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23/11/2017

La nostra casa è il mondo ... sotto casa

di Mauro Baldassarre e Carla Sbrolli

Riceviamo questa lettera-articolo da una scuola di Montesilvano, in provincia di Pescara.
La pubblicazione è per noi gradita occasione per continuare a riflettere e discutere su un tema che anche in altre situazioni si sta proponendo. Ovvero l'accusa di strumentalizzazione rivolta alla scuola quando  gli allievi, nell'ambito di iniziative didattiche qualificate, vengono coinvolti in problematiche attuali e iniziative pubbliche, caratterrizzate, oltre che da indubbia rilevanza sociale, anche da contrapposizioni ideali e politiche. [NdR]

Al termine dell’anno scolastico, l’IIS “E. Alessandrini” di Montesilvano, in provincia di Pescara, ha presentato, in risposta ad un apposito bando nazionale del MIUR, un progetto di Service Learning col quale intende sollevare ed analizzare il problema della crisi abitativa sul territorio del proprio comune di appartenenza cercando, com’è nello spirito, appunto, del Service Learning, di avanzare una proposta utile ad affrontare o, almeno, a mitigare il problema. Il progetto l’abbiamo intitolato MAI PIU’ SENZA. persone senza casa e case senza persone.
La scelta è dipesa dal fatto che il nostro territorio è caratterizzato da una proliferazione edificatoria sedimentatasi nel corso degli anni e dall’espansione del fenomeno dei senza fissa dimora dovuto alla diffusione della povertà e dall’incremento degli insediamenti di migranti di questi ultimi anni.
Il progetto è biennale ed è destinato ad affrontare il problema abitativo sotto il profilo delle politiche di accoglienza e di riconoscimento del diritto alla casa per gli stranieri, nell’anno scolastico 2017/18; e sotto quello del contrasto alla povertà nel corso dell’anno scolastico 2018/19.

La scelta di anteporre la questione migratoria a quella dell’iniqua distribuzione del reddito è derivata semplicemente dalla cronaca: nel mese di marzo scorso, un immigrato senegalese è morto cadendo dal balcone di una palazzina per sfuggire all’incendio del suo appartamento; nel mese di giugno, l’amministrazione di centro-destra che governa la città ha deciso di sgomberare a forza due palazzoni abitati interamente da immigrati, in particolari senegalesi; Montesilvano si appresta a chiudere i CAS (Centri di Assistenza Straordinaria) per attivare il sistema SPRAR (sistema per l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo). Per effetto di tutti questi avvenimenti, la stampa locale si occupa, pressoché quotidianamente, del problema dei migranti, della loro accoglienza e delle questioni di sicurezza che tutto questo pone.
Obiettivo del progetto è riuscire a proporre all’amministrazione comunale una ipotesi strategica in grado di affrontare il problema casa, fornendo un tetto alle famiglie italiane in difficoltà ed uno strumento di integrazione alle comunità di nuovo insediamento. Gli alunni (sono coinvolti due classi terze ed una quinta) stanno già lavorando a definire al meglio la proposta.
Con questo progetto abbiamo vinto il bando Service Learning e siamo diventati scuola capofila per il service learning nella regione Abruzzo.

Il progetto prevede che, periodicamente, gli alunni confrontino con soggetti esterni il prodotto del proprio lavoro ed i propri punti di vista sulla questione: in questo senso, sono programmate almeno tre conferenze pubbliche nel corso dell’anno scolastico. La prima, dal titolo LA NOSTRA CASA E’ IL MONDO. Immigrati e diritto alla casa a Montesilvano, era programmata per il 21 novembre, presso la sala consiliare del Comune di Montesilvano. A parteciparvi sono stati invitati Mauro Orsini, presidente della commissione lavori pubblici del Comune (di centro-destra), il coordinatore regionale di Sinistra Italiana, un ex sindaco del Comune di Montesilvano ed una mediatrice culturale, presidente dell’Associazione Comunità Araba.
Tuttavia, malgrado l’impegno di Mauro Orsini, al quale va riconosciuto di non essersi certamente sottratto alle proprie responsabilità, all’interno della maggioranza che regge il Comune sono divampate le polemiche: sui giornali locali e regionali la nostra iniziativa è stata tacciata di essere una ”ignobile strumentalizzazione”, un’iniziativa “politicizzata”, del tutto “sbilanciata dalla parte dell’accoglienza”; qualcuno ci ha richiamato, come docenti, al dovere dell’”imparzialità”… Fatto sta che la sala consiliare ci è stata negata ed abbiamo dovuto ripiegare sull’aula magna del nostro istituto.

Com’è immaginabile, le polemiche esterne hanno avuto una ricaduta anche all’interno dell’istituto: non nel senso della difesa della ratio del progetto e della solidarietà nei confronti degli insegnanti dell’istituto impegnati nello stesso… Al contrario, abbiamo dovuto ascoltare perorazioni intorno al fatto che “la scuola non fa politica”, che “deve essere neutrale”, che “l’amministrazione di Montesilvano è già appesa ad un filo…”, che, forse, “non dovevamo invitare i politici”, e via di questo passo…

Ora ci chiediamo: la scuola “non deve fare politica”?! Non deve occuparsi della “polis”?! E di cosa mai dovrebbe occuparsi un progetto di service learning? Avevamo proprio capito  che dovesse esattamente, al contrario, sollevare un problema sociale (politico, dunque), analizzarlo, provare a proporre soluzioni con l’ausilio degli studenti e delle agenzie del territorio! La scuola non deve sbilanciarsi dalla parte della solidarietà e dell’accoglienza?! Davvero?! E allora… Don Milani?! … Paulo Freire e la sua pedagogia degli oppressi?! Ci sbagliamo o sono loro tra i punti di riferimento teorici della metodologia del service learning?! E la Costituzione italiana?! Forse anche quella è sbilanciata dalla parte della solidarietà e dell’accoglienza, con i suoi valori di uguaglianza, di libertà, di solidarietà, appunto, di riconoscimento del diritto d’asilo, con il riconoscimento dei diritti sociali… Forse che la scuola non dovrebbe attenersi al dettato costituzionale? Forse che Giorgio La Pira, cattolico, sindaco di Firenze degli anni ’50, fu un eversore, col suo piano di riutilizzo degli immobili privati dismessi, per dare una casa ai senza tetto della sua città?!

Insomma, abbiamo aderito al progetto service learning perché crediamo sia proprio della scuola, dell’università, dei centri di ricerca... in generale, degli intellettuali l’impegno, quasi l’obbligo, di tornare a parlare, ad approfondire, a studiare, ad analizzare i drammi della società moderna! E’ loro compito smontare luoghi comuni, ideare e proporre ipotesi di soluzione e confrontarsi continuamente, democraticamente con tutti, accettando la propria parzialità ed anzi, facendo di questa germe della democrazia, leva per migliorare la propria funzione.

 

Per saperne di più



IIS “E. Alessandrini” di Montesilvano: programma e presentazione del "Seminario regionale sul Service Learning" del 24.11.2017

SPRAR: Sito ufficiale del "Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati"

Comune di Montesilvano: Dichiarazioni del Sindaco Francesco Maragno sulla chiusura dei CAS nel quadro  dello SPRAR ("Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati")

Osservatorio migranti: Le informazioni sullo SPRAR dal sito dell'"Osservatorie detenzione accoglienza migranti in Puglia"

 

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