrispondano cambiamenti nell’attività mentale che, in particolare nel caso dei bambini e dei ragazzi, possono produrre conseguenze negative. Quel che gli studiosi delle neuroscienze stanno osservando è  che alla diffusione dei mezzi digitali corrisponde una diminuzione della memoria, della capacità di orientamento spaziale e una meno precisa percezione delle relazioni temporali. Da un punto di vista educativo la diminuzione della capacità di scrittura manuale appare spesso associata a una più limitata capacità di coordinamento percettivo-motorio: è come dire  che si osserva una sorta di rottura del rapporto tra pensiero e azione. L’esperimento Nulla dies sine linea ha voluto verificare se, tramite semplici soluzioni didattiche, tale rapporto, almeno al livello della scuola elementare, non possa esser ricostituito. I risultati incoraggiano a proseguire sulla linea intrapresa: ne sono convinti gli insegnanti che hanno partecipato all’esperimento."

Ci sembrano temi di estremo rilievo e importanza, sui quali nel nostro paese poco si fa ricerca e poco si ragiona. Sull'apprendimento (e la salvaguardia) della scrittura nel nostro tempo infatti si sa e si fa troppo poco, mentre non mancano le iniziative  nelle quali la diffusione della strumentazione tecnologica è assunta in modo spesso superficiale come inevitabile ed encomiabile adattamento a una modernità più presunta che reale.
Disporre poi di un ricco repertorio di scritture reali può inoltre costituire un'occasione e una fonte pressoché inesauribile di conoscenza e di stimoli attorno alle modalità di insegnare a leggere e scrivere, dalla scuola primaria in poi...

Allegati e rimandi

Locandina dell'iniziativa  - Scheda di partecipazione

Un "diario delle attività" appositamente predisposto raccoglie l'intera documentazione del progetto e consentirà anche di seguirne l'evoluzione.