Riceviamo questa amara divagazione, canto dolente e al contempo voce di resistenza, redatta, o per meglio dir vergata, durante uno scrutinio... e volentieri la pubblichiamo!
Forse perché della fatal quiete
Tu sei l'imago a me sì caro vieni,
O voto! E quando ti corteggian liete
Le prove invalsi e i numeri sereni,
E quando dal nevoso numero inquiete
Medie e lunghe all'universo meni
Sempre scendi invocato, e le secrete
Vie del valutar soavemente tieni.
Vagar mi fai dei meno e più sull'orme
Che vanno all'intero eterno; e intanto fugge
Questo breve tempo, e van con lui le torme
Del computar onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto valutator ch’entro mi rugge.
(Con le mie scuse al mio amatissimo Ugo, che da decenni alimenta la mia anima)
Dedicato a
Per uscire da queste gabbie e ricordarsi che
“... noi abbiamo una vera missione, in questa spaventosa miseria italiana, una missione non di potenza o di ricchezza, ma di educazione, di civiltà.”
P.P. Pasolini , Lettere 1940-1954.