Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità,
per fare in modo che non diventino disuguaglianze.
Indicazioni nazionali, 2012.
È destino che quando la destra va al governo e in particolare assume la responsabilità del sistema scolastico nazionale si riapra la diatriba fra “individualizzazione” e “personalizzazione”.
Il tema si è riproposto recentemente all'attenzione a seguito di alcune dichiarazioni del Ministro Valditara, che rispondendo a una interrogazione parlamentare, ha fortemente evocato la necessità di
Le parole del Ministro sono tratte da questo articolo di "Orizzonte scuola".
una più incisiva personalizzazione e flessibilità dei piani di studio che consentano di coltivare le potenzialità di tutti, sostenendo i più fragili e alimentando le capacità dei più bravi, anche se privi di mezzi. [...]
È da questa consapevolezza che nasce la sfida del merito, che dà sostanza alla parola istruzione, coinvolgendo prioritariamente le studentesse e gli studenti con i loro talenti e le loro vocazioni.
Sono certamente condivisibili i fini individuati dal Ministro come strategici: il contrasto della dispersione e dell’abbandono scolastico, la promozione del successo educativo e dell’inclusione sociale. Non concordiamo, invece, sulle strade indicate per perseguirli se - come intende il ministro - vengono orientate alla valorizzazione del merito e ancorate a talenti e vocazioni, ovvero ai caposaldi su cui poggiano le strategie classiche della personalizzazione. In questo modo, infatti, a nostro parere, non solo si falsificano i propositi inclusivi, ma si rischia di fatto di ottenere l'effetto opposto: selettivo, classificatorio e meritocratrico.
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Non è una questione nuova: è stata al centro del dibattito, già al tempo della riforma Moratti, quando assunse le parvenze di uno scontro anche duro fra i fautori della “individualizzazione” (a sinistra) e quelli della “personalizzazione” (a destra) e puntualmente si ripresenta ora. Non è una questione secondaria poiché coinvolge tutti i livelli del sistema scolastico e una pluralità di contesti e situazioni in cui trova applicazione.
Il tema si ripropone oggi, come centrale, perché riguarda il rapporto fra parità di diritti, eguaglianza, rimozione degli ostacoli che "impediscono il pieno sviluppo della persona umana"; oppure - per dirla con la frase tratta dalle "Indicazioni nazionali ", che abbiamo usato come epigrafe di questa pagina di presentazione - perché si tratta di affrontare le difficoltà e i modi di attuare la gestione delle diversità, di tutte le diversità perché non diventino disuguaglianze.
Vogliamo quindi riproporre questo tema come asse portante di una rinnovata progettualità educativa, ma in modi possibilmente nuovi, affrontandone tutte le sfaccettature e le implicazioni, poichè si tratta di una delle questioni maggiormente irrisolte dal nostro sistema scolastico (e non solo dal nostro).
Lo faremo anzitutto a partire da una rilettura del rapporto fra “individualizzazione” e “personalizzazione”, tema che ha una ricca bibliografia alle spalle, che in parte ripercorreremo, ma che richiede, a nostro parere, una ulteriore riconcetualizzazione e soprattutto pratiche applicative più coerenti ed efficaci: pratiche che, in un’ottica di qualità del sistema di istruzione e di emancipazione individuale e collettiva, permettano di portare a sintesi le due fondamentali istanze della scuola dell’inclusione: equità di opportunità e valorizzazione delle differenze personali, nella prospettiva della emancipazione individuale e collettiva.
La nostra elaborazione prende le mosse da un intervento di avvio di Fiorella Paone, Individualizzazione e personalizzazione nella scuola democratica: due istanze contrapposte? e proseguirà in questo "speciale".
A seguire, suggeriamo la lettura dell'intervento di Simonetta Fasoli, Ugualmente differenti , "insegnare", 5.12.2023.
Complementare a questa elaborazione resta la riflessione a più voci che abbiamo compiuto attorno alla scelta del nuovo Governo di transitare Dal Ministero della Pubblica Istruzione a quello del Merito .
Inoltre segnaleremo su questa pagina via via testi e letture anche meno recenti, che ci sembra utile riprendere, alcune delle quali offerte anche in esclusiva per gli abbonati alla rivista.
Vorremmo che questa riflessione assumesse i contorni di una ricerca polivante a più voci: invitiamo chi lo desidera a collaborare.
Inviare eventuali commenti o contributi a redazioneinsegnare2010@gmail.com;
Oggetto: Rispettare le diversità - Ridurre le disuguaglianze