Home - la rivista - scuola e cittadinanza - DIECI TESI intorno alle bocciature

temi e problemiscuola e cittadinanza

25/02/2014

DIECI TESI intorno alle bocciature

di Lorenzo Lotti

Come già annunciato nei mesi scorsi, insegnare intende avviare un confronto aperto sul tema delle bocciature nella scuola dell'obbligo e sull'idea di scuola, di mandato educatico e di professionalità docente  che sottende questa scelta. Abbiamo pubblicato una  prima riflessione di Angela Caruso, altre ne seguiranno a breve. Così come verte seppure indirettamente sullo stesso tema l'articolo di Caterina Gammaldi, raccolto nello "Speciale scuola media".

Intanto offriamo ai nostri abbonati questo significativo contributo alla riflessione di Lorenzo Lotti, che opportunamente colloca la questione fra i diritti dell'allievo, i doveri della comunità educante e le ipotesi di professionalità docente atte a sostenerla, offrendo una sua interessante interpretazione del fenomeno e degli interventi idonei a  realizzare una scuola davvero inclusiva.

Attendiamo altri contributi!

[ndr]

 

da DIECI TESI intorno alla bocciatura 
di Lorenzo Lotti

La scuola italiana ha una lunga storia (1859 - legge Casati; 1923 - riforma Gentile; 1973/74 -  decreti delegati; 1977 - legge 517) e ha avuto una sua evoluzione determinata principalmente dall’intreccio delle funzioni svolte. 

Accanto alla lotta all’analfabetismo, alla costruzione di una comune base culturale, storicamente, il sistema scolastico italiano ha svolto una rilevante funzione di selezione: selezione degli “adatti”, adatti a proseguire gli studi, adatti all’università, adatti all’esercizio di una certa professione.  

Nel secolo scorso, fino ai primi anni ‘50, nei segmenti inferiori del sistema scolastico la selezione era elevata e la conseguente espulsione dal sistema scolastico era prassi normale.

Moltissimi gli Italiani che non concludevano il ciclo di istruzione elementare nonostante l’obbligo scolastico fino ai 14 anni fosse già stato fissato fin dal lontano 1933.  Negli anni ‘30 gran parte degli alunni arrivava a stento alla terza elementare per poi abbandonare definitivamente la scuola. 

La scolarizzazione di massa e il prolungamento della scolarità fino a 16 anni hanno mutato la prospettiva in cui inquadrare il compito e le funzioni della scuola: non si può più pensare alla scuola come a un santuario o un “tempio del sapere” invaso.  La scuola è la casa di tutti, dei “più adatti” allo studio e all’apprendimento ma anche dei “quasi adatti” o dei “meno adatti”: entrano in gioco fattori sociali, familiari, individuali. 

La scuola del primo ciclo di istruzione non è, e non deve diventare, luogo di selezione e di espulsione (sinonimi: abbandono, dispersione, reiezione esplicita).  

Un certo tipo di selezione, intesa come orientamento all’indirizzo specifico di studio e come selezione dei soggetti con competenze e attitudini atte all’alta formazione, deve avvenire dopo la conclusione del primo ciclo di istruzione, all’atto dell’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado (fase di orientamento), durante il percorso secondario (riorientamento) e al momento del passaggio all’università (selezione attitudinale).  

 

 

L'intero articolo è a disposizione degli abbonati
...Per scaricarlo entra nel sito o abbonati

lo specimen

Clicca sull'immagine qui sotto per leggere alcune pagine dell'articolo completo.

sugli stessi argomenti

» tutti

sei già abbonato?

vuoi abbonarti?