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08/03/2020

Il problema non è la distanza, ma l’intenzione didattica

di Marco Guastavigna

Dal blog Concetti Contrastivi  di Marco Guastavigna un contributo per una didattica intenzionale, flessibile e non discriminante al tempo del contagio, come sempre...

Io ci riprovo, imperterrito. Cominciamo dal fatto che la prima importante tecnologia emancipante, per l’acculturazione a distanza, è il libro a stampa con caratteri mobili. Aggiungiamo che a scuola si fa mediazione didattica mediante relazioni umane dirette e protette. Detto questo, molti dei dibattiti di questi giorni si sgonfiano. Più importante è capire ciò che l’immagine che segue vuole riassumere, ovvero il rapporto tra scelte di “piattaforma” e intenzione didattica. Per rendere immediati il confronto e il cortocircuito concettuale i punti nodali sono evidenziati con un colore particolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una prima e parziale risposta alla domanda “Ma allora, cosa può scegliere chi vuole fare scuola dell’emancipazione sporcandosi le mani con le tecnologie digitali, che consentono di ridurre la distanza educativa determinata dalla chiusura delle scuole?” è contenuta in questa parte di una mia intervista rilasciata in tempi non emergenziali.

Come reagire di fronte a questo scenario? Quali sono gli spazi compatibili con la libertà umana nel mondo delle tecnologie digitali?

segue qui

 

Parole chiave: Dad

Noi crediamo che in questa emergenza ogni coordinatore di consiglio di classe debba valutare le soluzioni più adeguate al contesto in cui opera e gestire con gli altri docenti il modo di attuarle. Sono troppo diverse le condizioni territoriali, di ordini di scuola, di strumentazioni e abitudini per pensare di affidare la soluzione generalizzata a improvvisati o sedicenti esperti di didattica digitale.

Le scuole devono poter accedere a una pluralità di soluzioni possibili e attivarle con buon senso. Talvolta una lista di libri o di consultazioni intelligenti o di pause di riflessione o di pacate conversazioni o di lievi esercitazioni guidate è assai più efficace delle preconfezionate lezioni digitali. O delle proposte dei mercanti di fumo.

Ancora una volta la scuola rischia di chiudersi in una sua concezione perdente fatta di lezioni, di compiti, di interrogazioni, di voti, di promozioni... Tutto l'armamentario deteriore della sua inefficienza.

Ci sono mille modi di sollecitare e sostenere l'apprendimento utilizzando le dotazioni tradizionali o informatiche come strumenti ragionevolmente usati e non come fini miracolistici.

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Scrive...

Marco Guastavigna Insegnante di Scuola secondaria di secondo grado e formatore, si occupa da quasi trent’anni di “nuove” tecnologie e rappresentazioni grafiche della conoscenza.

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