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19/06/2015

"Tra merito e meritocrazia: Principi in bilico". Gli interventi al Convegno

a cura di Luigia Amoroso e insegnare

Insegnare       l'Associazione culturale E. Berlinguer     Cidi Pescara 

Tra merito e meritocrazia. Principi in bilico
Mercoledì 27 maggio 2015 - Aula magna dell'IIS Alessandrini di Montesilvano (PE)

La registrazione del Convegno
(cliccare sull'immagine per visualizzare il video)
Interventi di apertura
 Saluti introduttivi 
Daniela Casaccia
Adelchi  De Collibus
Introduzione e relazioni
Mario Ambel
Massimo Baldacci
Francesco Bilancia
Dibattito e conclusioni
Interventi e risposte dei relatori
Mariella Ficocelli
Riprese video a cura di Controluce di Avio De Giovanni - Pescara

 

 


“Mio padre non avrebbe voluto una commemorazione” ci ha detto il figlio di Gianni Pagannone, amatissimo preside di Montesilvano, scomparso un anno fa, colonna portante del CIDI di Pescara e presidente della locale Associazione “Enrico Berlinguer”. E questo è puntualmente accaduto nel pomeri

ggio di mercoledì 27 maggio a Montesilvano, nel corso dell’incontro annunciato qualche giorno fa anche su insegnare: Fra merito e meritocrazia. Principi in bilico”.
Di un uomo e di un insegnante che è stato un maestro restano un grande nodo di affetti e un pensiero potente, luoghi di vita pulsante e irriducibile che mercoledì attraversava l’aula magna dell’Istituto “Alessandrini”, la scuola di Gianni dove, grazie a lui, molti di noi hanno imparato il mestiere difficile dell’insegnante: e per tutti i partecipanti è stata occasione, davvero rara e preziosa, per una esperienza corale di rinnovato umanesimo.
Come hanno ricordato Daniela Casaccia (ex presidente del CIDI) e Adelchi De Collibus (presidente dell’Associazione), si è voluto sciogliere il dolore intenso di un ricordo, la sua dimensione privata, in una riflessione comune, tesa a indagare su una questione affrontata da Berlinguer nella famosa intervista a Scalfari del luglio 1981, così pure a lungo meditata da Gianni, questione divenuta oggi centrale nel dibattito sulla politica e sulla scuola.

 

Con rigore, acutezza, dovizia di riferimenti culturali e quasi insolita chiarezza, l’hanno proposta alla discussione i relatori intervenuti che hanno ambedue seguito un approccio problematico al tema: il professor Baldacci, ordinario di Pedagogia, e il professor Bilancia, ordinario di Diritto Costituzionale. Il pedagogista, muovendosi sui terreni della filosofia politica, ha proceduto allo smontaggio del concetto di merito: esclusa la componente genetica, così come scientificamente provato, cosa resta di meritevole nella casuale appartenenza a una condizione socioambientale che ci favorisca contraddistinguendoci? Alla scuola pubblica spetta dunque il compito di realizzare la comunità democratica, che al caso sostituisce il principio dell’uguaglianza del diritto. Il giurista dal canto suo si è interrogato sulle garanzie del merito: come rintracciarle nell’attuale Babele in cui disastrosamente ma inesorabilmente vengono ribaltati i ruoli della comunità scientifica e della politica traffichina e raffazzonatrice?

Alle relazioni è seguita una interessante discussione coordinata, così come tutti gli interventi della giornata, da Mario Ambel che ha racchiuso molti sensi di questo incontro nel suo intervento finale, lucido e appassionato più che di consueto, concludendo che a scuola non si sta per sconfiggere qualcuno o vincere premi bensì per crescere. Tutti. Insieme.

 


Fotografie di Avio De Giovanni - Pescara

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