Il luogo naturale della mia vita è la classe. Essere un'insegnante è la forma naturale del mio sguardo sul mondo.
Ma è anche una sofferenza, perché da molti anni i governi stanno ridisegnando la scuola in funzione di un modello di società (e di cittadinanza) che sempre meno posso condividere. Racconto, perciò, i miei sdegni e furori; ma vorrei anche, qualche volta, parlare delle molte cose che dai ragazzi imparo e delle molte con cui mi scontro, boomer da manuale quale sono; e soprattutto dei rovelli, talvolta davvero irresolubili, con cui devo fare i conti, cercando di forgiare strumenti di comprensione e di resistenza per ragazzi che dovranno attraversare un secolo che si annuncia terribile.