Com'è noto, una recente frase del Ministro Bussetti ha suscitato non poche polemiche e prese di posizione anche assai dure da tutto il fronte politico e dagli stessi alleati di governo.
Ne riportiamo, nella colonna a lato di questo articolo, alcune che più o meno direttamente ci appartengono, come rivista e come associazione.
Come si vede da quelle affermazioni era ed è nostra intenzione soffermarci su questioni un po' più serie e gravi di una battuta infelice, sia che sia stata fraintesa, sia che corrisponda al pensiero del Ministro.
Ma anche questa in sé non è questione di poco conto. E allora, al riguardo, vogliamo ripercorrere gli eventi e le relative documentazioni, perché la vicenda, oltre agli interrogativi che stiamo avanzando sul "regionalismo differenziato", pone almeno due altre importanti questioni:
- la veridicità o la strumentalizzazione dell'informazione e quindi l'attendibilità del dibattito pubblico;
- l'opportunità o meno di Ministri, Sindaci e Presidenti del Consiglio di visitare le scuole.
Ma andiamo con ordine. Provando a limitare al minimo i commenti e lasciando piena facoltà di valutazione a chi legge e, in questo caso, guarda e ascolta.
Il video che ha inizialmente suscitato reazione e polemiche era assai breve. Dura 18 secondi. Lo abbiamo riportato a lato del titolo. Comincia a circolare la mattina del 9 febbraio, è stato ripreso anche dai canali on line di "la Repubblica" e ha scatenato, com'è comprensibile vedendolo, una nutrita schiera di reazioni. Quasi tutte contrarie. Ora è più difficile reperirlo sul web. |
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Ne esistono altre versioni: una più breve (Agenzia DIRE, 9 secondi, qui a destra, in alto) e ancor più indisponente. E una più ampia (LaSud.eu, 45 secondi, a destra in basso), nella quale è possibile ascoltare anche la prima parte della dichiarazione del Ministro. Qui il Ministro afferma che "non esiste il Sud e il Nord, esiste l'Italia" e che il suo ministero, a differenza dei precedenti quando era "centrato", sarà più attento alle esigenze del territorio, di "tutto il territorio italiano". La frase incriminata viene in risposta alla domanda del giornalista e il cambio di registro (e persino di espressione) appare repentino: "Vi dovete impegnare forte!". Il giornalista era stato tradito dall'accento e dalla richiesta di fondi (entrambi "meridionali", ovviamente). |
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Del resto un Ministro assai più disteso e sorridente è quello che provvede, in un video dell'11 febbraio (la Repubblica.it, 1:21) a smentire le interpretazioni malevole e a ribadire di esserne dispiaciuto poiché egli rispetta i docenti di tutto il Paese. E ribadisce di aver fatto tanto, e tanto di voler fare per le scuole del Sud. Cosicché, a chiedere scusa, ora non dovrebbe essere il Ministro (come da più parti gli è stato chiesto) ma i malevoli estrapolatori che l'hanno voluto fraintendere strumentalizzando una sua frase. Ma quella frase resta, nella sua inequivocabile inaccettabilità. |
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Da quale contesto proviene questa intervista, colta al volo, mentre il Ministro procede con accanto un signore con fascia, probabilmente un sindaco? L'intervista è stata fatta in occasione della visita del Ministro ad Afragola, comune in provincia di Napoli. Forniamo su questa visita due servizi, tratti da televisioni locali. | |
Il primo (Pupia Campania, 1:31, qui a destra) rivela una sottile vena ironica, affermando che il Ministro, interrogato dai giornalisti sugli strumenti per combattere la dispersione, risponde "da buon patriota di matrice leghista". E il servizio propone l'ultima parte della dichiarazione sull'impegno dei docenti del Sud, seguito da una stupefacente dichiarazione sul fatto che, "forse voi non lo sapete", "i dati non vanno interpretati ma analizzati in maniera scientifica", perché un problema che sembra piccolo può essere più grande. Frase misteriosa su cui attenderemo con ansia nuovi lumi. Il servizio si chiude con la visita al "famigerato Parco verde di Caivano", nei pressi di una scuola già resa famosa da un seguito servizio de "I Dieci Comandamenti": |
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Ma sul web è possibile reperire un'altro servizio sulla visita del Ministro, assai più trionfalistico (Nano Tv, 3:06, qui a destra), nel quale l'invito al maggior impegno da parte dei docenti non viene vissuto come offensivo. Interessante è anche la risposta sulla continuità con la Buona scuola del governo Renzi. | |
Ma è soprattutto sul tribunizio intervento del sindaco Claudio Grillo, punteggiato da calorosi e frequenti applausi dei presenti, che vogliamo soffermare la nostra attenzione. Dire che appartenga al genere "comizio" accalorato, da sera prima della chiusura dei seggi, mi sembra il modo più educato di definirne lo stile. Impagabile la figura di lato sul palco (una insegnante?) che apre e guida gli applausi di allievi schierati sul palco e astanti in platea. Ma una veloce carrellata sul pubblico rivela che gli applausi non sono poi così plebiscitari come sembra dal frastuono che producono. |
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E poiché il sindaco ribadisce che il Ministro "accompagnato dalle istituzioni" dimostra che "lo Stato c'è", val forse la pena chiedersi se simili manifestazioni siano del tutto adeguate alla vita scolastica. Intendiamoci, la polemica sul "fare politica a scuola" esiste da molto tempo e anche recentemente è stata riaperta dallo schierarsi esplicito di molte scuole contro la politica del Ministero degli Interni in tema di migrazione. Ma questo è un problema diverso. Attiene alla opportunità di simili visite "istituzionali". E lasciamo che ciascuno giudichi da sé. La questione è certamente bipartisan e a suo tempo scrivemmo tutte le nostre perplessità su analoghe manifestazioni di entusiasmo per la visita di esponenti politici di altri schieramenti. Ricordiamo ancora (con preoccupazione e fastidio) le polemiche sorte attorno ai rapporti fra l'attuale sottosegretario al MIUR in quota M5s e il precedente governo, in riferimento alle calorose accoglienze fatte a suo tempo al Presidente del Consiglio Renzi e alla sua "Buona scuola". |
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Forse sarebbe opportuna una maggior cautela. Certo può sembrare strano consigliare a Ministri dell'Istruzione di non visitare le scuole, ma immagini come quelle e altre che abbiamo a mente suggeriscono che forse l'unico rappresentante istituzionale che dovrebbe visitare le scuole dovrebbe essere il Presidente della Repubblica. Se non altro ci si può aspettare maggior cautela e buon senso (non solo come rappresentante delle istituzioni italiane). E comunque tutto quel garrire di tricolori, là ad Afragola, a me ha fatto venire in mente un altro tricolore e un'altra magistrale visita istituzionale... |
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