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una recensioneoltre la lavagna

15/11/2021

Maria Teresa Mignone, Graziella Pozzo (a cura di), "Narrare la scuola. Sguardi dall'interno"

di Cinzia Mion

In questo panorama di stanchezza  della scuola militante, sfiancata dalla pandemia, dalla DaD  e dalle varie conseguenze determinatesi, è uscito da poco un testo molto interessante, documentato, ricco di spunti didattici e non solo, in grado, secondo noi  di rivitalizzare una Istituzione che necessita di “ossigeno” per rimotivare insegnanti ed operatori che la abitano.
Rispecchia la fatica ma anche la soddisfazione, che trapelano  dalle sue righe, di un gruppo di docenti del CIDI di Torino che si è impegnato non solo in un lavoro di ricerca ma ha anche allestito una fermentativa “comunità di pratica”, all’interno della quale si sono costantemente confrontate per ben 5 anni.

L’esperienza narrata riguarda le didattiche scelte accuratamente per l’insegnamento/ apprendimento della lettura e scrittura, tra la scuola primaria e quella dell’infanzia, che sono state documentate diligentemente, attraverso un lavoro di riflessività continua. Si trovano infatti approfondimenti sul processo reale di apprendimento alternati alle conoscenze del modello teorico di riferimento, cui le sollecitazioni si stanno appoggiando.
Emerge la complessità del mestiere dell’insegnante, accompagnata dal fascino che ne sottolinea gli esiti e ne riaccende la passione. Il tutto viene affidato ad una  narrazione, tra cui spicca la forma del diario di bordo strutturato secondo la classica modalità giornalistica del: chi, che cosa, dove, quando e perché. Questa caratteristica offre la percezione preziosa, ai fini di  poter procedere, di dominare la complessità, che per sua natura non si fa incasellare ma deve essere comunque gestita.

E’ un bellissimo libro di scuola per la Scuola, dove la differenza viene sottolineata dalla lettera maiuscola, data la considerazione preziosa per questa Istituzione che trapela costantemente da ogni pagina.
Fra gli altri pregi il testo di cui stiamo parlando supplisce alle carenze universitarie al cui interno vengono ancora mantenute scissioni imperdonabili tra Teoria e Pratica. Infatti contiene interessanti dispositivi didattici, che non scivolando mai nelle tecniche, aiutano ad applicare  gli stimoli attuali  degli autori più famosi di psicologia dell’apprendimento, come Vygotskij , teorico impareggiabile dell’intersoggettività e delle pratiche didattiche interattive.
Le autrici si connettono tra loro utilizzando grandi temi che via via si presentano nella loro Agenda. Per esempio partono dalla accoglienza, passando per l’educazione alla cittadinanza, poi è la volta dei processi cognitivi e metacognitivi per approdare al grande tema della Valutazione.
Molto interessante il lavoro avviato e portato a termine della continuità reale tra scuola dell’infanzia e classe prima della primaria,  attraverso il primo approccio alla scrittura secondo le linee delle studiose molto note per il testo La costruzione della lingua scritta, Ferreiro E. e Teberosky , che non smettono di affascinare.

Si parte spesso dalle “storie” molto amate dai bambini o dalla necessità comunicativa che sottrae ogni artificio al primo apprendimento: scrivo perché il destinatario del messaggio non è presente.
Spunta l’apprendimento per scoperta, il cui antesignano straordinario e geniale è stato Bruner nei lontani anni 60.
Il gruppo docente che regolarmente si incontra, dove si attiva costantemente il confronto e si affina la propria reciproca professionalità, serve anche come sostegno terapeutico “per poter scaricare la frustrazione di una scuola che spesso  non ha cura o non sa riconoscere quali sono i veri bisogni di bambini e insegnanti”.

Nel testo per ovviare a ciò trovano spazio e riconoscimento le cosiddette routine, intese non come monotone e deprimenti consuetudini ma come abitudini lentamente acquisite per mezzo della pratica e dell’esperienza. Routine cha danno senso ai vissuti e alle emozioni dei bambini, che sollecitano l’osservazione e l’esplorazione del mondo, dei suoi fenomeni e della cura della vita anche di piante e piccoli animali. Non mancano ovviamente le visite guidate e l’uso precoce della biblioteca che non dovrebbero mai essere assenti, a partire dalla scuola dell’infanzia.
Risulta costante il riferimento alle "Indicazioni" del 2012, negli aspetti più significativi e spesso trascurati da chi ne fa una lettura frettolosa. A proposito di tale richiamo abbiamo trovato attualissima l’interpretazione  della valutazione nella sua caratteristica  formativa, che ha abolito i voti e che tiene in debita considerazione l’autovalutazione del docente, merce rara ma atteggiamento indispensabile all’interno di un lavoro di ricerca-azione, come quello che stiamo recensendo.

Ad un certo punto la gradita sorpresa di trovare una citazione di Walter Fornasa, docente universitario di Bergamo, mancato prematuramente, studioso raffinato della differenza tra programmazione e progettazione:

“La parola progetto porta con sé la caratteristica natura di costruirsi mentre si fa e di modificarsi mentre viene pensata e vissuta”.

Narrare la scuola è proprio un testo che si legge volentieri, un po’ come un racconto, da cui però c’è da imparare molto.


Riferimenti bibliografici
 

Bruner J.S., Dopo Dewey.Il processo di apprendimento nelle due culture, Armando Armando ed., Roma 1964.
Bruner J.S., Verso una teoria dell’istruzione, Armando Armando ed., Roma,1967.
Ferreiro E, Teberosky A., La costruzione della lingua scritta nel bambino,Giunti Firenze,1985.
Fornasa W., Epistemologia del progetto e teoria della complessità, in “Urbanistica”, n.86, 1986.
Greenstein L., La Valutazione formativa, UTET,Novara, 2016.
Pontecorvo C., Ajello A.M., Zucchermaglio C., Discutendo si impara, interazione sociale e conoscenza a scuola, La nuova Italia scientifica, Roma, 1991
Indicazioni  Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, MIUR, 2012
Vertecchi B., La valutazione formativa, Loesher, 1976.
Vytgoskij L.S., Pensiero e linguaggio, Giunti Barbera, Firenze, 1966.
Vygotskij L.S., Lo sviluppo mentale del bambino, Editori Riuniti, Roma, 1973.

 

Abbiamo già avuto modo di recensire , a cura di Fiorella Paone,questo valido volume.
La qualità dell'opera e di chi scrive questa seconda recensione che ci è stata gentilmente proposta dal Cidi Torino meritano senza dubbio una seconda recensione. 
Riproponiamo così, indirettamente, una storica rubrica di "insegnare" cartaceo:
la recensione allo specchio.

 

Maria Teresa Mignone e Graziella Pozzo,  a cura di,
 

Narrare la scuola. Sguardi dall'interno.

Contesti per imparare la lingua scritta, tra scuola dell'infanzia e primaria


Testi di Sandra Amadio, Antonella Bianco, Daniela Braidotti, Costanza Nella Bruno, Francesca Calarco, Magda Ferraris, Luisa Girardi, Monica Magnetti,  Roberta Montafia, Mirella Pezzin

Con un contributo di Ana Teberosky

Aracne Editrice, 2020.

Pagine 414, Euro 24,00

Scrive...

Cinzia Mion Pedagogista con indirizzo psicologico, a lungo direttrice didattica, formatrice, membro del Comitato Nazionale Pari Opportunità donna–uomo presso Ministero della Pubblica Istruzione