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Si è svolto il 4 marzo a Roma nella sede nazionale del Cidi il Seminario "La scuola che serve al Paese". L'atmosfera è stata cordiale e produttiva, i temi sollevati sono certamente complessi, sui quali le rispettive posizioni dei relatori presentano significativi punti di divergenza, ma anche il desiderio di rimarcare prospettive condivise. Certo, divide il giudizio sugli esiti della politica scolastica degli ultimi anni, ma non mancano aspetti problematici, anche in prospettiva. In particolare sembra anche rilevante verificare se esistano presupposti comuni e quali. Riproduciamo gli interventi dell'intero seminario, annotando, accanto a ciascuno, qualche spunto di rifessione, non come swintesi, ma come invito all'ascolto ... |
Quante volte ci siamo rifatti questa domanda negli anni. E le risposte sono state spesso eguali a se stesse. E non realizzate. A partire dall'art. 3 della Costituzione e dalla ncessità di riequilibrare, in termini nuovi, la formazione della persona, del cittadino, del lavoratore. |
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Formare in maniera prioritaria soggetti umani in grado di discernere il vero dal falso: una missione che la scuola non riesce ad assolvere. L'elenco delle problematiche irrisolte è pressoché infinito, dalla carenza di finanziamenti alle difficoltà della didattica. Per lo studente, travolto dalle esigenze quotidiane, diventa difficile acquisire una visione critica della realtà che vive. |
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Il manifesto di "Condorcet" per un rilancio del dibattito sulla scuola propone "quattro grandi incompiute"(il riordino dei cicli, il rapporto fra scuola e società con attenzione al lavoro, le carriere dei docenti, e l'autonomia scolastica) su cui riprendere il confronto e l'elaborazione dentro la sinistra. Anche per capire se alcuni grandi presupposti sono ancora condivisi. |
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Dobbiamo tornare ai temi storici e costituzionali della funzione della scuola come strumento di lotta alle disuaglianze e di formazione di persone, cittadini e lavoratori capaci di partecipare attivamente alla vita del paese. Per farlo dobbiamo guardare anche agli errori commessi in questi ultimi anni, sulla pressione di ideologie estranee alla cultura politica della sinistra. |
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La soluzione di problemi gravi come la dispersione scolastica passa attraverso il rinnovamento profondo dei contenuti e del modo di insegnare, cui il docente giunge solo se salda la quotidianità concreta del lavoro docente con gli orizzonti strategici più ampi di cambiamento del sistema scolastico. Per questo dobbiamo confrontarci sulla scuola che serve al paese: non per dividerci o per trovare sintesi improvvisate. | |
Abbiamo proposto di rinunciare alle grandi riforme dall'alto, per costruire una base di consenso su temi importanti e riflessioni di alto profilo. |
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Federico Allegretti, secondo intervento | |
Marco Campione, secondo intervento | |
Francesco Sinopoli, secondo intervento | |
Giuseppe Bagni, secondo intervento | |
Mario Ambel, Conclusioni |